JOHN ADDINGTON SYMONDS, UN PROBLEMA DI ETICA MODERNA 5

VII

LETTERATURA – POLEMICA

Non si può dire che la sessualità invertita abbia ricevuto un trattamento serio e comprensivo fino a quando un giurista tedesco, di nome Karl Heinrich Ulrichs, iniziò la sua lunga guerra contro quello che considerava pregiudizio e ignoranza su un tema per lui di massimo interesse. Nativo di Hannover, scrisse in un primo momento sotto il falso nome di Numa Numantius, e andò avanti producendo una serie di opuscoli polemici, analitici, teorici e apologetici tra gli anni 1864 e 1870. La più importante di queste opere è un lungo saggio globale dal titolo “Memnon. Die Geschlechtsnatur des mannliebenden Urnings. Eine Naturwissenschaftliche Darstellung. Schleiz, 1868.” Memnon può essere utilizzato come manuale delle teorie del suo autore; ma è anche necessario studiare prima i trattati successivi – Inclusa, Formatrix, Vindex, Ara Spei, Gladius furens, Incubus, Argonauticus, Prometheus, Araxes, Kritische Pfeile – al fine di ottenere una conoscenza completa delle sue opinioni e per padroneggiare l’intera massa di informazioni che egli ha raccolto.

L’oggetto di Ulrichs in questo gruppo di scritti diversi è duplice. Cerca di stabilire una teoria dell’inversione sessuale sulla base della scienza naturale, dimostrando che gli istinti anormali sono innati e sani in una notevole percentuale di esseri umani; che non devono la loro origine a cattive abitudini di qualsiasi tipo, a malattia ereditaria o a depravazione dolosa; che è impossibile nella maggior parte dei casi estirparli o convertiti in canali normali e che gli uomini soggetti a questi istinti non sono né fisicamente, né intellettualmente, né moralmente inferiori agli individui costituiti normalmente. Dopo aver dimostrato questi punti per la sua propria soddisfazione e dopo aver sostenuto le sue idee facendo grande uso di esempi e mostrando una erudizione di tutto rispetto, egli procede sostenendo che le leggi attuali in molti paesi d’Europa sono palesemente ingiuste verso una classe di persone innocenti, che possono effettivamente essere considerate sfortunate e scomode, ma che non sono colpevoli di nulla che meriti la riprovazione e la punizione. In questa seconda parte polemica della sua esposizione, Ulrichs assume, come punto di partenza giuridico, che ogni essere umano nasce con dei diritti naturali che la legislazione non dovrebbe violare, ma proteggere. Egli non tenta di confutare la teoria utilitaristica della giurisprudenza, che riguarda le leggi, come regolamenti adottati dalla maggioranza nell’interesse presunto della società. Tuttavia, una grande quantità dei suoi ragionamenti è stata concepita per invalidare argomenti utilitaristici a favore della repressione, mostrando che in quei paesi che hanno posto la sessualità anomala sullo stesso piano di quella normale non ne è derivato alcun male sociale e che la tolleranza della passione invertita non rappresenta alcun pericolo per il benessere delle nazioni.

Dopo questo preludio, può essere dato un sunto della teoria Ulrichs e della sua perorazione, dedotto dallo studio comparativo dei suoi numerosi saggi.

La giusta chiave per la soluzione del problema si trova nella fisiologia, in quell’oscuro settore della scienza naturale che tratta l’evoluzione del sesso. L’embrione, come ora sappiamo, contiene un elemento di sesso indeterminato durante i primi mesi di gravidanza. Questo si trasforma gradualmente negli organi maschili o femminili della procreazione; e questi, quando l’età della pubertà arriva, sono generalmente accompagnati dai corrispondenti appetiti maschili o femminili. Vale a dire, che l’uomo in una stragrande maggioranza di casi, desidera la donna e la donna desidera l’uomo. La natura, per così dire, mira a differenziare il feto indifferenziato in un essere umano dell’uno o dell’altro sesso, essendo la propagazione della specie l’oggetto principale della vita. Eppure, come dice Aristotele, e come si osserva in molte delle sue operazioni, “La natura vuole, ma non ha sempre può”: ἡ φύσις βόυλεται μὲν ἀλλ ού δύναται. Di conseguenza, per quanto riguarda la struttura fisica, vengono alla luce individui imperfetti, i cosiddetti ermafroditi, il cui apparato sessuale è ancora indeterminato tanto che spesso un vero maschio ha passato una parte della sua vita in errore, ha indossato abiti femminili e ha convissuto preferendo gli uomini.

Allo stesso modo, rispetto alla loro natura spirituale, appaiono maschi che, nonostante la loro ben definita conformazione maschile, sentono dalla prima infanzia una propensione sessuale verso gli uomini, con una corrispondente indifferenza per le donne. In alcuni di questi esseri anormali, ma naturali, l’appetito per gli uomini assomiglia al normale appetito degli uomini per le donne; in altri assomiglia al normale appetito delle donne per gli uomini. Vale a dire, alcuni preferiscono i maschi effeminati, vestiti con abiti femminili che svolgono compiti femminili, altri preferiscono potenti adulti di un tipo ultra-maschile. Una terza classe manifesta la propria predilezione per uomini sani, giovani nel fiore dell’adolescenza, tra diciannove e vent’anni.

L’atteggiamento di queste persone nei confronti delle donne varia. In casi genuini di inversione sessuale innata provano un vero orrore quando devono avere un rapporto sessuale con una donna; e questo orrore è dello stesso tipo di quello che provano gli uomini normali quando pensano alla  convivenza con un maschio.1) In altri, la riluttanza non costituisce ripugnanza; ma l’uomo anormale trova notevole difficoltà nell’eccitarsi all’atto sessuale con le femmine, e ricava una soddisfazione molto imperfetta dello stesso. Un certo tipo di uomo, poi, sembra essere indifferente, desiderando i maschi qualche volta e le femmine qualche altra volta.

Al fine di ottenere chiarezza nella sua esposizione, Ulrichs ha inventato dei nomi per queste diverse specie. Respinge il cosiddetto ermafrodita che egli rifiuta con la designazione tedesca di Zwitter. Individui imperfetti di questo tipo non sono da considerare, perché è ben noto che gli organi maschili e femminili non sono mai sviluppati insieme in uno stesso corpo. Come vedremo tra poco la parte essenziale della sua teoria considera il problema dell’inversione dal punto di vista psicologico.

Chiama l’uomo normale Dioning e l’uomo anormale Urning. Tra gli Urning, quelli che preferiscono i maschi effeminati sono chiamati con il nome di Mannling; quelli che preferiscono potenti e maschili adulti ricevono il nome di Weibling; gli Urning interessati agli adolescenti sono definiti Zwischen-Urning. Gli uomini che sembrano essere indifferentemente attratti da entrambi i sessi, li chiama Uranodioninge. Un vero Dioning, che, per mancanza di donne, o sotto l’effetto di circostanze particolari, frequenta persone del proprio sesso, è denominato Uraniaster. Un vero Urning, che ha messo il laccio al suo impulso innato e si è costretto a convivere con le donne, o ha addirittura contratto matrimonio, si dice che sia un Virilisirt – un Urning virilizzato.

