SALVATORE E LA POESIA

Ringrazio Salvatore per i suoi graditissimi commenti. Aggiungo una considerazione personale: sono felice che Salvatore sia ritornato su questo blog, non lo dico per complimento. I suoi commenti hanno una dimensione poetica vera. Mi piacerebbe chiedergli che cosa pensa della poesia gay, cioè di quella ormai vecchia questione “se esita o meno una poesia gay”. Amo la letteratura, ma una lettrice di questo blog mi proponeva un concetto “Umano” con la maiuscola di poesia e di letteratura al di là dei “particolarismi”, cioè mi proponeva di scrivere “Poesia Gay” omettendo il “Gay”. Ho risposto a quel commento con una qualche intemperanza di cui poi ho chiesto pubblicamente scusa (http://progettogay.myblog.it/archive/2007/10/01/ciao-foscaforever.html), è ovvio che per me esistono i “Romanzi Gay” ed esiste la “Poesia Gay”. Leggendo il tuo blog, al quale rinvio i lettori, perché ne vale la pena (http://ggorgia.blogspot.com/), e sul quale sono ritornato anche oggi (grazie del link!), se per un verso sono portato a credere che la tua risposta non sarebbe stata molto diversa dalla mia, per l’altro ritrovo in quello che scrivi anche il gusto della letteratura, anche nel senso più ricercato del termine, diciamo così, più letterario. E’ per questo che ti rivolgo la domanda. Se posso permettermi, il tuo modo di scrivere mi ricorda il mio di 30/35 anni fa. Vorrei aggiungere che mentre per me la complessità della scrittura era in sostanza derivata dalla necessità di usare un codice che non fosse immediatamente decifrabile, perché sotto lo scritto molto letterario e simbolico celavo contenuti che non osavo esprimere in modo chiaro, per te probabilmente si tratta proprio del piacere della letteratura, perché molti contenuti sono espliciti e tutto il tuo blog, nel suo insieme, non ha nulla di criptico. Mi piacerebbe molto sapere come la pensi.

Nel post successivo c’è una mia vecchia poesia (una delle più esplicite) che ho cercato e trascritto perché tu la leggessi. Grazie e a presto.

SALVATORE E LA POESIAultima modifica: 2007-10-21T21:31:03+02:00da gayproject
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Un pensiero su “SALVATORE E LA POESIA

  1. Grazie del tuo commento e per aver sottolineato ancora il mio pensiero che spesso si riduce a una briciola. Sulla questione poesia gay e poesia al di là dei particolarismi sono stato attaccato spesso. Non credo che possa esistere un concetto assoluto di poesia; ho riconosciuto i miei limiti, non soffro della sindrome di dio, e non vorrei mai essere il TUTTO, sarebbe una sfida persa in partenza. Nei miei versi mi limito, umilmente, a riconoscere l’urlo interiore, il delirio della sofferenza, un’esplosione di gioia, il tremore di un idillio, emozioni che sgorgano dalle vene; sono la mia piccola realtà, reali in quanto sono.
    Quindi chi pensa che ci si possa emozionare in modo assoluto (vorrei capire come) credo che non abbia afferrato la genuinità della poesia, che esige solo di esperimere un’emozione.
    Spero che nessuno si chieda ancora da che parte stia un poeta, non credo che lui se lo sia mai chiesto. Non esiste la poesia gay o la poesia che va al di là di tutto tralasciando le emozioni, esiste solo quel brivido, la poesia.
    Forse hai ragione, il mio linguaggio è complesso, ma non è un alibi affinchè un concetto non venga afferrato, amo la ricercatezza, e comunque non conosco un altro modo per esprimermi.
    Grazie ancora per lo spazio che mi offri.
    A presto, Salvatore.

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