GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Questo post intende sottolineare le conseguenze dalla mancata integrazione sociale della omosessualità e della diffusa omofobia ambientale sulle persone gay in termini di perdita della dimensione affettiva della sessualità e di aumento della dimensione trasgressiva della sessualità e del rischio aids.

Di fronte ai numerosi suicidi di adolescenti gay che in tutto il mondo arrivano a fare notizia sui giornali (molti restano volutamente nascosti per scelta delle famiglie), di fronte a quanti hanno perso la vita per ragioni di odio omofobico, di fronte alla frequente e marcata istigazione alla discriminazione e all’odio operata da ambienti religiosi, le persone che hanno un senso morale non possono rimanere indifferenti. Gli atteggiamenti omofobici e discriminatori ricevono ogni giorno incredibili legittimazioni. Fortunatamente, in molti stati la civiltà del diritto costituisce un freno all’odio omofobico e una spinta alla integrazione degli omosessuali, ma è innegabile che ancora nel XXI secolo, anche nei paesi in cui l’omosessualità non è considerata un crimine e perfino in quelli in cui sono state estese ai gay le norme sul matrimonio e sull’adozione, sussiste tuttavia, a livello sociale, una forma di silente ma potente discriminazione che agisce sulle persone gay fin dall’adolescenza e le abitua alla emarginazione come se fosse il loro destino ineluttabile.

Quali sono le conseguenze di tutto questo?

Quando un adolescente si rende conto che la sua affettività e la sua sessualità sono profondamente e spesso violentemente discriminate sia delle famiglie che dall’ambiente sociale, le reazioni possono essere molteplici: dalla tendenza alla auto-repressione e alla depressione, fino ad atteggiamenti di rivolta e di sfida verso la famiglia e la società. In ogni caso, al di là delle reazioni esterne, si mette in moto un meccanismo di ricerca di confronto e di dialogo che non trova alcuna risposta seria né nelle famiglie, né nelle istituzioni scolastiche né in quelle religiose, sociali o ricreative. Ed è proprio a questo punto che intervengono altri strumenti, oggi disponibili, che hanno modificato le prospettive dei gay da una decina di anni a questa parte, parlo di internet e di quanto i ragazzi possono trovare su internet, non solo in termini di confronto e di dialogo ma anche il termini di offerta sessuale facile, cioè di siti di incontri e di video-chat.

Esistono in rete siti estremamente seri di informazione e di confronto tra persone gay ma va comunque detto che costituiscono una parte nettamente minoritaria dei servizi offerti via web e anche l’utenza è decisamente minoritaria. La grande maggioranza dei siti etichettati gay è costituita da pornografia, da siti di incontri e da video-chat. 

Tutto ciò che per un ragazzo etero costituisce la normale vita affettiva e sessuale, che può essere vissuta sotto gli occhi di tutti, famiglia compresa, come innamorarsi, scambiare tenerezze con la persona amata, potere parlare apertamente dei propri sentimenti, per un ragazzo gay è di fatto o impossibile o estremamente complicato. Un ragazzo gay trova gravi difficoltà nel dichiarare il proprio amore ad un altro ragazzo, non ne può parlare con gli amici o con la famiglia e se arriva ad avere un ragazzo, salvo rarissime eccezioni, lo tiene molto lontano dall’ambiente familiare.

Se un ragazzo gay non ha la possibilità di realizzarsi nel suo ambiente familiare e sociale tende inevitabilmente a realizzarsi attraverso altre strade e qui la strada più facile è anche la più pericolosa: parlo dei siti di incontri e delle chat erotiche.

L‘enorme numero di utenti delle chat erotiche e dei siti di incontri dovrebbe fare riflettere. Questi siti sono una risposta, e spesso l’unica risposta, anche se disfunzionale, a delle reali esigenze di tipo affettivo e sessuale che non possono essere né ignorate né represse. Se per un ragazzo diventa impossibile vivere una vita affettiva e sessuale normale alla luce del sole, con la consapevolezza e l’accettazione delle famiglie e della società, è inevitabile che quel ragazzo cerchi altrove la realizzazione delle sue aspettative, che sono le normali aspettative di qualsiasi ragazzo ma che appaiono devianti e patologiche perché sono riferite ad un altro ragazzo anziché a una ragazza. Tentare di frenare e di reprimere una esigenza concreta e impedire che si sviluppi secondo i canali normali significa automaticamente favorire la creazione di canali alternativi attraverso i quali quella esigenza possa trovare risposta. Accade un po’ come per il proibizionismo: vietare l’uso dell’alcol nei comuni luoghi di vendita e di consumo significa incrementare altri canali di diffusione. 

