GAY BISEX E RELIGIONE

Ritter ha scritto un commento a “gay e fede” su Progetto Gay (commento al quale rinvio) presentando in suo punto di vista. Ci tengo a dire la mia in proposito.

Ciao Ritter,

leggo il tuo commento con autentico entusiasmo e il fatto che questi blog, ai quali dedico in pratica ogni momento libero della mia giornata, abbiano un seguito così serio e così autentico è per me la migliore ricompensa che potessi mai immaginare. Parto da una osservazione. Conosco alcuni bisessuali ed ho notato più volte che si avvicinano al mondo gay quasi considerandolo estraneo. Ti posso garantire che qui la tua presenza non solo è graditissima ma potrebbe essere veramente utilissima se tu volessi, come io spero, considerare questo blog anche tuo, non nel senso di ospitalità, ma di vera appartenenza. Mi capita talvolta di parlare con ragazzi bisessuali e purtroppo, dico purtroppo perché mi dispiace, non sono capace dei rendermi conto in modo veramente serio di quello che possono passare, vedo certe volte la loro esitazione come se si sentissero giudicati anche da me… e un po’ la ravviso anche nel tuo commento quando parli dei gay come di un voi e non di un noi. Ci sono sicuramente persone bisessuali che leggono questi blog e stamattina sono stato a lungo in chat con un uomo non più giovane che mi parlava molto seriamente proprio di questo (Ciao Stefano!). Vorrei salutare nel modo più affettuoso possibile tutti i lettori bisessuali e vorrei rassicurarli che questa è a tutti gli effetti casa loro. Quindi, Ritter, anche per aprire une finestra di visibilità su queste cose, se puoi, dammi una mano! Noi (tu compreso!) abbiamo moltissimo di vero e di serio da dire per aiutare quelli come noi a vivere meglio e a non aver paura di nulla!

Ma adesso passo oltre e vado al punto… evidentemente hai una concezione libera della religione, concezione che credo serissima e, tra l’altro, molto diffusa tra gay e bisex che non volendo negare la propria affettività né il proprio sentimento religioso cercano altre strade. Nella tua posizione talvolta penso che potrei riconoscermi, però questa tua (e direi quasi nostra) posizione non è quella della Chiesa. Ragionare così significa avere una propria religione in cui ciò che conta è il giudizio morale che viene direttamente dalla propria coscienza. Credo anch’io che dalla manipolazione del testo evangelico si possa fare derivare di tutto e in fondo Giordano Bruno è stato bruciato sul rogo sulla base di una sentenza pronunciata invocando la Trinità anche se dietro l’abuso del nome di Dio c’era solo il cardinale Bellarmino (San Roberto Bellarmino!). Il problema che tu sollevi cioè quello della dubbia congruenza sostanziale tra messaggio evangelico e Chiesa trova esemplificazioni notevoli nella stessa storia della Chiesa e del papato che di evangelico ha ben poco. Ma il centro del mio interesse non è la storia delle istituzioni ma la vita dei singoli, gay o bisex. E quelle che tu chiami sovrastrutture, pressioni e pregiudizi diventati dogma, sono in realtà, a livello individuale, degli ostacoli enormi da superare; è per questo che parlare e discutere in modo libero aiuta la coscienza… Grazie Ritter, mi hai dato veramente una mano a fare emergere un altro aspetto fondamentale del problema… e ricordati: questa è casa tua!

GAY BISEX E RELIGIONEultima modifica: 2007-12-03T23:45:00+01:00da gayproject
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2 pensieri su “GAY BISEX E RELIGIONE

