TERAPIA ANTI-GAY

Ciao Project,
ti ricordi ancora di me? Probabilmente no, non mi faccio vivo da tanto tempo, praticamente dall’inizio di febbraio. A febbraio ci siamo sentiti un paio di volte, io 23enne, lombardo. Ti ricordo che avevamo parlato anche del fatto che stavo per laurearmi in Ingegneria, però questo ti dice poco. C’è una cosa che ti può aiutare a ricordare: abbiamo parlato in pratica solo di ragazze, era la mia fissa. La seconda volta mi hai detto delle cose che mi hanno dato fastidio e ti ho chiuso la chat e, lo devo dire, ci sono rimasto veramente male, Mi sembrava che tu volessi mettermi in mente che per me le ragazze erano un po’ un modo di fuggire dalla realtà. Il tuo discorso mi sembrava proprio stupido. Dopo che ho chiuso la chat ti ho mandato sonoramente a quel paese e lì per lì ne sono stato contento.
Che è successo dopo? Mi sono detto: Project è un cretino e non capisce che io sono etero al 100%! E non sapevo nemmeno perché tu ti fissassi su particolari un po’ scabrosi dei quali, tra l’altro, ti avevo parlato io. Non è che non se ne possa parlare, però non mi sembrava affatto una cosa così determinante. Lì per lì le cose che dicevi mi davano proprio fastidio. Non ti ho chiamato più, ma non solo, un po’ per reazione mi sono messo proprio di impegno a corteggiare una ragazza, francamente pensavo che non ci sarebbe stata e che tutto si sarebbe concluso con un po’ di corteggiamento così, tanto per fare, e invece non è stato così per niente. Lei si è innamorata di me e io sono andato avanti, abbiamo fatto sesso più di qualche volta. L’ho fatto eh, nessun problema, erezione ok e tutto il resto. Lei contentissima, io meno. La prima volta non c’ho nemmeno fatto caso, in fondo la cosa sembrava eccitante. Siamo andati avanti. Un giorno mi chiama e mi dice che pensa di essere incinta. Io un po’ ero eccitato, perché sai l’idea di un figlio alla mia età è bellissima, però un po’ ero terrorizzato perché io non l’amavo. Due giorni di ritardo e ho cominciato ad entrare nel panico, e anche lei non sapeva che cosa fare ed era nervosissima. Poi è arrivata la risposta ed era un falso allarme! In quel momento mi sono sentito molto più leggero, però anche un po’ deluso. Da allora abbiamo fatto l’amore sempre col preservativo, così non c’erano rischi di gravidanze. Siamo arrivati ad un ritmo che lo facevamo anche tre volte alla settimana e pure di più, sempre tutto regolare a livello tecnico, però mi sentivo strano e cominciavo a vederlo come una specie di dovere. Mi dicevo che ero stanco, stressato, che stava diventando un’abitudine. Quando stavamo a letto avevo l’erezione ecc. ecc. ma in altre occasioni pensare a lei non mi faceva né caldo né freddo. Piano piano si era creata una situazione tale che lei pensava che io fossi cotto di lei e voleva che le dicessi cose carine ogni momento ma a me non venivano spontanee e certe volte non la sopportavo proprio, specialmente quando mi faceva qualche proposta che secondo lei mi doveva piacere molto. Nota che in tutto questo periodo io non avevo un ragazzo e non ci pensavo nemmeno e nemmeno mi masturbavo perché il sesso che facevo con lei mi bastava. Quindi tutta la mia sessualità io la vivevo con lei, però non le potevo dire: guarda che quando stiamo insieme c’è qualcosa che non funziona, perché in effetti funzionava. A metà di maggio vado a fare uno stage in un’azienda e conosco un ragazzo di 25 anni. Mi colpisce, ma non ci faccio caso. La mia ragazza mi propone un weekend insieme e io le dico di no, per la prima volta. La settimana successiva cerco scuse e non faccio l’amore con la mia ragazza, anzi non la penso proprio mentre quando penso al 25enne, anche solo quando ci penso, mi si drizza e la cosa non mi dispiace affatto. Nella settimana in cui non sono stato con la mia ragazza, praticamente già dal lunedì ho cominciato a masturbarmi pensando al 25enne. E allora, caro Project, mi sei tornato in mente, ho pensato che forse non eri proprio così stupido ma che se avessi ripreso a fare l’amore con la mia ragazza tutte le fantasie gay se ne sarebbero andate. Con un grosso sforzo di volontà mi sono imposto di tornare a fare l’amore con la mia ragazza. Mi sono fatto coccolare in tutti i modi. Erezione sì, ma poco convinta. Lei mi guarda un po’ delusa e comincia la solfa: ma è colpa mia? Ma che ho fatto? Ma non ti piaccio più? Insomma, una situazione terribile, imbarazzante all’incredibile. Che