Questi nomi stravaganti, anche se apparentemente pedanti e superflui, hanno il loro valore tecnico e sono necessari per la comprensione del sistema di Ulrichs. Egli ha che fare esclusivamente con individui classificati dal linguaggio comune come uomini, senza distinzione. Ulrichs crede di poter stabilire una vera e propria divisione naturale tra uomini veri  e propri, che chiama Dioninge, e maschi con uno sviluppo sessuale anomalo, che chiama Urning. Dopo aver proceduto fino a questo punto, egli trova la necessità di distinguere tre grandi tipi di Urning, e di fare incroci tra Urning e Dioning, di cui egli trova anche tre distinte specie. Apparirà nel seguito che qualsiasi cosa si possa pensare della sua ipotesi psicologica, la nomenclatura che ha adottato è utile nella discussione e corrisponde a fenomeni ben definiti, di cui abbiamo informazioni abbondanti. La tabella che segue chiarirà sufficientemente la sua analisi: –

Ulrichs_ system

 

In generale, il maschio comprende due specie principali: Dioning e Urning, uomini con istinti normali e uomini con istinti anormali. In che cosa consiste dunque la distinzione tra loro? Come possiamo considerare il fatto di ritenerli radicalmente diversi?

Ulrichs replica che il fenomeno dell’inversione sessuale deve essere spiegato dalla fisiologia e in particolare dall’evoluzione dell’embrione.2) La natura commette errori nel completare il suo lavoro sistematicamente e in ogni caso. Essendo riuscita a differenziare un maschio con gli organi sessuali completi formato da un feto indifferenziato, essa non ottiene sempre la corretta differenziazione di quella parte dell’essere psichico in cui risiede l’appetito sessuale. Resta un’anima femminile in un corpo maschile. Anima muliebris virili corpore inclusa, è la formula adottata da Ulrichs che cita un passo del “Vestiges of Creation“, che suggerisce che un maschio è un prodotto più avanzato dell’evoluzione sessuale rispetto ad una femmina. L’istinto maschile del sesso è un prodotto più avanzato rispetto all’istinto femminile. Di conseguenza, appaiono uomini il cui corpo è stato differenziato come maschile, ma il cui istinto sessuale non è progredito oltre la fase femminile.

Su questa parte fondamentale della sua ipotesi bisognerebbe citare proprio le parole di Ulrichs, dal momento che egli non ritiene che l’Urning sia un Dioning che si è fermato ad un certo punto dello sviluppo, ma piuttosto che ci sia un elemento di incertezza che interviene nell’evoluzione simultanea di fattori fisici e psichici dallo stato di base indeterminato. Il “sesso”, dice, “è solo una questione di sviluppo. Fino ad un certo stadio di esistenza embrionale tutti i mammiferi viventi sono ermafroditi. Un certo numero di loro si muove verso la condizione di quello che io chiamo l’uomo (Doining), altri verso quello che chiamo donna (Dioningin), una terza classe diventa quello che io chiamo Urning (comprese le Urningin). Ne consegue che tra questi tre sessi non ci sono differenze primarie, ma solo differenze secondarie. Eppure vere differenze, che definiscono i tre gruppi esistono di fatto.”3) Uomo, Donna e Urning, maschio o femmina che sia, in cui si osserva una vera e innata inversione del desiderio, non un’inversione acquisita o spuria, sono di conseguenza considerati da lui come le tre divisioni principali dell’umanità considerata dal punto di vista del sesso. Il materiale embrionale di base, in ciascuno di questi casi era omologo; ma mentre i primi due, l’uomo e la donna, sono stati normalmente differenziati, l’istinto sessuale dell’Urning, a causa di qualche imperfezione nel processo di sviluppo, non corrisponde ai suoi organi sessuali.

La linea di divisione tra i sessi, anche nella vita adulta, è sottile; e la struttura fisica degli uomini e delle donne manifesta segni indubitabili del loro emergere da una terreno di base comune. Gli uomini perfetti hanno seni rudimentali. Le donne perfette portano un rudimentale pene nel loro clitoride. La linea di saldatura dello scroto mostra dove l’apertura, comune in origine sia all’essere maschile che a quello femminile, ma poi mantenuta solo nella vulva femminile, è stata chiusa fino a formare un maschio. Altri dettagli anatomici dello stesso tipo possono essere addotti. Ma questi saranno già sufficienti per fare in modo che le persone pensanti riflettano sulla misteriosa incertezza di ciò che chiamiamo il sesso. Tale sviluppo graduale, che termina nel differenziamento normale, prosegue molto lentamente. È solo all’età della pubertà che un ragazzo si distingue bruscamente da una ragazza, per il cambio della voce e la crescita dei peli su parti del corpo in cui non si trovano di solito nelle donne. Ciò premesso, non è certo sorprendente che l’appetito sessuale possa talvolta non essere determinato normalmente, o in altre parole possa essere invertito.

Ulrichs sostiene che il corpo di un Urning è maschile, la sua anima femminile, per quanto riguarda il sesso. Di conseguenza, anche se fisicamente inadatto per il coito con gli uomini, egli è imperativamente attratto verso di loro da un impulso naturale. Gli avversari gli oppongono questa obiezione: “La tua posizione è insostenibile: corpo e l’anima costituiscono un’entità inseparabile”. Così essi rispondono ad Ulrichs; ma il modo in cui questi costituenti della persona sono combinati nell’essere umano è estremamente variabile, come posso dimostrare con fatti indiscutibili. Il corpo di un maschio è visibile agli occhi, è misurabile e pesabile, è chiaramente definito nei suoi organi specifici. Ma ciò che noi chiamiamo la sua anima – le sue passioni, le inclinazioni, la sensibilità, le caratteristiche emotive, i desideri sessuali – sfugge all’osservazione dei sensi. Questo secondo fattore, come il primo, esisteva nelle fasi indeterminate del feto. E quando trovo che l’anima, questo elemento dell’istinto, dell’emozione e il desiderio esistente in un maschio, era stato diretto nel suo appetito sessuale fin dalla prima infanzia verso persone di sesso maschile, ho il diritto di qualificarlo con l’attributo della femminilità. Voi date per scontato che l’anima-sesso sia indissolubilmente connessa e inevitabilmente derivata dal corpo-sesso. I fatti vi contraddicono, come posso dimostrare facendo riferimento alle vere autobiografie di Urnings e a fenomeni noti che li riguardano.

Questa è la teoria di Ulrichs; e anche se può non piacerci il suo peculiare modo di spiegare la mancanza di armonia tra gli organi sessuali e l’appetito sessuale negli Urnings, non ci può essere alcun dubbio che in un modo o nell’altro la loro diatesi eccentrica deve essere riferita al processo oscuro della differenziazione sessuale.4)

Forse anticipa il momento in cui l’aberrazione a volte ha origine, non tenendo in conto sufficientemente delle impressioni imperative riportate dall’immaginazione o dai sensi dei ragazzi durante gli anni che precedono la pubertà.

