VECCHI GAY FUORI DAL MONDO

Dedico questo post a Paolo, col quale sono stato in chat fino a un minuto fa. Sento il dovere di chiedergli scusa perché, lo confesso, mi sono sentito fortemente a disagio. Sia ben chiaro, stimo moltissimo Paolo, l’ultima volta che avevo parlato con lui ero stato benissimo e quando ho visto la sua chiamata ne sono stato felice, poi abbiamo cominciato a parlare. Più andavo avanti più avevo la sensazione di non sapere che cosa dire… all’inizio abbiamo parlato di cose generiche, poi mi sono imbarcato in tutto un discorso campato per aria sui gay, andavo avanti a ruota libera e mentre scrivevo mi domandavo: Ma che sto scrivendo? Ma io non so che scrivere, mi sento in imbarazzo, in imbarazzo tremendo. Paolo ha cercato di fare di tutto per dare un senso alla conversazione, ma c’era poco da fare, quando un vecchio gay rimbambito perde la bussola la buona volontà non serve a nulla. Paolo provava a dare un senso al discorso ma io provavo una sensazione di rifiuto avrei voluto dirgli: Guarda, non me la sento di andare avanti, oggi sto fuori di testa, ma mi sembrava una cosa da non fare e allora abbiamo parlato del futuro… ma io che cosa gli ho detto? Gli ho detto che il futuro è nero… e che i gay che riescono a sentirsi realizzati sono pochissimi… subito dopo che l’ho scritto mi sono detto: Ma che cosa vado a dire io a Paolo… io dovrei dire cose positive e non stupidaggini da vecchio fuori dal mondo… Dicevo a me stesso: Perché io non riesco a fere il minimo sforzo per mettermi dalla parte di Paolo? Perché non riesco a trattenere il sottofondo nero che mi porto appresso? … Volevo scusarmi ma non sapevo come… scrivevo frasi più o meno false e poi le cancellavo prima di mandarle e Paolo deve essersi trovato a disagio… anche lui non sapeva che dire… una sensazione di imbarazzo terribile e ho finito per dire una stupidaggine ancora più grossa… gli ho detto che non dovevo dire cose negative a un ragazzo della sua età e si è giustamente risentito… perché una premessa del genere significa che il dialogo è tutto falso. Mi sono sentito un verme. Paolo non sapeva che dire… poi lo hanno chiamato per la cena e la conversazione è finita. Pochi minuti dopo mi ha chiamato Ritter, gli ho detto di Paolo, gli ho mandato via msn questo post, lui l’ha letto, non sapeva che dire. Si è ricreata esattamente la stessa situazione che si era creata pochi minuti prima con Paolo, imbarazzo, non sapere che dire, e con Ritter parlo spesso in modo gradevolissimo e molto coinvolgente, anche lui ha provato a dire qualcosa ma è stato peggio, dopo pochi minuti mi ha detto di staccare per un po’ dal blog e da tutti loro e di vedere un film. Quando ho chiuso la chat provavo un senso di totale indifferenza, come se tutto questo non mi toccasse minimante come se la storia del blog e delle chat con i ragazzi fosse solo un sogno, un sogno dal quale a un certo punto ci si risveglia, e non ne resta nemmeno il ricordo… Poi sono tonato a scrivere questo post. Ritter mi aveva detto di pubblicarlo. E’ stato scritto a caldo. Poi Ritter mi richiama e non faccio che sottolineare il mio rifiuto, ci resta male, chiudiamo così. Paolo mi manda uno scritto che mi aveva promesso quando eravamo in chat. Lo leggo… è una cosa stupenda, mi commuovo, resto senza parole. Non mi aspettavo una cosa così bella e così vera, Paolo la manda a me dopo una chat nella quale non ho fatto che sottolineare il mio imbarazzo… sento la necessità di chiedergli scusa. Gli mando un messaggio: “Ho letto il diario… è una cosa meravigliosa… ti ringrazio con tutto il cuore. Ti voglio bene, Paolo! Perdonami per la mia stupidità di prima… ho trattato male anche Ritter e mi dispiace infinitamente. Per me siete importantissimi. Grazie proprio dal profondo dell’anima. Leggere mi ha commosso. Un abbraccio.” mi risponde, scambiamo due battute. Mi basta. Provo a vedere se Ritter è in linea per chiedergli scusa, ma non c’è, mi dispiace moltissimo. Pensavo che non avrei pubblicato questo post, ma Ritte mi ha detto: Pubblicalo! E io lo pubblico. E’ un mettere in piazza una debolezza, ma è giusto che sia. Paolo, Ritter… oggi avete visto il mio lato debole e non mi avere lasciato solo. Vi voglio bene!

