MODELLI SESSUALI GAY E PORNOGRAFIA

In contesti sociali, come quello italiano, in cui domina il moralismo e in cui il sesso è il tabù educativo più diffuso e radicato, non esiste alcuna forma minimamente seria di educazione sessuale, il che significa che i ragazzi, per conoscere il mondo della sessualità, finiscono per rivolgersi inevitabilmente all’unica fonte accessibile, ossia alla pornografia. Dato che alla pornografia è affidato di fatto un compito educativo così delicato, chiediamoci se essa sia in grado di assolverlo rappresentando realmente in modo esplicito la sessualità così come essa è realmente vissuta, oppure se ne discosti in modo sostanziale e, in particolare, se la pornografia gay rappresenti la reale sessualità dei gay e in che modo la influenzi.

IL MODELLO ETERO-GAY

Per cercare una risposta a queste domande è necessario tenere conto che, in tempi passati, la distinzione tra etero e gay era molto meno netta di quando è oggi e molti uomini eterosessuali avevano talvolta, e non raramente, rapporti con gay che, non trovando alcuna possibilità di realizzare un rapporto gay-gay, si accontentavano di un rapporto con uomo etero. Questi rapporti (etero-gay) erano totalmente modellati sulla sessualità etero e prevedevano che il ruolo virile fosse totale appannaggio del maschio dominante, cioè del maschio etero. Per ruolo virile si intende il ruolo di colui che è attivo nella penetrazione anale e che presta il proprio sesso alle attenzioni dell’altro nel rapporto orale. Ovviamente al gay spettavano i ruoli complementari “femminili”. Nei rapporti etero-gay, che erano una cosa frequente fino agli anni ’60 e oltre, i ruoli sono fissi. Il maschio etero è attivo e il gay è passivo. Ma aggiungo un’altra osservazione, in questa concezione della sessualità: il rapporto sessuale è finalizzato alla penetrazione anale che appare come l’elemento più importante e conclusivo del rapporto, il resto è visto soltanto come una preparazione. Spesso il maschio dominante in una relazione etero-gay non era dominante solo dal punto di vista sessuale ma anche dal punto di vista sociale, il che sottolineava la radicale dissimmetria del rapporto, spesso vissuto da tutte e due le parti come un rapporto di dominio/sottomissione. Questi aspetti “di potere” legittimavano ancora di più agli occhi dei maschi etero dominanti il rapporto sessuale con un gay. Va tenuto presente che spesso i maschi borghesi si sposavano per ragioni esclusivamente patrimoniali e di casta con donne non scelte da loro e vivevano quindi una sessualità matrimoniale frustrante. Per questa ragione la prostituzione era un fenomeno diffusissimo e le prostitute, normalmente di classe sociale bassa, consentivano al maschio borghese di sfogare il suo desiderio di dominio, più che di sesso. Meccanismi dello stesso genere si ritrovano anche nei rapporti etero-gay in cui più di qualche volta il maschio dominante compensava il gay per il suo ruolo passivo con denaro o con altri regali, rimarcando così il ruolo di subordinazione del gay.

IL PUBBLICO DELLA PORNOGRAFIA

In passato, almeno fino agli anni ’50, le pubblicazioni pornografiche erano costose e non facili da trovare, ed erano dirette soprattutto a borghesi eterosessuali che vivevano a livello di trasgressione rapporti etero-gay con ragazzi gay di estrazione popolare. In realtà di questo genere la “pornografia gay” era in realtà rivolta ai maschi etero e tendeva ad enfatizzare i modelli di comportamento sessuale del rapporto etero-gay. In questo modo, fra gli anni 30 e 40 si accreditò il tipico modello etero-gay come modello si rapporto omosessuale. Quel modello, l’unico sponsorizzato dalla pornografia, finì per affermarsi e per essere considerato dagli stessi gay come il loro modello di comportamento sessuale.

LA SESSUALITÀ GAY-GAY

A partire dalla dine degli anni ’60, quando i gay cominciarono ad avere una certa visibilità, i gay, in alcuni casi almeno, ebbero la possibilità di vivere non soltanto dei rapporti etero-gay in cui erano inevitabilmente destinati al ruolo passivo, ma per la prima volta, dei rapporti gay-gay. In una prima fase, attualmente non del tutto conclusa, il modello etero-gay imposto dalla pornografia ha continuato a dominare la scena importando nel rapporto gay-gay il binomio attivo-passivo. In questo caso anche il ruolo attivo è ricoperto da un gay, tuttavia nei rapporti gay-gay cominciò ad apparire una novità ce marcava una forte differenza con rapporto etero-gay: nel rapporto gay-gay, pur sussistendo ancora le categorie di attivo e passivo, i ruoli non erano fissi, o almeno non lo erano in modo rigido, anche se la penetrazione anale continuava ad essere considerata la vera finalità del rapporto.

