LA CONCEZIONE ECONOMICA DELL’AMORE

La grande e sostanziale differenza non è tra amore etero e amore gay ma tra amore e altro, e per “altro” intendo delle concezioni che a parole e secondo l’uso comune sono considerate amore ma con l’amore non hanno nulla a che vedere. Per fare capire meglio quello che intendo, vorrei partire da un’espressione comunemente usata anche dagli psicologi ossia dal cosiddetto “investimento affettivo”. Notate con quanta disinvoltura si accostino due termini che non dovrebbero avere nulla a che vedere. Quando si parla di “investimento affettivo” qualunque sia il significato specifico che si intende dare all’espressione, si finisce per suggerire comunque una logica economica dei sentimenti: un do ut des tale che l’investimento affettivo appare oculatamente scelto sulla base di un criterio di rendita affettiva. E’ il tipico: “se mi innamoro di te che cosa me ne viene in cambio?”. Talvolta i possibili vantaggi dei vari tipi di investimento affettivo sono estremamente concreti (denaro, credito sociale, utilità economicamente valutabili), altre volte si tratta di gratificazioni meno brutalmente economiche come la gratitudine o il senso di superiorità psicologica sull’altro. Prima di investire la propria affettività si fa un calcolo accurato del dare dell’avere, quasi da ragioniere, ma comunque si tratta di un investimento che di veramente affettivo ha ben poco perché la logica è quella economica. E’ ovvio che nel confronto costi-benefici un rapporto gay si presenta come disastroso, se in pratica si realizza non è certo per una questione di valutazioni di dare e avere. Analogamente possono sembrare controproducenti delle relazioni etero tra persone di livello sociale molto diverso, una delle quali ha molto da perdere, anche in questo caso se un rapporto del genere si realizza, la sua base non è il calcolo del rapporto costi-benefici. Ma il mercato dei sentimenti che cosa ha a che vedere con l’amore? Secondo me assolutamente nulla! Quando si ama e si ama veramente, che si sia gay o etero non fa alcuna differenza, non lo si fa per ottenere un utile, si ama e basta, si ama per una spinta morale ed emotiva profonda, ecco il senso della citazione di Baldwin che preferisco: “Qui non c’è niente da decidere, ma tutto da accettare”. E ribadisco in conclusione l’assunto di partenza: la differenza sostanziale non è tra amore etero e amore gay ma tra amare e non amare. Ho incontrato tante coppie etero che si amavano nel senso che io do’ a questa espressione, con generosità, con trasporto al di là di ogni calcolo, perché l’amore vero è uno solo!

LA CONCEZIONE ECONOMICA DELL’AMOREultima modifica: 2007-09-03T20:15:38+02:00da gayproject
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