SINODO SULLA FAMIGLIA: CHIESA E OMOSESSUALI

Riporto qui di seguito la parte riguardante l’omosessualità della Relatio post disceptationem del Relatore generale del Sinodo sulla famiglia, Cardinale Péter Erdo.

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Accogliere le persone omosessuali

50 Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana: siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro.

Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?

51 La questione omosessuale ci interpella in una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale: si presenta quindi come un’importante sfida educativa. La Chiesa peraltro afferma che le unioni fra persone dello stesso sesso non possono essere equiparate al matrimonio fra uomo e donna. Non è nemmeno accettabile che si vogliano esercitare pressioni sull’atteggiamento dei pastori o che organismi internazionali condizionino aiuti finanziari all’introduzione di normative ispirate all’ideologia del gender.

52 Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners. Inoltre, la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli

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Dopo tante attese, la Relatio post disceptationem del Sinodo straordinario sulla famiglia ha finito per partorire uno striminzito topolino, ma stiamo bene attenti, che quel topolino è già stato adocchiato da parecchi gatti. Le dichiarazioni del cardinal Napier, messe online dal Vaticano, testimoniano del clima di allarme che il topolino ha suscitato nel Sinodo. Per non scandalizzare i più strenui difensori della dottrina, il cardinal Napier si affretta a puntualizzare che la relazione del Sinodo sulla omosessualità è solo “work in progress” che non cambia la dottrina della chiesa. Il cardinal Napier osserva che “per molti i documento intermedio del Sinodo è arrivato come una grossa sorpresa”. Specialmente per le espressioni usate in riferimento alla omosessualità. Alcuni vescovi hanno espresso preoccupazione, perché temono che il linguaggio possa lasciare molto spazio per la confusione. In altri termini il topolino va divorato prima che scappi. Ne è derivata la seguente Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa a nome della Segreteria Generale del Sinodo, in data 14.10.2014:

“La Segreteria Generale del Sinodo, in seguito alle reazioni e discussioni seguite alla pubblicazione della Relatio post disceptationem, e al fatto che le è stato spesso attribuito un valore che non corrisponde alla sua natura, ribadisce che tale testo è un documento di lavoro, che riassume gli interventi e il dibattito della prima settimana, e ora è proposto alla discussione dei membri del Sinodo riuniti nei Circoli minori, secondo quanto prevede il Regolamento del Sinodo stesso. Il lavoro dei Circoli minori verrà presentato all’Assemblea nella Congregazione generale del prossimo giovedì mattina, 16 ottobre.”

Chi ha orecchio per intendere intenda!

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=73&t=4845

SINODO SULLA FAMIGLIA: CHIESA E OMOSESSUALIultima modifica: 2014-10-15T12:07:19+02:00da gayproject
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