LA GAIA SCIENZA DI DESMOND MORRIS

Cari lettori,

ricordate l’impegno dei blog di Progetto Gay per smontare i preconcetti e i luoghi comuni sui gay attraverso la pubblicazione di documenti originali che diano un’immagine autentica del mondo gay reale? Ebbene, credo sia una cosa veramente indispensabile.

Su la Repubblica di oggi, 10.12.2007, alla pag. 19, si legge un curioso articolo sui gay. Nel ’93 Dean Hamer, direttore del National cancer institute, ipotizza l’origine genetica dell’orientamento sessuale (si parlò allora di gene gay). Secondo il neurobiologo californiano Simon Le Vay i gay hanno l’ipotalamo di dimensioni inferiori rispetto agli eterosessuali. Secondo uno studio svedese pubblicato su PNASS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America) gay e etero presentano risposte diverse a due feromoni implicati nei processi di eccitazione sessuale. Un recente studio californiano sostiene che le donne gay hanno l’indice assai più corto dell’anulare a causa di una forte esposizione, in utero, prima della nascita, ad ormoni sessuali. A questa assai pubblicizzata serie di studi si aggiunge oggi un libro dell’etologo prof. Desmond Morris, autore nel lontano 1967 del best seller “La scimmia nuda”, che oggi sostiene che i gay sono gay per “neotonia”, ossia per mancato sviluppo che li manterrebbe in uno stato perennemente non adulto. La prova, a detta di Morris, sta nel fatto che i gay sono “più inventivi e creativi degli eterosessuali, proprio perché posseggono l’agilità mentale e la giocosità dell’infanzia”, ne sarebbero testimonianza evidente personaggi la cui genialità creativa è indiscussa, da Leonardo a Tchaikovsky. Peccato, però che lo stesso Morris avesse altrove giustificato l’omosessualità con la teoria del padre debole. Se Morris ha studiato il comportamento animale con la stessa serietà scientifica con la quale ha studiato il comportamento dei gay, varrebbe la pena di studiare “seriamente” l’etologia del mondo scientifico, perché ormai la “gaia scienza” procede senza freni. Nietzsche non si inquieterà per questa impropria citazione di un’opera seria, ma certo, la “gaia scienza” di Morris & Co. di gaio nel senso di conoscenza del mondo gay non ha proprio nulla.

LA GAIA SCIENZA DI DESMOND MORRISultima modifica: 2007-12-10T18:10:00+01:00da gayproject
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8 pensieri su “LA GAIA SCIENZA DI DESMOND MORRIS

  1. ma come è possibile che un quotidiano a diffusione nazionale venga dato risalto a delle notizie del genere? innanzitutto vorrei tanto vedere se questi risultati sono stati confermati o meno da altri studiosi o se sono solo il frutto della “gaia mente” del prof desmond morris!! poi prendiamo atto che ormai chiunque dice qualcunque cosa e il suo contrario sull’argomento gay e questo perchè si vuole ridurre a unità un fenomeno (passatemi il termine che è sbagliato ma rende l’idea del mio discorso) che univoco non è! che bisogno ci sia poi di compiere un’operazione di questo genere me lo devono ancora spiegare… mi viene il sospetto che tanto interesse e sensazionalismo assieme con le siegazioni a dir poco fantasiose a riguardo, siano solo frutto di una ricerca di visibilità da parte dei “gai scienziati” (cioè gli scienziati ce si interessano in questo modo dei gay)…

  2. Purtroppo o per fortuna sulla causa dell’omosessualità non ci sono prove certe, solo tante teorie, tutte molto fantasiose e divertenti ma nessuna che possa falsificare a pieno le altre…come scrive Paolo se ho capito bene non è che puoi dividere con esattezza omo ed etero…ed ha perfettamente ragione…

  3. Ho letto l’articolo in questione… Lo studio del prof. Morris non l’ho letto ma si sembra che abbia basi scientifiche piuttosto labili… per non dire inesistenti. Per quanto mi riguarda sono convinto al 99% della motivazione genetica… come provavo a dire a quel testone di v87 ieri su msn 😉 (foto! foto!)
    Questo per due ordini di motivi:
    1) che la sessualità è controllata dalle parti più antiche del cervello;
    2) che anche negli animali, che ovviamente non possono avere influenze diverse da quelle genetiche, esistono numerosi casi di comportamento che va dal bisessuale saltuario al bisessuale puro (ovvero animali in cui tutti gli individui sono bisessuali).
    Poi mi lascio l’1% di dubbio… ma tutte le altre motivazioni mi lasciano perplesso… non è possibile che la cultura o il nostro presunto rimaner bambini (o giù di lì) generi in noi dei sentimenti che sono così simili tra tutti noi e che per molti di noi non abbiano mai sentito in maniera diversa fin da quando si ricordano…
    Poi Repubblica e gli altri pubblichino pure anche articoli di questo tipo… l’informazione deve sì selezionare ma non fare nemmeno censura preventiva. Sono piuttosto gli scienziati che dovrebbero tutti prendere seriamente il loro mestiere!!
    Ciao