Comunque sia, la tendenza a tale inversione è certamente innata in una grandissima percentuale di casi. Come può essere dimostrato dai racconti delle persone i cui istinti erano già diretti verso il maschio, prima che sapessero che cosa significasse il sesso. Vale la pena di estrarre dei passaggi da queste confessioni.5) (1) “Quando ero uno scolaro di otto anni, mi sono seduto vicino a un compagno piuttosto più grande di me; e come ero felice quando mi ha toccato. Questa è stata la prima percezione indefinita di una inclinazione che è rimasta un segreto per me fino al mio diciannovesimo anno”(2)” Tornando al mio settimo anno, ho avuto una simpatia vivace per un compagno di scuola, due anni più grande di me; ero felice quando potevo stare il più vicino possibile a lui, e nei nostri giochi potevo mettere la testa vicino alle sue parti intime “(3)” A dieci anni avevo un attaccamento romantico per un compagno e la passione per le persone del mio stesso sesso è diventata sempre più marcata “(4) Un altro ha confessato che “già all’età di quattro aveva l’abitudine di sognare bei garzoni di scuderia”(5) Un quinto ha detto: ” La mia passione per le persone del mio sesso si risvegliò all’età di otto anni. Mi piaceva la nudità di mio fratello, mentre faceva il bagno con gli altri bambini, non provavo alcun interesse per le ragazze, ma sentivo l’attrazione più vivace verso i ragazzi”(6) Un sesto fa risalire la sua esperienza a partire dal suo sesto o settimo anno. (7) Un settimo ricorda che “mentre era ancora una ragazzo, prima dell’età della pubertà, dormire in compagnia di un maschio lo agitava a tal punto che giaceva per ore sveglio”(8) Un ottavo racconta: “quando avevo tre anni, venni in possesso di un libro di moda, tagliavo le immagini degli uomini, e li baciavo sui pezzetti di carta. Non mi interessava assolutamente guardare le immagini di donne.”(9) Un nono va indietro fino al suo tredicesimo anno e ad un’amicizia di scuola. (10) Un decimo ricorda lo stesso ma riferito al suo settimo anno. (11) Un undicesimo dice che i suoi istinti invertiti si svegliarono nella prima infanzia e che dal suo nono anno si innamorò più volte di uomini adulti (12) Un dodicesimo si è espresso così: “Per quanto indietro posso andare con la memoria, sono stato sempre soggetto a questa passione. Quando ero ancora un bambino, i giovani uomini mi destavano un’impressione più profonda rispetto alle donne e alle ragazze. La prima eccitazione sensuale di cui conservo un ricordo fu risvegliata da un precettore, quando avevo nove o dieci anni e il mio più grande piacere era quello di poter cavalcare a cavalcioni sulla sua gamba “(13) Un tredicesimo così si esprime: “Dalla prima infanzia sono stato perseguitato da visioni di uomini e solo degli uomini; nessuna donna ha mai esercitato la minima influenza su di me. A scuola ho tenuto questi istinti per me e ho vissuto abbastanza ritirato.” (14) Un quattordicesimo può ricordare che riceveva un’impressione decisamente sensuale all’età di quattro anni, quando i servitori lo accarezzavano.” (15) Un quindicesimo dice che all’età di tredici anni l’inversione del desiderio si svegliò in lui insieme con la pubertà, (16) Un sedicesimo confessa di aver sentito un desiderio invincibile per i soldati nel suo tredicesimo anno. (17) Un diciassettesimo ricorda di aver sempre sognato soltanto degli uomini e a scuola, dice, “quando i miei compagni guardavano le belle ragazze e le criticavano durante le nostre passeggiate quotidiane, non riuscivo a capire come potessero trovare qualcosa da ammirare in tali creature.” D’altra parte, la vista e il contatto di soldati e compagni forti lo eccitava enormemente. (18) Un diciottesimo fa risalire il risveglio della passione in lui, all’età di undici anni, quando vide un bell’uomo in chiesa; e da quel momento in poi il suo istinto non cambiò mai. (19) Un diciannovesimo si innamorò di un ufficiale all’età di tredici anni e da allora desierò sempre maschi adulti e vigorosi. (20) Un ventesimo confessò di aver cominciato ad amare i ragazzi della sua età, sensualmente, quando aveva solo otto anni. (21) Un ventunesimo annota che, quando aveva otto anni, cominciò a desiderare di vedere uomini nudi.

Oltre questi casi, un gran numero potrebbero essere dedotti dagli scritti di Ulrichs, che ha pubblicato un resoconto completo dalla sua esperienza precoce.6) “Avevo quindici anni e dieci mesi e mezzo” dice, “quando il primo sogno erotico annunciò l’arrivo della pubertà. Mai prima di quel periodo avevo conosciuto una gratificazione sessuale di qualsiasi natura. Il fatto era quindi del tutto normale. Da molto tempo prima, però, ero stato oggetto di emozioni, in parte romantiche e in parte sensuali, senza alcun desiderio preciso, e mai per lo stesso giovane. Questi aneliti senza meta dei sensi mi affliggevano nelle mie ore solitarie e non ho potuto superarli. Durante il mio quindicesimo anno, mentre ero a scuola a Detmold, il vago desiderio prese una duplice forma. In primo luogo, ho attraversato le Säulenordnungen [colonne d’Ercole] di Norman, e sono stato con veemenza attratto verso questo passo dalla figura di un dio greco o di un eroe in piedi nella sua nuda bellezza. In secondo luogo, mentre studiavo nella mia stanzetta o prima di andare a dormire, un pensiero saliva spesso improvvisamente e irresistibilmente nella mia mente – immaginavo solo che un soldato si fosse arrampicato attraverso la finestra e fosse entrato nella mia stanza. Ho poi dipinto nella mia fantasia l’immagine di uno splendido soldato di 20-22 anni. Eppure non avevo un’idea precisa del perché lo volevo; né ero mai entrato in contatto con i soldati. Circa due anni dopo, mi è capitato di sedermi accanto ad un soldato su una carrozza postale. Il contatto con la sua coscia mi eccitava al massimo grado.” Ulrichs riferisce anche che nel suo decimo anno concepì un’amicizia entusiastica e romantica per un ragazzino di due anni più anziano.

Chiunque abbia conversato con degli Urning sa bene che esperienze del genere sono molto comuni. Da fonti private di veridicità indiscutibile, questi altri  esempi possono essere aggiunti. Uno racconta che, prima degli otto anni, durante il giorno gli venivano in mente delle fantasie su marinai nudi e che li sognava di notte. Quando iniziò a studiare latino e greco, sognava di giovani dei e all’età di quattordici anni, si innamorò profondamente dell’immagine dell’Eros di Prassitele in Vaticano. A aveva una grande avversione per il contatto fisico con le ragazze e con i ragazzi era timido e riservato e non indulgeva in nessun atto di sensualità. B dice che durante la sua tenera infanzia, molto prima dell’età della pubertà, si innamorò di un giovane pastore in una delle fattorie di suo padre, del quale era così entusiasta che l’uomo dovette essere mandato in una landa lontana. C, alla stessa età, concepì un affetto violento per un domestico; D per un ufficiale, che era venuto a stare a casa sua; E per il marito della sua sorella maggiore.