I SITI DI INCONTRI

I siti di incontri sono nati per offrire agli utenti incontri di sesso facile, questo vale per gli etero e vale ancora di più per i gay: se nella realtà quotidiana è pressoché impossibile trovare un ragazzo gay, o meglio ancora sceglierlo e poi trovarlo anche sessualmente disponibile senza alcuna complicazione, il sito di incontri ti risolve il problema, puoi vedere i profili dei ragazzi, le foto più o meno esplicite che hanno inserito, puoi caricare nel sito le tue foto e soprattutto hai la pratica certezza di trovare risposte numerose e rapide tra le quali scegliere il tuo partner ideale. Un ragazzo gay è indotto a credere che tutto quello che non è possibile nella vita quotidiana diventi invece reale attraverso il sito di incontri. In pratica il sito di incontri è visto come lo strumento unico e insostituibile per la realizzazione non di un contato sessuale ma della propria vita affettiva. Il sito si presenta come la risposta ad un’esigenza affettiva profonda che non trova altrove alcuna risposta ed è caricato quindi, proprio per questo, di attese affettive fondamentali. 

I siti di incontri stanno diventando, con il passare del tempo, una componente accettata come “normale” nella vita di un gay e questo è dovuto proprio al rifiuto sociale della omosessualità cioè al “proibizionismo gay” che favorisce la creazione di canali alternativi per vivere comunque la propria vita affettiva e sessuale.

FASE DI ACCOSTAMENTO

Prima di registrarsi su un sito di in contri un ragazzo vive momenti di incertezza e di oscillazione tra tentazione e ridimensionamento razionale delle aspettative. Di fonte a persone che manifestano forti perplessità rispetto all’uso di questi siti le rispose classiche sono indicative: “Tu sei prevenuto!” “Conosco tanti ragazzi come si deve che si sono registrati.” “Ma non sono mica tutti maniaci sessuali.” “Io lo dico così ma mica mi sono registrato e non penso che lo farò” In genere una frase del tipo di questa ultima precede di poco la effettiva registrazione.

NARCISISMO

Quando un ragazzo entra in un sito di incontri è in genere impressionato molto favorevolmente dal fatto di trovare nel sito tantissimi ragazzi, molti dei quali anche della propria zona e quindi realmente contattabili. Pubblicare le proprie foto su un sito di incontri, tanto più se si tratta di un sito per gay, comporta un certo rischio di essere etichettati, ma questo rischio viene facilmente messo da parte per effetto di una pulsione narcisistica. In genere i ragazzi gay, anche quelli oggettivamente molto belli, sono convinti di non aver trovato un compagno per il fatto di non essere fisicamente all’altezza della situazione, il sito di incontri offre a questi ragazzi una risposta. Alla pubblicazione delle loro foto segue una pioggia di contatti, la dimensione narcisistica viene opportunamente gratificata: “se sono così numerosi i ragazzi che mi cercano vuol dire che io non sono affatto brutto!”

PROMISCUITÀ SESSUALE

In genere quando un ragazzo riceve molti contatti su un sito di incontri è portato a considerarli come considera una richiesta affettiva ricevuta nella vita ordinaria. L’alto numero di contatti ricevuti fa trascurare il fatto che i ragazzi che ci hanno lasciato il loro contatto hanno fatto esattamente lo stesso con molti altri ragazzi e che si tratta di richieste di scambi sessuali disimpegnati nei quali si arriva al sesso facilmente. Il rischio più grave dei siti i incontri è il rischio hiv, cioè il rischio di essere contagiati dal virus dell’aids ma esistono rischi di contagio per via sessuale per molte e gravi malattie come l’epatite virale, l’herpes virus e il papilloma virus. 

