– Non me la sento, è troppo difficile, e poi chi l’ha detto che bisogna vincere la partita, chi l’ha detto che si può vincere la partita, non me la sento, sono stanco, di tutte queste cose non me ne importa più niente. Non ho più voglia di combattere…
– Sì, ma combattere per queste cose significa combattere per la propria vita, è un impegno morale!
– Macché impegno morale, è solo una guerra persa in partenza, noi stiamo andando contro il mondo e uno stress continuo, devi stare attento a tutto e poi anche con te… io ti voglio bene… però è una fatica tremenda pure vivere con te, tu hai tante idee per la testa e noi certe volte non ci capiamo veramente… due ragazzi forse si possono capire meglio ma io sono troppo grande per vivere con te… io sono stanco, non ce la faccio più… io voglio stare solo, solo come stavo prima, solo senza grandi idee per la testa, solo perchè illudersi che ci sono prospettive, per me dico, per te è veramente diverso, ma illudersi che ci sono prospettive per me è fuori della realtà… io ti vorrò sempre bene, ma di andare avanti così non me la sento più, questo è tutto, ho bisogno di stare solo, adesso mi sento travolto dalla tua giovinezza, ho la sensazione che ti poso frenare, che ti posso condizionare, tu hai bisogno di vivere la tua vita…
– Tu dici che io ho bisogno di vivere la mia vita per trovare una giustificazione, ma il discorso non regge… mamma mia se tu capissi come mi sento adesso… io lo sapevo che prima o poi saremmo arrivati a questo punto… io lo sapevo. Ti giuro, non sono pentito di nulla e lo rifarei, rifarei tutto quando perché è stato bellissimo… ma perché dobbiamo dire. “è stato”? Perché dobbiamo seppellire tutto quello che abbiamo vissuto insieme? Ma che cosa è successo? Non riesco a capirlo, proprio non riesco a capirlo… forse l’errore è stato solo il fatto di andare a vivere insieme, non lo so, ma ho l’impressione che la rovina sia cominciata tutta di là, te lo dico perché lo penso e mi sento un cretino, totalmente un cretino perché l’ho voluto io… prima ci si sentiva ma ci si vedeva poco ed era tutto bellissimo, non dirmi di no, era così pure per te… poi abbiamo provato a fare una famiglia… ti ricordi tutto quello che dicevamo sulla famiglia… quante cose abbiamo detto! Una famiglia gay! Bello, una bella idea, ma un’idea distruttiva, e non mi dire di no! Tu non sei mai stato innamorato di me, tu eri innamorato dell’idea, del fatto che ti sembrava di avere fatto una cosa grande, una cosa controcorrente, perché a te queste gratificazioni piacciono e per vivere una “vita gay” ci vuole un compagno e io ero il meno peggio… non mi guardare strano, lo sai benissimo che è così! E poi il sogno l’abbiamo realizzato: vivere insieme, tu e io, nella stessa casa, tutta la giornata, tutti i giorni… e tu ti sei sentito stretto, ti sei sentito asfissiato… perché allora hai visto veramente chi ero… tanto a me, com’ero, non m’ha mai voluto bene nessuno, ognuno voleva qualche cosa da me, c’era gente che voleva solo sesso, no, tu no, tu eri più moderato… ma perché… ma non era perché mi volevi bene… tu volevi solo il secondo attore per fare la tua commedia… guarda, io non te ne faccio una colpa, lo so che succede, forse prima o poi succederà pure a me… ma tu volevi solo che io ti facessi da spalla…
– No, non è così, io ti ho volto bene veramente…
– Ma che importanza può avere, ormai pure tu parli di me solo al passato, tu mi vuoi seppellire, perché adesso ti do fastidio, perché adesso non ti dico le cose che vuoi tu, perché ti stai accorgendo che sono un’altra persona… e, guarda, non è nemmeno il fatto che sono tanto più giovane di te, non è quello il fatto… è che tu non voi che io sia me stesso, tu mi vuoi dipendente… e va bene, e va bene… io non lo dovrei accettare, ma io lo accetto lo stesso, io posso pure rinunciare ad avere una vita come la vorrei, ci posso pure rinunciare per restare vicino a te, ma te che te ne importa? Tu c’hai tuo paradiso ideologico a te basta trovare una motivazione, tu sei egoista, questo è il fatto, tu non vuoi rischiare niente, ti fai i tuoi calcoli… ma è amore questo? Ma che c’entra tutto questo con l’amore? Tu reciti, reciti la parte del gay serio, di quello che fa le cose come si deve, hai bisogno di soddisfazioni di questo genere, a te delle persone non te ne frega niente, di me non te ne frega niente, a te ti bastano le idee… ma come fai a campare così? … ma non ti rendi conto di quello che perdi? Ma non ti rendi conto che sei arido dentro? Ma è possibile che devo essere io a dirti queste cose? Ma vattene, va’… tanto provare a farti a aprire gli occhi è una partita persa… è quella la partita persa… e io sono ancora innamorato di te e mi sento la disperazione dentro… e tu non fai niente… io adesso sto a pezzi e tu nemmeno te ne accorgi, io adesso ho un bisogno dannato di essere abbracciato, perché mi viene da piangere, ma tu resti lì e mi guardi con lo sguardo duro… Ma tanto alla fine io non ti dimenticherò lo stesso, perché sono stupido fino a questo punto, perché ti voglio bene anche se tu non mi consideri nemmeno… ma sta fermo! No! Non voglio che mi stringi la mano solo perché te l’ho chiesto io! … aspetta! aspetta, per carità! Non mi abbracciare con un abbraccio falso! Non mi imbrogliare in cose di questo genere! … ma che fai! Stupido! Adesso ti metti a piangere pure tu… ecco, lo vedi che cosa vuol dire? E tu non avevi capito niente! Dai, sorridimi… non ti posso vedere in questo modo! Tienimi stretto, così, fortissimo! Devo sentire che ci sei… io ho maledettamente bisogno di queste cose ma tu hai sempre avuto paura… ma come hai fatto? Dai, su… lo so che ci stai male pure tu, dai adesso è passata! Stai buono, stai tranquillo, adesso è passata, non è successo niente… non fare così… non è successo niente…
Da brivido…
e dico solo questo.