  4. Ciao Ritter…
    Dopo la gratificante conversazione di ieri oggi sono andato in università e mi sono fatto una foto…
    ha ha ha:) ci siete cascati…
    sono andato in università ed ho scoperto di aver passato un esame, e neanche troppo male:)
    Come ti ho già detto, anche io sono per la teoria genetica anche se non è vero in assoluto che gli animali non possono avere influenze (vedi gli studi di Pavlov, tanto per fare un esempio, cerca su wiki…se c’è:) )…
    Comunque sia…non ne so ancora molto di psicologia, ma mi chiedo, cambiando il punto di vista del discorso e aprendo un’altra prospettiva: perchè a me piace la pasta col gorgonzola ed a tantissime persone fa schifo? (tra l’altro è vero)E’ una cosa genetica? …è una questione di gusti…ma alla fine che importanza ha saperlo? Le cause potrebbero anche essere diverse da persona a persona, forse ci sono tanti fattori per cui magari a me piace e a te no…
    Però la mia idea nasconde un’ignoranza di fondo e magari sulla sessualità il discorso non è così semplice come per i gusti in fatto di cibo…in effetti infatti credo che sia un po’ più complicata la questione…
    Comunque sia, l’idea di scarafaggino junior con il padre assente mi fa ridere…:)

  5. l’esempio del gorgonzola mi fa un po’ specie, sai??:) comunque è vero anche secondo me che l’ambiente in cui è inserito un individuo non possa che avere delle ripercussioni nello sviluppo dell’individuo stesso, ma queste a mio parere arrivano solo fino ad un certo punto, ad una specie di barriera oltre la quale la loro influenza direi quasi che si annulla: e oltre questo confine ci stanno la sessualità, i gusti in fatto di cibo e quant’altro che inerisce all’ambito più profondo e recondito dell’io inteso come insieme di aspetti caratterizzanti. in altre parole: certe caratteristiche/preferenze/gusti sono propri di ognuno e non c’è influenza esterna che tenga. queste caratteristiche dicono chi siamo, ci individuano e differenziano (ognuno dal resto dell’umanità, beninteso). poi ci sono quelle influenze esterne che ci individuano ma limitatamente all’appartenenza ad una cultura, ad una tradizione o ad un popolo. un esempio stupido: una donna che porti il velo potrebbe essere la persona piu espansiva di questo mondo, mentre la ragazza “occidentale” alla quale la propria cultura di appartenenza non impone certo pudicizia potrebbe invece essere la piu timida! queste influenze esterne non fanno altro che inserire queste due persone in due culture diverse. piccole influenze esterne possono essere sì presenti anche in questo caso (escludendo ovviamente gli eventi piu drammatici che segnerebbero chiunque per una vita), ma di base la timidezza o al contrario l’espansività sono caratteristiche proprie di ognuno. o ce l’hai o non ce l’hai! 😉

  6. Aggiungo solo una cosa e molto in breve. v87 chiede: “ma alla fine che importanza ha saperlo?”
    Sulle prime anch’io direi “nessuna”… ognuno è libero di esprimere i propri gusti, che questo sia a causa del dna, delle influenze culturali o del puro capriccio di una connessione neuronale. Purtroppo non è così semplice… e ce ne accorgiamo sulla nostra pelle. Non ci sarebbero altrimenti le religioni e la parte più retriva della società a dire che è una cosa contronatura o cose simili. A questo punto non è indifferente poter ribattere con delle cause biologiche (che sono naturalissime… poi c’è qualche scemo che potrebbe comunque controbattere e ho anche già in mente come) piuttosto che delle “deviazioni” che ci derivano da ambiente e cultura…
    Tutto qui… spero di beccarvi più tardi in chat e saluto tutti quanti!

  7. Ciao Ritter…
    Purtroppo non cambierebbe nulla sapere che l’omosessualità è una cosa biologica…la chiesa direbbe che in natura esistono delle deviazioni dal piano originale di Dio, e che quindi chi è omosessuale deve restare casto…anche quando l’omosessualità è stata tolta dalla lista delle malattie si poteva pensare che la chiesa avrebbe cambiato idea ma così non è stato…

  8. Sapere la causa non è essenziale per vivere, ma credo che meno ignoranti si sia e meglio si possa vivere, per cui vorrei anch’io sapere da dove deriva il mio essere gay.
    Io sono fermamente convinto che ci sia una causa, o meglio una predisposizione genetica, e poi ovviamente una influenza ambientale durante lo sviluppo, ma non di quelle di ordine psicologico tipo madre dominante e padre assente, quelle sono tutte semplificazioni da quatto soldi.
    l’altro problema purtroppo legato alla ricerca della cause, che quella è buona scienza se è per allargare il sapere, è purtroppo anche la contestuale ricerca delle cure fatta dalla cattiva scienza che pensa di ricondurre tutto alla Natura, e purtroppo in questo ultimo periodo mi fa paura l’impazzare che vedo in rete circa il dott. Nicolosi e le sue idea che però molti prendono prendono per oro colato

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