In quasi tutti i casi qui citati, l’istinto sessuale invertito è sorto spontaneamente.

Solo poche autobiografie registrano la seduzione da parte di un uomo più grande come origine dell’affetto. In nessuna autobiografia l’affetto risulta del tutto superato. Solo cinque di quei ventisette uomini si sono sposati. Venti dichiarano che, torturati dal senso della loro diversità rispetto ad altri maschi, perseguitati dalla vergogna e dalla paura, si sono forzati a frequentare prostitute subito dopo l’età della pubertà. Alcuni si trovarono impotenti. Altri riuscirono a realizzare il loro proposito con difficoltà o evocando le immagini di uomini su cui i loro affetti erano concentrati. Tutti, tranne uno, concordano nell’affermare enfaticamente l’attrazione superiore che gli uomini hanno sempre esercitato su di loro rispetto alle donne. Le donne li lasciano, se non del tutto disgustati, almeno freddi e indifferenti. Gli uomini suscitano le loro forti simpatie e i loro  istinti. L’unica eccezione appena accennata è quella che Ulrichs chiamerebbe un Uranodioning. Gli altri sono in grado di fare amicizia con le donne, alcuni anche di provare per loro ammirazione estetica, e anche di avere la più tenera considerazione per loro, ma non un vero e proprio desiderio sessuale. Il loro caso è letteralmente una inversione dell’ordinario.

Alcune osservazioni possono essere fatte sulla teoria Ulrichs. È ormai riconosciuto dalle principali autorità, mediche e medico-legali, in Germania, e da scrittori come Casper-Liman e Krafft-Ebing, che l’inversione sessuale è il più delle volte innata. Finora, senza discutere le spiegazioni fisiologiche o metafisiche di questo fenomeno, senza considerare se Ulrichs abbia ragione nella sua teoria dell’anima muliebris inclusa in corpore virili, o se l’ereditarietà, la pazzia, e condizioni generali simili siano da ritenersi responsabili per il fatto, può essere preso come ammesso da ogni punto di vista che la diatesi sessuale in questione è in un gran numero di casi congenita. Ma Ulrichs sembra richiamare troppo l’attenzione sulla posizione che ha guadagnato. Egli ignora la frequenza delle abitudini acquisite. Chiude gli occhi alla forza della moda e della depravazione. Inserisce uomini come Orazio, Ovidio e Catullo, tra gli antichi, che erano chiaramente indifferenti nei loro gusti (tanto indifferenti come i moderni turchi) nel numero degli Uranodionings.

In estrema sintesi, è così entusiasta per la sua teoria fisiologica che trascura tutti gli altri aspetti della questione. Tuttavia, egli ha acquisito il diritto ad essere ascoltato in modo imparziale, mentre fa la sua arringa in difesa di coloro che sono riconosciuti da tutti gli investigatori del problema come soggetti di una errata definizione innata dell’appetito sessuale.

Torniamo, quindi, alla considerazione dei suoi argomenti a favore della liberazione degli Urnings dalle terribili sanzioni legali cui sono attualmente soggetti e, se questo fosse possibile, dalla non meno terribile condanna sociale cui sono esposti per la ripugnanza che generano nella maggioranza normalmente costituita.

Nel trattare con queste eccezioni alla razza gentile di uomini e donne, con questi sfortunati che non hanno legami familiari annodati da vincoli di amore reciproco, che non hanno figli da aspettare, né reciprocità di passione di cui essere felici, l’umanità, dice Ulrichs, ha finora agito proprio come fa un branco di cervi quando mette fuori il malato e il debole a morire in solitudine, gravato da contumelie e tagliato fuori dalla simpatia comune.

Dal punto di vista della morale e del diritto, egli sostiene, non ha nessuna importanza se  noi consideriamo l’inversione sessuale di un Urning come morbosa o naturale. Egli è diventato quello che è, all’alba, al primo emergere dell’esistenza emotiva. Si può sostenere che egli derivi istinti perversi della sua discendenza, che sia oggetto di un disturbo psichico, che dalla culla sia predestinato dall’ereditarietà o dalla malattia o dalla miseria. Io sostengo che è uno dei giochi della natura, una creatura sana e ben organizzata che si è evoluta verso le aberrazioni dal tipo normale nella superba indifferenza della natura stessa. Non abbiamo bisogno di litigare sulle nostre soluzioni del problema. Il fatto che lui è lì, in mezzo a noi, e che costituisce un fattore sempre presente nel nostro sistema sociale, che deve essere affrontato. Come dobbiamo comportarci con lui? La società ha il diritto di punire individui venuti al mondo con istinti omosessuali? Mettendo la questione al suo punto più basso, ammettendo che queste persone siano vittime di morbilità congenita, dovrebbero essere trattate come criminali? È accertato che i loro appetiti, essendo innati, sono, almeno per loro, naturali e non depravati e che gli appetiti comuni sono esclusi dal loro schema sessuale, sono per loro innaturali e ripugnanti. Non dovrebbero questi esseri, invece di essere braccati e perseguitati dai segugi della legge, essere considerati con pietosa sollecitudine come tra i più sfortunati degli esseri umani, condannati come sono a desideri inestinguibili e per tutta la vita  alla privazione di ciò che è il premio principale dell’esistenza dell’uomo su questo pianeta, cioè un amore ricambiato? Per come stanno ora le leggi, voi includete tutti i casi di inversione sessuale sotto l’unico denominatore del crimine. Fate eccezioni in alcuni casi particolari e trattate gli uomini coinvolti come pazzi. Ma un Urning non è né un criminale né un folle. Lui è solo meno fortunato di voi, per un incidente di nascita, che è attualmente oscuro per la nostra scienza imperfetta della determinazione sessuale.

Finora Ulrichs ha giustificato le sue richieste. Una volta ammesso che l’inversione sessuale è solitamente un fatto di diatesi congenita, la legge penale non ha alcuna relazione logica col fenomeno. È mostruoso punire delle persone come se fossero volontariamente malvage perché, essendo nate con gli stessi organi e gli stessi appetiti dei loro vicini, sono condannate a soffrire per l’incapacità spaventosa di essere in grado di utilizzare i loro organi o di gratificare i loro appetiti in via ordinaria.