La promiscuità sessuale è la prima variabile di rischio nelle malattie sessualmente trasmesse. È incredibile come ragazzi che hanno da altri punti di vista una razionalità altamente efficiente finiscano per mettere dal tutto da parte quella razionalità arrivando a parlare di “accettazione del rischio” o a sottovalutare il rischio sulla base del presupposto che il preservativo rappresenta una garanzia sufficiente. Spesso il livello di superficialità è tale che ci si accontenta di generiche dichiarazioni dell’altro in relazione al suo stato di salute: “Mi ha detto che sta benissimo e che fa il test ogni sei mesi”. Osservo per inciso che un ragazzo che frequenta siti di incontri e fa il test ogni sei mesi ha con ogni probabilità la fondata preoccupazione di essere sieropositivo. A seguito della diminuzione delle campagne anti-aids è anche comune la sottovalutazione dell’aids in sé e la convinzione che “adesso è una malattia che si supera con le cure giuste”.

LA FASE DEPRESSIVA E LA DIPENDENZA

Dopo i primi incontri sessuali i ragazzi cominciano a notare che i loro primi partner spariscono e che non si crea un rapporto affettivo. Tutto questo è talvolta vissuto come un “fare esperienze” nell’attesa che arrivi finalmente il ragazzo col quale si potrà costruire una storia seria, talaltra invece, e molto più frequentemente, come una realtà inevitabile che dimostra l’impossibilità per un gay di costruire rapporti seri di coppia. 

Con il passare del tempo la sensazione che si tratti solo di un gioco sessuale che distrae da impegni necessari come quello dello studio e dal lavoro finisce per prevalere, ma si innesca un meccanismo di dipendenza, del tutto analogo a quello che crea la dipendenza dagli stupefacenti, si alternano cioè fasi in cui si fanno propositi di cancellare la registrazione dal sito di incontri e di eliminare tutti i contatti delle persone conosciute in quell’ambiente e fasi in cui la risposta depressiva al senso di vuoto conseguente all’abbandono del sito di incontri subentra rapidamente e induce al ritorno nel sito e alla ricerca di nuovi contatti. In genere la dipendenza più dirsi già instaurata quando l’intenzione di abbandonare il sito non è seguita dalla effettiva cancellazione dell’account e dei contatti, che restano quindi come ancora di salvezza.

CONSOLIDAMENTO DELLA DIPENDENZA

Quando la dipendenza si consolida negli anni si finisce per accettarla come irreversibile e per dare per scontato che “doveva andare così”. In realtà questi ragazzi, ormai uomini adulti, sono stati privati della loro affettività e l’hanno buttata via per cercare una soluzione semplice dei loro problemi. In questo modo l’omosessualità, che di per sé è un modo di amare, viene degradata all’esercizio di una sessualità senza affettività e porta inevitabilmente a sensi di profonda solitudine, che non dipendono dall’essere gay, perché di gay che si realizzano ce ne sono tanti, ma dall’avere trascorso anni e anni in una forma di vera dipendenza. 

La droga non dà la felicità ma la momentanea illusione di essere felici al costo di divenire dipendenti, nello stesso modo i siti di incontri non realizzano e non posso realizzare i sogni d’amore di un ragazzo gay perché sono stati creati per un altro fine e portano anch’essi a forme di dipendenza. La responsabilità di tutto questo è dei ragazzi che cercano una possibilità di essere se stessi in un mondo ostile? È di quanti approfittano della ingenuità e dei problemi altrui per ottenere un utile economico gestendo siti di incontri? Oppure è di coloro che rendono tutto questo possibile alimentando l’omofobia e l’emarginazione dei ragazzi gay e favorendo di fatto, col loro moralismo discriminatorio, la crescita dei siti di incontri e l’espansione delle malattie sessualmente trasmesse, che sono inevitabilmente associate a questi nuovi usi sociali? A voi la risposta.

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:

http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=23&t=3074

GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRIultima modifica: 2012-12-29T17:37:00+01:00da gayproject
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