VECCHI GAY FUORI DAL MONDOultima modifica: 2007-12-17T22:45:00+01:00da gayproject
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5 pensieri su “VECCHI GAY FUORI DAL MONDO

  1. porti la tua esperienza e non ti rendi conto che sei una guida anche se non lo vuoi. noi ti parliamo, io ti parlo e anche quello che mi hai scritto oggi, che per te è stato sbagliato (il futuro nero ecc ecc) non è stato altro che un tirare fuori qualcosa che è vero. lo ripeto: la realtà è quella che è, non quella che si vorrebbe.
    e ti ho già detto questo pomeriggio che nonostante abbia solo 21 anni ho già imparato un bel po’ di realismo e disillusione: quindi non mi hai detto nulla che mi potesse sprofondare in una qualche depressione o che altro. solo un nuovo spunto di riflessione.
    te lo scrivo a caldo questo commento, come tu hai scritto il post, ma solo perchè ho un tumulto di sensazioni che vanno dal volerti urlare che hai torto quando dici certe cose (sai a cosa mi riferisco) al volerti trasmettere tutta la mia vicinanza per farti capire che, nonostante tu continui a definirti un vecchio gay, qualcuno che ormai non ha piu nulla da dare, tu sei quello che ha potuto rendere possibile questo blog e tutto ciò di positivo che ha comportato.
    un consiglio te lo darei anche io, lo stesso di ritter: prenditi una pausa dal blog e dalle chat, esci e fai un giretto, qualcosa che ti distragga da tutti questi pensieri che hai… ovviamente non ora che fa freddisssssimo, ma non appena hai l’occasione! me lo prometti? e poi ti ripeto un’ultima cosa: troppa serietà fa male, mettici un po’ di pazzia e vedrai che risultato! ti abbraccio, e come me tutti i ragazzi del blog! notte

  2. Certo che bisogna staccare dalla rete ogni tanto,sopratutto se ad essa si dedicano tantissime ore della giornata!
    E la debolezza poi è una cosa normale,come pure le giornate nere e i “momenti di imbarazzo”…
    forza progettista,non ti abbattere!

  3. Caro Project, ieri ci siamo sentiti a lungo in chat e ci son stati momenti in cui mi hai davvero fatto preoccupare. Per fortuna prima di andare a dormire che ci siamo nuovamente sentiti, mi sei sembrato già più sereno. Ieri non ci sei apparso nelle tue debolezze, ci sei apparso in tutta la tua umanità. Un momento di sconforto, un momento di stanchezza, proprio come capita ai padri di famiglia, che ogni tanto si vedono dietro lo spiraglio di una porta, piangere qualche lacrima stanchi per tutte le difficoltà che devono sopportare. Tu stai tranquillo… hai presente quella storia tutta cattolica delle impronte sulla sabbia? Beh, quando dovesse ricapitarti quello che è successo ieri, sulla spiaggia non vedrai più due file di impronte ma una sola: saremo noi a portarti in braccio! Sei grande Project e te lo dico con tutto il mio affetto 🙂

  4. è incredibile come tutti ti apprezzino progettista! un motivo che ti deve dare una spinta per continuare a resistere in questo mondo! grazie ritter e grazie Paolo per aver detto al progettista quello che avrei voluto io dirgli per primo!

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