Ma qui sorge una difficoltà, che non può essere ignorata, in quanto su di essa si basa la sola scusa valida per la posizione assunta dalla società nel trattare questa materia. Non tutti gli uomini e le donne che hanno desideri sessuali anormali possono sostenere che questi sono innati. È certo che le abitudini di sodomia sono spesso acquisite in condizioni di esclusione dalla compagnia di persone dell’altro sesso – come nelle scuole pubbliche, nelle caserme, nelle carceri, nei conventi, sulle navi. In alcuni casi sono volutamente adottate da nature stanche del normale piacere sessuale. Esse possono anche diventare di moda ed essere epidemiche. Infine, è probabile che la curiosità e l’imitazione la trasmettano ad individui altrimenti normali in un momento suscettibile dello sviluppo. Pertanto la società ha il diritto di dire: coloro che sono sfortunati soggetti di inversione sessuale innata non saranno autorizzati a soddisfare le loro passioni, per timore che il male si diffonda e l’abitudine viziosa possa contaminare la nostra gioventù. Dal punto di vista utilitaristico, la società è giustificata dal fatto di proteggersi contro una minoranza di esseri eccezionali che essa considera perniciosi per il benessere generale. Da qualsiasi punto di vista, la maggioranza è abbastanza forte da reprimere gli istinti innati e da calpestare l’angoscia di alcuni sfortunati. Ma, si chiede Ulrichs, questo è in linea con l’umanità, è coerente con il nobile ideale di imparziale equità? Delle persone, sane nel corpo, vigorose nella mente, sane nei comportamenti, capaci di affetti generosi, buoni servitori dello Stato, che meritano fiducia in tutte le relazioni ordinarie della vita, devono essere condannate dalla legge come criminali perché non hanno sentimenti sessuali come quelli della maggioranza, perché trovano qualche soddisfazione al loro bisogno innato in modi che alla maggioranza non piacciono?

Cercando una soluzione alle difficoltà indicate nel paragrafo precedente, Ulrichs la trova nella realtà e nella storia. La sua risposta è che, se la società lascerà che la natura segua il suo corso con i soggetti di anormale inclinazione sessuale come fa con i soggetti normali, la società non ne risentirà. Nei paesi in cui le sanzioni di legge contro la sessualità invertita sono state rimosse, ove essa è posta su un piano di parità con la sessualità normale – In Francia, in Bavera, in Olanda – nessun inconveniente si è finora verificato.7) Non ne è seguita alcuna esplosione improvvisa e grave dell’abitudine depravata, né alcuna divulgazione o diffusione di un veleno morale. D’altra parte, nei paesi in cui esistono tali sanzioni e sono applicate – in Inghilterra, per esempio, e nella metropoli d’Inghilterra, Londra – la sessualità invertita produce rivolte, nonostante i divieti di legge, nonostante le minacce del carcere, la paura di essere messi in pubblico e la peste intollerabile del ricatto organizzato. Agli occhi di Ulrichs, la società è impegnata a tenere chiusa una valvola di sicurezza, ma se la natura fosse autorizzata a operare senza ostacoli, non farebbe alla società alcun danno, ma piuttosto produrrebbe buoni effetti. La maggioranza della popolazione, egli pensa, non sta certo per trasformarsi in Urning, per il semplice motivo che non hanno l’infelice costituzione dell’Urning. Cessate di perseguitare gli Urning, accettateli come fattori trascurabili ma reali nella comunità sociale, lasciateli a se stessi e non starete peggio per questo e poi non porterete sulla vostra coscienza il peso di una vendicatività intollerante.

Corroborando questa posizione, Ulrichs dimostra che le abitudini acquisite di inversione sessuale sono quasi sempre superate dalle nature normali. I vostri ragazzi nelle scuole pubbliche, dice, si comportano come se fossero Urning. In mancanza di donne, al momento in cui le loro passioni sono predominanti, si concedono insieme indulgenze reciproche che secondo le vostre leggi porterebbero conseguenze tremende sugli adulti. Voi siete consapevoli di questo. Mandate i vostri figli a Eton e ad Harrow e si sa molto bene cosa succede lì. Eppure rimanete sereni nelle vostre menti. E perché? Perché siete convinti che torneranno ai loro istinti congeniti.

Quando la scuola, la caserma, il carcere, la nave sono stati abbandonati, il maschio torna alla femmina. Questa è la verità sui Dionings. La grande maggioranza degli uomini e delle donne rimane normale, semplicemente perché era normale all’origine. Non riescono a trovare la soddisfazione della loro natura in quelle pratiche invertite a cui si abbandonarono per un certo tempo per mancanza di uno sbocco normale. La società rischia poco per il capriccio occasionale della scuola, della caserma, del carcere e della nave. Alcuni veri Urnings possono anche scoprire la loro inclinazione innata attraverso il processo a cui li sottoponete. Ma avete perfettamente ragione nel supporre che un Dioning, anche se lo avete costretto a diventare per una volta Uraniaster, non si manifesterà mai, a lungo andare, come Urning. La vasta esperienza che gli Inglesi hanno per quanto riguarda tali questioni, a causa della condizioni note delle loro scuole pubbliche, va a confermare la posizione Ulrichs. I presidi sanno con quanti Uraniasters hanno avuto a che fare, e che eccellenti Dionings siano diventati, e come relativamente rari, e tuttavia incorreggibilmente saldi, siano i veri Urning tra i loro studenti.

Il risultato è che stiamo continuamente costringendo i nostri giovani in condizioni tali che, se l’inversione sessuale fosse un attributo acquisito, sarebbe diventata stereotipata nella loro natura. Eppure questo non succede. Un po’ perché sono tenuti a distanza dalle ragazze, un po’ perché non trovano altro sbocco per il loro sesso, al momento delle sue affermazioni più imperiose, si rivolgono verso i maschi e trattano i loro più giovani compagni di scuola in modi che porterebbero un adulto ai lavori forzati. Sono Uraniaster per necessità e “faute de mieux” [mancanza di meglio]. Ma non appena essi sono lasciati liberi nel mondo, la maggioranza ritorna ai canali normali. Prendono con sé le donne per le strade e creano relazioni, come si dice. Alcuni certamente, in questa fornace ardente attraverso la quale sono stati fatti passare, scoprono la loro inversione sessuale innata. Poi, quando non possono resistere all’esercizio della loro propensione, voi li condannate come criminali nei loro anni più maturi. È giusta una cosa simile? Non sarebbe meglio tornare dalla nostra civiltà ai costumi dell’uomo selvaggio, avviare i giovani ai misteri del sesso e dare a ciascuno a sua volta la possibilità di sviluppare un istinto normale mettendolo durante il tempo della sua pubertà liberamente e francamente di fronte alla donna? Se voi aborrite gli Urning, come sicuramente accade, siete almeno responsabili per la loro disavventura dato il modo straordinario in cui li educate. In ogni caso, quando si sviluppano negli esseri eccentrici che essi sono, siete le ultime persone al mondo che hanno il diritto di punirli con sanzioni penali e calunnie sociali.

Considerando che lo stato attuale della legge, nella maggior parte dei paesi è ingiusto verso una minoranza rispettabile di cittadini, Ulrichs propone che gli Urning debbano essere collocati sullo stesso piano degli altri uomini. Vale a dire, i rapporti sessuali tra maschio e maschio non devono essere trattati come criminali, a meno che non siano messi in atto con la violenza (come nel caso di stupro) o siano esercitati in modo da offendere il senso pubblico del pudore (nei luoghi di pubblica riunione o sulla strada aperta) o, in terzo luogo, avvengano tra un adulto e un ragazzo minorenne (l’età protetta deve essere decisa come nel caso delle ragazze). Quello che chiede è che quando un maschio adulto, liberamente e di il proprio consenso, acconsente alle proposte di una persona adulta del proprio sesso, e il loro rapporto sessuale avviene nel rispetto della pubblica decenza, le due parti non siano perseguibili e punibili dalla legge. In realtà egli sarebbe soddisfatto con le stesse condizioni di quelle prevalenti in Francia, e dal giugno 1889, in Italia.