lei facesse apprezzamenti sul mio pene non lo sopportavo proprio. A un certo punto il fastidio è diventato tale che mi sono rivestito e me ne sono andato. Io pensavo che da certe situazioni, che sono un po’ come delle trappole, si potesse anche uscire facilmente, visto che ci si entra giocando giocando, e invece no! Mi chiama al telefonino, io non rispondo, mi richiama, alla fine sono costretto a rispondere, mi dice che non fa nulla, che la prossima volta andrà meglio. Ma io mi dicevo: “Non voglio che ci sia mai più una prossima volta! E questa adesso come la scarico?” L’ho mandata a quel paese di brutto, ma lei ormai era entrata nella parte della ragazza che deve salvare il suo ragazzo e voleva capire il perché. Ma come si fa a dire a una ragazza che hai quasi messo incinta che in effetti non la ami, non la desideri e che invece pensi mille volte al giorno a un ragazzo! Sono stati giorni di inferno, non sapevo che fare, per togliermela di mezzo avrei potuto dirle che ero gay, ma con la sua mentalità sarebbe stato peggio, perché lei era convinta che sarebbe stata capace di portarsi a letto qualunque gay. In effetti con me c’era riuscita! Ma solo perché il cretino sono stato io e anche lo stronzo perché in effetti l’ho usata come terapia anti-gay. Ma io di dirle che ero gay non ne avevo nessuna voglia, ormai per me era un certezza, ma parlarne con lei mai! Lo so che è una cattiveria ma è così. E allora le ho detto una enorme bugia, le ho detto che in quella settimana avevo frequentato un’altra ragazza e che non me la sentivo più di stare con lei. Mi sono sentito un mostro nel raccontare una balla simile, ma io ne dovevo uscire comunque. Ci sono state ore di recriminazioni, poi decine di messaggini ai quali non ho mai risposto e poi me ne ha mandato uno definitivo: “Se non mi rispondi io non ti chiamo più!” Io non aspettavo altro e non l’ho più sentita. È stata una liberazione incredibile. Il mio 25enne non aveva una ragazza ma, da come parlava di donne, più etero di così non poteva essere. Che significa quando un etero al 100% non sta con una ragazza? Nella mia ingenuità di neofita gay la cosa significava che l’etero non era etero! E allora, con molta discrezione (era la prima volta che facevo il filo a un ragazzo) ho cominciato a stargli appresso. La cosa è finita però quasi subito, ha usato delle espressioni nei confronti di un ragazzo presunto gay che non mi sono piaciute affatto. Io non l’ho più cercato, lui ha continuato a cercarmi per un po’, poi si è stufato, per fortuna! Non voglio innamorarmi di un ragazzo etero! In pratica ero di nuovo solo, ma meglio solo che con la mia ragazza o con un cretino come il 25enne. Project, va bene che tu hai una certa pratica di cose gay, ma come cavolo avevi fatto a capire che sarebbe andata a finire così? Ma torno a me. Insomma il giorno appresso mi sono iscritto in palestra e effettivamente è un posto dove sto benissimo, un po’ perché, vabbe’ insomma hai capito, e un po’ perché in un ambiente come quello, tutto maschile, mi ci trovo proprio bene, le tentazioni sessuali ci sono ma si sta bene anche quando si sta insieme solo così a livello generico. Insomma sono ragazzi ok! Adesso non riesco nemmeno più a capire come ho fatto a sentirmi etero per anni. Se io penso che praticamente poco più di un mese fa io facevo l’amore con la mia ragazza un giorno sì e l’altro pure mi sento assurdo. Ma come ho fatto a non rendermene conto prima? Dei cosiddetti segni premonitori ce n’erano e ne avevamo parlato, io pensavo che se era nuvolo al massimo avrebbe fatto quattro gocce e invece è stato un temporale. Io gay!!! Cavolo ma com’è possibile? Però è così! Project, se vuoi fino a qui la mail la puoi mettere nel forum (a proposito, complimenti per il forum! È proprio una cosa intelligente! Ed è cresciuto tantissimo!) però da qui in poi la mail è solo per te, perché ho altre cose da chiederti ma sono troppo personali e d’altra parte non posso parlarne con nessuno. [omissis]. E adesso ti saluto perché se no per leggere questa mail ci metti tre ore. Se te lo sei dimenticato, il mio contatto è [omissis].
Un abbraccio, Project! Ti chiamo presto!

Se volete, potete partecipare alla discussione di questa testimonianza aperta sul blog di Progetto Gay:

http://progettogay.forumfree.net/?t=29509845

TERAPIA ANTI-GAYultima modifica: 2008-06-29T10:00:00+02:00da gayproject
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