L’EVOLUZIONE DELLA SESSAULITÀ GAY-GAY

In anni recenti, anni ’90 e inizio del XXI secolo, dopo l’avvento di internet, per molti gay la possibilità di venire a contatto con altri gay è divenuta una realtà e questo ha favorito un dialogo e un confronto tra gay e ha lentamente ma inesorabilmente eroso la solidità del modello di sessualità tra gay ereditato dal vecchio modello etero-gay. Negli colloqui in chat con ragazzi gay di età diverse si avverte che man mano che ci si sposta verso classi di età più giovane la sessualità gay gay è intesa e vissuta in modo sempre meno legato ai vecchi modelli. Aggiungo un’ulteriore osservazione: la sessualità sul modello etero-gay resiste soprattutto tra ragazzi che sono stati fortemente condizionati dalla pornografia e che non hanno avuto modo di confrontare la propria sessualità con quella di altri ragazzi gay, mentre per i ragazzi che hanno avuto una educazione sessuale più libera e hanno potuto parlare della loro sessualità con altri ragazzi, la vita sessuale reale è di fatto pressoché totalmente staccata dal modello etero-gay e si orienta tendenzialmente verso un modello di sessualità gay-gay basato sul principio di parità.

LA PARITÀ NEL RAPPORTO GAY-GAY

Cercherò qui di delineare come intendono la sessualità molti gay giovani, diciamo al di sotto dei 30 anni, con l’avvertenza che tra i 30enni le eccezioni non sono rare, mentre lo sono tra i giovanissimi, 20enni e meno che 20enni.
Per un gay, la penetrazione anale è in assoluto il comportamento sessuale più a rischio per la trasmissione del virus HIV. Questo fatto, associato a ragioni di carattere igienico generale, spinge i gay più giovani a non considerare la penetrazione un comportamento sessuale desiderabile. Osservo per inciso che nelle fantasie masturbatorie di tutti i ragazzi gay rientra l’idea di masturbare il compagno e di praticargli sesso orale mentre, le fantasie riguardanti la penetrazione sono rare. La sessualità dei ragazzi gay più giovani (parlo soprattutto di ragazzi non dichiarati e meno legati al mondo dei locali gay) tende quindi ad essere una sessualità che prescinde dalla penetrazione, che è percepita anzi nella grande maggioranza dei casi come realtà importata dal mondo etero e non spontaneamente gay. Nei casi in cui la penetrazione è praticata i ruoli non sono comunque fissi o non lo sono in modo assoluto, segno questo, nonostante la permanenza della penetrazione, di una parità o di una tendenziale parità all’interno della coppia.

Detto questo, e con tutte le riserve del caso, provo a sintetizzare il senso della parità all’interno di un rapporto gay-gay.

Una coppia etero è caratterizzata dalla complementarità dei ruoli sessuali che sono anatomicamente e biologicamente definiti, sono ruoli che caratterizzano in modo sostanziale quel tipo di rapporto. Eterosessualità significa amare “il diverso da sé”.

Una coppia gay é caratterizzata dalla identità dei ruoli dei due partner. Un ragazzo gay si innamora di un altro ragazzo non perché lo considera il sostituto di una donna ma proprio perché è un ragazzo, cioè per la sua identità maschile. L’interesse di un ragazzo gay verso il membro del suo compagno è particolarmente forte e il senso di identità e quasi di fusione personale che si prova nel contatto sessuale è legato al fatto che ciascuno dei due conosce perfettamente le risposte fisiologiche dell’altro, perché si tratta di due ragazzi.

Date queste premesse è facile capire che un rapporto basato sul concetto di parità è tendenzialmente incompatibile con l’assunzione di ruoli sessuali e assolutamente incompatibile con l’idea di ruoli sessuali fissi.

La sessualità delle coppie gay giovani tende a non essere più una imitazione della pornografia ma a realizzare le fantasie masturbatorie “autonome” dei ragazzi e si realizza attraverso comportamenti sessuali diluiti che consistono di diversi elementi legati soprattutto alla intimità fisica non immediatamente sessuale e alle cosiddette “coccole”:
1) Abitudine alla reciproca nudità, stare nudi insieme, abbracciarsi nudo contro nudo e rimanere abbracciati per diversi minuti.
2) Accarezzarsi, baciarsi, scambiarsi tenerezze.
3) Toccarsi intimamente reciprocamente, senza finalità sessuali immediate.
4) Rinviare la fase dell’orgasmo.
5) Parlare molto mentre si sta abbracciati.
6) Prolungare le affettuosità anche nella fase post-orgasmica, addormentandosi uno nelle braccia dell’altro.

Come si comprende, questo modello di sessualità gay-gay non ha ormai più nulla a che vedere con i modelli ereditati dalla pornografia. In parte la pornografia più recente sta cercando di adeguarsi ai nuovi modelli di sessualità emergenti, che tuttavia non sono compatibili con i classici standard dei film porno. Nonostante questi tentativi di adattamento la pornografia nel senso classico del termine sta perdendo terreno tra i gay a tutto vantaggio della spontaneità dei comportamenti sessuali.

Se volete, potete partecipare alla discussione su questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:

http://progettogay.forumfree.net/?t=31895066

MODELLI SESSUALI GAY E PORNOGRAFIAultima modifica: 2008-09-08T21:47:43+02:00da gayproject
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