Se tanto fosse stato concesso dalla maggioranza delle persone normali alla minoranza anomala, prosegue Ulrichs, una quantità immensa di miseria e vizio furtivo sarebbe stata immediatamente abolita. Ed è difficile immaginare che ne sarebbero derivati risultati negativi. Un difensore delle attuali leggi vigenti in Inghilterra, Prussia, ecc., potrebbe effettivamente rispondere: “Questo significa aprire una via facile per la seduzione e la corruzione di giovani uomini”. Ma gli uomini giovani sono sicuramente almeno altrettanto capaci di difendersi contro la seduzione e la corruzione, delle giovani donne. Anzi, sono molto più in grado, non solo perché sono più forti, ma perché non sono di solito indeboliti da un prepotente istinto sessuale su cui il seduttore possa giocare. Ma la seduzione e la corruzione di giovani donne è tollerata, nonostante le conseguenze che ne derivano di parto illegittimo e tutto ciò che questo comporta. Questa tolleranza della seduzione delle donne da parte degli uomini deriva dal presupposto che solo il normale appetito sessuale è naturale. La seduzione di un uomo da parte di un maschio passa per criminale, perché l’istinto sessuale invertito è considerato innaturale, depravato e volutamente perverso.

Sulla ipotesi che gli individui soggetti a istinti perversi li possano sopprimere a piacere o possano convertirli in appetito normale, si sostiene che essi devono essere puniti, ma quando i fatti veri vengono studiati, si trova in primo luogo, che questi istinti sono innati negli Urning, e sono quindi nel loro caso naturali; in secondo luogo, che la soppressione di essi equivale all’astinenza per tutta la vita, astinenza sotto la tortura costante della sollecitazione sessuale; in terzo luogo, che la conversione di essi nei normali canali è in una grande percentuale di casi del tutto impossibile, in quasi tutti i casi in cui si è cercata una conversione, essa è stata solo parziale e, quando ne è seguito un matrimonio, si è generalmente concluso miseramente per entrambe le parti. Si deve notare che Ulrichs non distingue tra Urning, nei quali si ammette che l’inversione sia congenita, e Uraniasters, nei quali è stata acquistata o deliberatamente adottata. E sarebbe molto difficile elaborare leggi che tengano conto di queste due categorie. Il Codice Napoleone legalizza la posizione di entrambe, teoricamente in ogni caso. Il codice inglese considera entrambe criminali, facendo in tal modo, lo si deve ammettere, un’evidente ingiustizia nei confronti degli Urning, che nel peggiore dei casi sono malati o pazzi o deformati sessualmente, non per colpa loro.

Allo stato attuale delle cose, aggiunge Ulrichs, gli uomini che cedono i loro corpi agli amanti anormali, non si limitano a farlo per rispetto, simpatia, o per  il desiderio di una ricompensa adeguata. Troppo spesso essi speculano sulla illegalità della relazione e hanno per finalità principale l’estorsione di denaro attraverso la minaccia di raccontare i fatti. Così il mestiere di gran lunga più vile di tutti i mestieri, quello del ricattatore, è incoraggiato dalla legge. Modificate la legge e invece di aumentare vizio, lo diminuirete; perché allora un uomo che potrebbe soddisfare le avances di un Urning, lo farebbe per compiacenza o, come nel caso delle prostitute, per l’aspettativa di un guadagno ragionevole. La tentazione di esercitare una professione vergognosa con lo scopo di estorcere denaro sarebbe stata rimossa. E poi, per quanto riguarda gli individui di simile costituzione anomala, potrebbero costituirsi tra persone responsabili delle relazioni di volontaria e reciproca soddisfazione, esenti da rischi degradanti e forse anche permanenti. Infine, se si teme che la rimozione dei divieti legali possa trasformare tutta la popolazione maschile in Urning, considerate se Londra è ora molto più pura in questo senso di Parigi?

Un’obiezione seria a riconoscere e tollerare l’inversione sessuale è sempre stata che essa tende a controllare [a limitare] la popolazione. Questo è stato un sano argomento politico e sociale al tempo di Mosè, quando una piccola tribù combattiva aveva bisogno di moltiplicarsi al massimo della sua capacità procreativa. E non è affatto così valida nella nostra epoca, in cui le parti abitabili del globo stanno rapidamente diventando sovraffollate. 8) Inoltre, dobbiamo tenere a mente che la società, sotto l’ordine esistente, sanziona la prostituzione femminile, in cui uomini e donne, normalmente procreativi, sono sterilizzati per un tempo illimitato. La logica, in queste circostanze, rende ridicolo negare uno sterile esercizio del sesso agli uomini e alle donne anormali, che sono per istinto e diatesi congenita non procreativi.

Come risultato di queste considerazioni, Ulrichs conclude che non esiste un vero motivo per la persecuzione degli Urning ad eccezione di quanto può essere trovato nella ripugnanza dalla stragrande maggioranza della popolazione verso una minoranza insignificante. La maggioranza incoraggia il matrimonio, giustifica la seduzione, sanziona la prostituzione, legalizza il divorzio nell’interesse delle proprie inclinazioni sessuali. Rende però queste cose temporaneamente o permanentemente illegali le per la minoranza la cui inversione e il cui istinto detesta. E questa persecuzione, nella mente popolare in ogni caso è giustificata, come molti altri atti iniqui di pregiudizio o di ignoranza, per ipotesi teologiche e cosiddette verità rivelate.

Nella parte successiva si obietta che la sessualità invertita è demoralizzante per la virilità di una nazione, che degrada la dignità di un uomo e che è incapace di elevazione morale. Ognuno di questi punti può essere preso separatamente. Sono però tutti in una volta e insieme contraddetti dalla storia della Grecia antica. Le parti più bellicose di quella razza, i Dori di Creta e di Sparta e i Tebani, organizzavano l’amore del maschio per il maschio proprio in ragione  dei vantaggi sociali e militari che trovavano in esso. Le loro cronache abbondano di esempi eminenti di entusiasmo eroico, devozione patriottica e di vita elevata, ispirati dalla passione omosessuale.

I popoli del mondo abituati a combattere, i Celti nella storia antica, i Normanni, i Turchi, gli Afgani, gli Albanesi, i Tartari, si sono distinti per la frequenza tra loro di ciò che il pregiudizio popolare considera un vizio effeminato.

Per quanto riguarda la dignità dell’uomo, c’è forse, chiede Ulrichs, qualcosa di più degradante per l’umanità negli atti sessuali compiuti tra uomo e uomo rispetto a simili atti compiuti tra uomo e donna? In un certo senso tutto il sesso ha un elemento di volgarità che ispira ripugnanza. Gli dei, dice Swinburne,

“Hanno cosparso il letto nuziale con lacrime e fuoco,

Per estremo disgusto e desiderio supremo.”

