COMMENTO DI LOKI AL POST – COMING OUT – CORAGGIO O INCOSCIENZA

Concordo pienamente con quanto descritto da Progettista: effettivamente ci sono due diversi esiti di coming out per due diversi tipi di ragazzo gay.

Io, personalmente, mi ritrovo nella categoria “ragazzo gay, non dichiarato, in famiglia leggermente omofobica, quasi fidanzato e non economicamente indipendente”.

Secondo me però c’è da aggiungere una cosa.

Cosa spinge un giovane ragazzo gay a cercare il coming out? Ne meno ne più del motivo che descrissi in un commento precedente o nella mia lettera di babbo natale: un po’ di serenità.

Il fatto è che noi gay, non dichiarati, essendo spesso in circostanze sfavorevoli al coming out, siamo, come dire, condannati ad una doppia esistenza fatta di bugie, omissioni…

Praticamente viviamo su due binari paralleli. A volte, addirittura, questi binari vanno in direzioni opposte e allora diventa difficile tenere il passo con la nostra vita di tutti i giorni. Questo ci porta sconforto, confusione, ci fa rischiare anche di essere scoperti. E noi abbiamo paura di essere scoperti, perché abbiamo paura di essere rifiutati dalla famiglia che è sostanzialmente l’elemento più importante di sostegno per noi.

Per fare un esempio posso proporre me stesso. Ora che ho trovato un ragazzo preziosissimo per me, ho intenzione di investire su di lui e su di un bellissimo rapporto, il più duraturo possibile. Non rinuncio al mio sogno. E siamo tutti e due coscienti delle difficoltà in atto.

Per me sostanzialmente significherà dividermi in due persone:

Il bravo figliuolo: lavora, torna a casa a mangiare, va in palestra e la sera esce con gli amici.

Il ragazzo gay: lavora, torna a casa a mangiare, si eclissa quando il suo ragazzo lo chiama al cellulare. Va in palestra e se riesce ad incastrare bene gli impegni familiari, si vede col suo ragazzo. I suoi genitori non sapranno mai che dormirà con lui. Forse perché dirà loro di essere andato in discoteca…

E questo modo di vivere mi peserà parecchio… Perché come tutti ho paura di fare coming out: paura di essere rifiutato dalla mia famiglia in un momento in cui di questa non posso fare a meno…

E’ una cruda verità…

COMMENTO DI LOKI AL POST – COMING OUT – CORAGGIO O INCOSCIENZAultima modifica: 2007-12-26T21:55:00+01:00da gayproject
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6 pensieri su “COMMENTO DI LOKI AL POST – COMING OUT – CORAGGIO O INCOSCIENZA

  1. Ultimamente per una cosa o per l’altra sta diventando un blog di coming out… che situazioni complicate, o almeno le si vuole pensare così…
    Non capisco alla fin fine cosa cercate, se uno vi dice di farlo, qualcuno ti risponde il contrario e viceversa… Cioè qua se ne possono dire quante volete, ma se non sapete voi se farlo, e se non trovate voi le palle per farlo chi ve lo può dire! chi si può prendere questa responsabilità! Capisco molto bene le situazioni che state passando, le ho passate anch’io quindi non vi invidio di certo. Però quello che mi viene da pensare è che nella vita è importante la coerenza con se stessi, vabbè il progettista dirà forse anche troppo premurosamente di stare attenti. Beh io me ne sono sbattuto quella volta, l’ho detto cazzo! fingere è uno schifo…. e non ne potevo più. E’ andata come è andata con i suoi pregi e difetti.
    Però dopo uno sfogo così, mi viene da pensare anzi da ricordare… I miei hanno fatto un’infarto quando gliel’ho detto 😀 e comunque sperare di trovare il momento migliore è un sogno, anche perchè sarà sempre una cosa inaspettata, e le reazioni che avranno saranno inaspettate…. io ho usato il peggiore, madre nervosa ed arrabbiata con me…. eppure ha funzionato, non bene, ma è andata… c’è gente invece che ha genitori che hanno reagito male, chi è stato cacciato di casa, ma per quello che credo io sono solo la minima parte. E poi dico, avete paura dei rapporti con i vostri genitori? embè è anche colpa vostra! sono cose che si conquistano con il tempo, non lasciando sempre perdere, se ci si tiene veramente bisogna perseverare fino all’esaurimento! senò lasciate stare, fatevi la vostra vita e mandate a fanculo la famiglia se non ci tenete. e se devo dirvi la verità, pago per quello che ho detto ai miei, ma lo rifarei perchè se uno tiene veramente a dei valori, o almeno a quelli che tengo io è giusto che ci pensi. Ora non crediate a priori che vi sto dicendo che è giusto farlo, anche perchè se siete proprio convinti di avere come genitori degli assassini meglio scappare di casa e anche presto…..

  2. vorrei anche aggiungere che non si può sapere a priori come affronteranno la situazione, chi lo dice che con il tempo i vostri genitori prenderebbero in mano la situazione e la affronterebbero con serenità? chi può negare questa possibilità? ok io sono stato fortunato e bla bla bla, ma i miei, se devo dirvi la verità l’avevano presa male da subito, ma non ho mollato, ho insistito perchè tenevo alla loro fiducia e ho vinto, perchè in un modo o nell’altro ora se la sono messa via e mi accettano e amano più di prima. Un grande in bocca al lupo a tutti ragazzi, spero di cuore vi possa andare non bene, di più! E non penatevi se non avete la famiglia giusta, perchè questa ve la farete in un modo o nell’altro dato che sapete amare e sicuramente troverete qualcuno che vi comprenderà!!
    Un abbraccio

  3. Inutile, io resto convinto che l'”omofobia” non sia un problema degli omosessuali, ma caso mai degli altri. Ossia, se le persone che ci stanno attorno non capiscono, sta a noi, giorno per giorno, far capir loro come stanno veramente le cose. Gli amici mi hanno sempre accettato subito, perché? Perché sanno chi sono e i miei gusti sono di importanza marginale. A maggior ragione dovrebbero i genitori, no? E se non ce la fanno subito, ce la faranno col tempo, per forza, non hanno scelta se ci amano! Ricordiamoci che sono anche gli altri ad essere in difficoltà e ad avere bisogno di comprensione. Con questo non giustifico certi comportamenti e non dico che lo si debba per forza dire, c’è chi non ce la farebbe a non rifiutarci, c’è chi ci starebbe troppo male per niente… e va bene! Con chi rientra in questa categoria, siano anche i genitori, si taccia. Se non si arriva a capirsi, vuol dire che da una parte o dall’altra non c’è amore e intelligenza sufficienti. Forse in questo caso, meglio lasciar perdere: se si dice, si dice per star meglio, non peggio.

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