Non sarebbe facile sostenere che un curato che fa nascere il suo quattordicesimo bambino nel corpo di una moglie logora, sia un oggetto più sublime di contemplazione mentale che Armodio nell’abbraccio di Aristogitone, e non sarebbe facile sostenere che un giovane a letto con una prostituta trovata nell’Haymarket sia più pulito di suo fratello a letto con un soldato trovato nel Parco. Gran parte di questo discorso sulla dignità dell’uomo, dice Ulrichs, deriva da un equivoco volgare circa la natura del desiderio sessuale invertito. La gente dà per scontato che gli Urning cerchino solo o principalmente il loro piacere in un atto di indecenza innominabile. La verità è l’esatto contrario, li assicura.  L’atto in questione non è più comune tra uomo e uomo di quanto non sia tra uomo e donna. Ulrichs, su questo punto, può essere sospettato, forse, come un testimone inaffidabile. La sua testimonianza, però, è confermata da Krafft-Ebing, che, come abbiamo visto, ha studiato inversione sessuale a lungo e minuziosamente dal punto di vista della patologia psichica. “Per quanto riguarda la natura della loro gratificazione sessuale”, scrive, “deve essere stabilito in via preliminare, che la maggior parte di loro sono contenti con abbracci reciproci; l’atto comunemente attribuito a loro in genere lo aborriscono quanto gli uomini normali e, dato che sempre preferiscono gli adulti, non sono in alcun modo pericolosi per i ragazzi”.9)

Questo autore procede ad operare una distinzione tra Urning in cui l’inversione sessuale è congenita e vecchi debosciati o individui semi-idioti, che hanno l’abitudine di abusare dei ragazzi. Il volgo ha confuso due classi diverse; e tutti coloro che studiano la psicologia degli Urning sono consapevoli che si tratta di una grave ingiustizia verso questi ultimi.

“Ma, dopo tutto”, continua l’obiettore, “non si può dimostrare che la sessualità invertita sia capace di qualche elevazione morale.” Senza fare appello all’antichità, gli elementi con cui confutare questa obiezione sono schiaccianti, si potrebbe fare riferimento ai numerosi passaggi in scritti di Ulrich dove riferisce la fedeltà, la lealtà, lo spirito di sacrificio e l’entusiasmo romantico che spesso accompagnano questi amori, e li innalza sopra la viltà. Ma, poiché Ulrich qui di nuovo può essere considerato un testimone sospetto, sarà sufficiente, come prima, tradurre un breve passaggio da Krafft-Ebing. “L’Urning ama, idolatra il suo amico, tanto quanto l’uomo normale ama e idolatra la sua ragazza. Egli è capace di fare per lui i più grandi sacrifici, soffre i morsi di un affetto infelice, spesso non ricambiato. Sente la gelosia, piange per la paura dell’infedeltà del suo amico.”10)

Quando arriva il momento di parlare del modo di trattare questo argomento da parte di Walt Whitman, appare chiaro che la passione di un uomo per il suo compagno è stata idealizzata nella realtà e nelle azioni così come nella poesia. Per il momento è sufficiente osservare come un tipo di amore, comunque spontaneo e potente, che è analizzato, disprezzato, trasformato in tabù, vietato, punito, schiacciato nei fori e negli angoli, non si può pretendere che mostri il suo lato migliore al mondo. Il senso del peccato e del crimine e il pericolo, l’umiliazione e la repressione e l’angoscia a cui gli sfortunati paria della sessualità invertita vengono ogni giorno e ogni ora esposti inevitabilmente peggiora gli elementi più nobili nella loro emozione. Date all’amore anomalo le stesse possibilità che date all’amore normale, sottoponetelo al controllo sano dell’opinione pubblica, permettete che abbia rispetto di se stesso, tiratelo fuori da bassifondi oscuri e portatelo alla luce del giorno, strappate le sue catene e rendetelo libero, e io sono fiducioso, dice Ulrichs, che mostrerà virtù analoghe, controbilanciate, naturalmente, dai vizi analoghi, a quelle che siete abituati a vedere nel reciproco amore di un uomo e di una donna. Lo schiavo ha di necessità un’anima servile. Il modo per elevarlo è emanciparlo.

“Tutto ciò può essere vero”, risponde l’obiettore, è anche possibile che la società prenda in considerazione il duro caso dei vostri Urning e ascolti il loro grido amaro. Ma, nel frattempo, supponendo che questi istinti invertiti siano innati, supponendo che siano incontenibili e inconvertibili, supponendo che siano meno sporchi e cattivi di come sono comunemente considerati, non è forse un ovvio dovere dell’individuo quello di sopprimerli, fintantoché la legge del suo paese li condanna? “No, si riprende Ulrichs, mille volte no! È  solo l’antipatia ignorante della maggioranza che rende possibile quella legge della quale voi parlate. Andate a vedere i migliori libri di giurisprudenza medica, andate a confrontare le migliori autorità sulle deviazioni psichiche dal tipo normale. Troverete che questi mi sostengono nella mia tesi principale. Questi, anche se ostili nei loro sentimenti e raffreddati da naturale ripugnanza, hanno rispetto per la scienza, e sono d’accordo con me nel dire che l’Urning viene a questo mondo come Urning, e deve rimanere ancora Urning fino alla fine della sua vita. Comportarsi con lui seguendo il vostro codice non è meno mostruoso che se si dovesse punire il daltonico o il sordomuto, o l’albino, o lo storpio con la gobba. “Molto bene”, risponde l’obiettore: “Ma io vi cito le parole di uno scrittore vivente eloquente, e faccio appello ai vostri istinti generosi e il vostro patriottismo. Il professor Dowden osserva che ‘l’arrendevolezza a volte è imposta da interessi superiori, e se i desideri egoistici vengono in conflitto con i doveri sociali, la vita individuale e la gioia dentro di noi, a qualunque costo di sofferenza personale, devono essere sacrificate per le giuste rivendicazioni dei nostri compagni’.11) Che cosa avete da dire su questo?”

In primo luogo, risponde Ulrichs, rimango perplesso in questo caso davanti ad espressioni come desideri egoistici, doveri sociali, e giuste rivendicazioni dei nostri compagni. Io sostengo che nel tentativo di riabilitare gli uomini del mio stampo e di giustificare il loro diritto naturale alla tolleranza non sono egoista. È una petizione di principio stigmatizzare il loro desiderio innato come egoista. Le funzioni sociali di cui si parla non sono doveri, ma conformità al diritto incorniciate in cecità e pregiudizi. Le rivendicazioni dei nostri compagni, a cui si fa appello, non sono semplicemente inique, ma lo sono crudelmente. La mia insurrezione contro tutte queste cose mi fa agire davvero come un innovatore e posso essere condannato, come conseguenza della mia temerità, alla persecuzione, all’esilio, alla diffamazione e alla proscrizione. Ma lasciate che vi ricordi che Cristo è stato crocifisso e che è ora considerato come un benefattore. “Fermo!”, lo interrompe l’obiettore: “Non c’è bisogno di portare la maggior parte dei nomi sacri in questa discussione. Ammetto che gli innovatori hanno fatto il più grande servizio alla società, ma tu non hai dimostrato che si sta lavorando per la salvezza dell’umanità in generale… Non sarebbe meglio rimanere tranquilli e sacrificare la vostra vita e la vostra gioia, la vita e la gioia di una minoranza dichiarata, per il bene della maggioranza immensa che non può tolleravi, e che teme la tua innovazione? Il sacerdozio cattolico è consacrato al celibato; e senza dubbio ci sono alcuni uomini adulti in questo ordine che hanno calpestato l’appetito imperioso del maschio per la femmina. Quello che fanno per rispetto del loro voto non vuoi tu realizzarlo, quando si ha tanto di buono da guadagnare e tanto di male da fuggire?”

Quale bene? Quale male? Soggiunge Ulrichs, state ancora facendo petizioni di principio; e ora state facendo appello al mio egoismo, al mio desiderio personale di tranquillità, al mio desiderio di evitare la persecuzione e la vergogna. Non ho fatto alcun voto di celibato. Se mai ho fatto qualche voto, è quello di lottare per i diritti di un gruppo innocente, innocuo e oppresso di persone oltraggiate. La croce di una Crociata è cucita sulla manica del mio braccio destro. Pretendere da me e dai miei compagni la rinuncia volontariamente scelta da un prete cattolico è un’assurdità, dato che non ci uniamo a nessun ordine, non abbiamo nessuna fede da sostenere, nessun sistema ecclesiastico da supportare. Riteniamo di avere il diritto di esistere nel modo in cui la natura ci ha fatto. E se non siamo in grado di modificare le vostre leggi, continueremo ad infrangerle. Potete condannarci all’infamia, all’esilio, al carcere , come già avete bruciato le streghe. Potete degradare i nostri istinti emotivi e spingerci al vizio e alla miseria. Ma non sradicherete la sessualità invertita. Espellete la natura con la forca, e vedrete quello che succederà. “Questo è abbastanza”, dice l’obiettore: “avremmo fatto meglio a interrompere questa conversazione, mi dispiace per te, mi dispiace che non cederai al buon senso e alla forza. L’Urning deve essere punito.”

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1) Vedi sopra, pag. 55, nota.

2) L’idea che gli esseri umani fossero originariamente ermafroditi è antica e diffusa. La troviamo nel libro della Genesi, a meno che, in effetti, ci sia una confusione qui tra due teorie distinte della creazione. Dio si dice che abbia prima fatto l’uomo a sua immagine, maschio e femmina in un corpo e gli abbia comandato di moltiplicarsi. In seguito ha creato la donna da una parte dell’uomo primitivo. Il mito riferito da Aristofane nel Simposio di Platone ha una curiosa incidenza sulle speculazioni di Ulrichs . C’erano esseri umani originariamente di tre sessi: gli uomini, i figli del sole; le donne, le figlie della terra; e gli ermafroditi, i figli della luna. Erano rotondi, con due facce, quattro mani, quattro piedi e due serie di organi riproduttivi a testa. Nel caso del terzo sesso, un serie era maschile, l’altra femminile. Zeus, per la loro forza e la loro prepotenza, li tagliò a metà. Da allora le due metà di ogni genere hanno sempre cercato di unirsi con la loro corrispondente metà, e hanno trovato qualche soddisfazione nella congiunzione carnale – maschi con maschi, femmine con femmine e maschi e femmine uno con l’altro: “Coloro che sono una metà del maschio seguono il maschio, e quando sono giovani, essendo metà dell’uomo originale, si legano agli uomini e li abbracciano, e loro stessi sono i migliori dei ragazzi e dei giovani, perché hanno la natura più virile. E quando raggiungono la virilità, sono amanti della giovinezza e non sono naturalmente inclini di sposarsi o avere figli, cose che essi fanno, se le fanno, solo in obbedienza alla legge, ma sono soddisfatti se possono essere autorizzati a vivere tra loro senza sposarsi, e gli individui di tale natura sono inclini ad amare e pronti a ricambiare l’amore, abbracciando sempre ciò che è simile a loro.” (Symp. 191-2, [nel testo inglese] traduzione di Jowett.) Segue una descrizione incandescente dell’Amore greco, tutto ci ricorda molto da vicino le confessioni fatte dagli Urning in tempi moderni e conservate da scrittori, medici o giuristi che si occupano dell’inversione sessuale.

3) Memnon, Sezione XIX.

4) Vedi sopra, pag. 36, il suggerimento citato dal Dr. Huggard di “congenita mancanza di equilibrio tra le strutture in buona salute.” Ci si potrebbe chiedere se questa “differenziazione sessuale imperfetta”, o questa “congenita mancanza di equilibrio tra strutture sane” non sia il risultato di un processo evolutivo che porta attraverso l’ereditarietà e la selezione casuale ad un fenomeno anormale, ma non necessariamente ad un fenomeno morboso in alcuni individui.

5) I primi due da Casper-Liman, Handbuch der gerichtlichen Medicin, vol. i. pp. 166-169. Gli altri da Krafft-Ebing, Psychopathia Sexualis.

6) Memnon, sezione lxxiii. p. 54.

7) Da quando Ulrichs non ha più scritto, l’Italia (“Nuovo Codice Penale” del 1889), ha adottato i principi del Codice Napoleone e ha posto all’inversione sessuale le stesse limitazioni legali poste al normale istinto sessuale.

8) Il Dr. W. Ogle, il 18 marzo 1890, ha letto un documento davanti alla Statistical Society su “Percentuali ed età del matrimonio” La conclusione alla quale è arrivato, con riguardo alla rapida crescita della popolazione in Inghilterra, è che, al fine di rendere uguali i tassi di mortalità con quelli di natalità (o in altre parole, per mantenere la popolazione al livello attuale), dobbiamo ipotizzare sia (1) con un aumento dell’emigrazione che comporterebbe una rivoluzione sociale, sia (2) l’aumento dell’età media in cui le donne si sposano, portandola a 30 anni, sia (3) l’esclusione del 45% di coloro che ora si sposano dal matrimonio, in qualsiasi periodo della vita. Di fronte a questi calcoli, dopo aver ammesso la possibile esagerazione, sembra illogico punire con severe sanzioni penali i membri del sesso maschile che non vogliono sposarsi e che possono soddisfare i loro desideri naturali in modi che non implicano né danno per la Stato né alcuna violazione dei diritti dei singoli.

9) Psych. Sex., P. 108. Ho condensato il senso di quattro brevi paragrafi; tradurli integralmente avrebbe comportato un utilizzo pesante di linguaggio medico.

10) Psych. Sex., P. 107.

11) Studies in Literature, p. 119.

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JOHN ADDINGTON SYMONDS, UN PROBLEMA DI ETICA MODERNA 5ultima modifica: 2015-03-13T12:25:50+01:00da gayproject
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