  1. Eccomi di nuovo qui. Ormai mi sono affezionato 🙂
    Scusate se sarò un po’ sconclusionato.
    Anzitutto una cosa: mi sento a casa! Infatti il voi che ho usato era rivolto solo all’essere credenti. La parte gay della mia persona non è in discussione e mi sento di poterla (e in realtà doverla) rivendicare pienamente, anche se nel mio caso non ne ho ancora avuto il coraggio con molte persone.
    Torno su un punto in particolare, che è davvero anche per me il punto della questione: è “la vita dei singoli, gay o bisex”. E quindi la posizione della Chiesa (ma quella cattolica non è poi l’unica) e l’influenza che questa ha sulle vite di questi singoli, gay o bisex. E’ qui che a modo suo torna utile un po’ di “storia delle istituzioni”, come dici tu, o più semplicemente fare un ragionamento a largo raggio. Perchè è l’unico modo per potersi porre il dubbio che la posizione della chiesa sia posizione e legge di uomini e non legge di dio. Per potersi anche interrogare della maggiore o minore irragionevolezza di alcune richieste di comportamento di cui la posizione della chiesa – peraltro mutevole nel tempo – si fa portatrice.
    Dio non può essere infinitamente buono da un lato e gretto e vendicativo – come gli uomini o le divinità greche dell’antichità dall’altro… Non funziona…
    Non me la sento d’altro canto di affettare quest’argomento con l’accetta, perchè so per esperienza personale (e ancora lo sto sperimentando) quanto sia difficile farsi forza e vincere anche se stessi e le proprie paure o le proprie incertezze, e la questione non è semplice in sè.
    Io provo solo a cercare un filo nel ragionamento. E nel caso non penso che sarà un Ratzinger o chi per lui a dover eventualmente dare “giudizi” ma, nel caso, un dio decisamente meno umorale e bilioso. La domanda che mi faccio e che di riflesso faccio a questo punto non è un inno all’edonismo, ma è in modo improprio un atto di fede verso la vita. Ha senso (è GIUSTO?) dover soffocare i propri sentimenti, dover fare atto di abiura verso se stessi – che è davvero questa l’unica cosa contro natura – rinunciare al vivere serenamente un amore e rinunciare anche solo alla speranza di una vita felice (o che ci si avvicini)… per chi o cosa?

  2. Vorrei intervenire in questo scambio di opinioni tra il programmatore e Ritter dicendo la mia, faccio una premessa: e’ da qualche ora che ho scoperto questo spazio di confronto ed è già il mio secondo intervento…il progetto lo ritengo molto utile soprattutto per quelli intorno alla mia età (20 anni) che anche se andassero in un locale gay non troverebbero coetanei con cui confrontarsi…
    Detto questo, il tema della fede lo sento particolarmente:
    mio padre è italiano ma mia madre è scozzese e viene da una cultura più aperta della nostra sull’omosessualità, sta di fatto che ho ricevuto un’educazione cattolica anche se molto aperta…i miei sanno di me e questa mia tendenza non ha mai creato problemi… sulle ragazze non sono mai stato molto sicuro, una volta ero etero adesso sono o gay o bisex, non so ancora…ma vengo al punto:
    Io credo in Dio perchè pensare che questi stessi scambi di opinione, le persone, l’universo siano frutto di un ‘esplosione(tra l’altro, causata da cosa?)e della casualità è assurdo…credo anche però che cercare di leggere nella mente di Dio è narcisismo, pura follia, un modo di sostituirsi a lui/lei/… andando contro natura.
    Riprendendo più o meno un’idea di Ritter, se la chiesa potesse farlo, come purtroppo pensano i vertici del vaticano , Dio avrebbe cambiato idea parecchie volte nel corso dei secoli, Giovanni Paolo secondo ha persino chiesto scusa per ciò che i papi “infallibili” hanno sbagliato in passato…tra l’altro esiste ancora il dogma dell’infallibilità del papa, sapevate?
    Discutere della legge della chiesa è difficile perchè questa è mutevole, se il prossimo papa dice sì ai pacs si fanno, altrimenti niente, dipende dalla sua opinione…
    Su un’altra cosa vorrei soffermarmi: sono d’accordo con il programmatore quando pone l’accento non sulle istituzioni ma sui singoli perchè, ok, è vero, l’omofobia ha una forte base religiosa e le sue cause sono in buona parte, anche se non del tutto,derivanti da un atteggiamento fobico verso la sessualità in generale del cattolicesimo e non solo…però le istituzioni le cambiano i singoli e criticarle non serve a molto…
    E’ anche vero che se il papa dicesse che chi mangia castagne va contro natura inventandosi qualche scusa non pochi gli crederebbero, pensate che Buttiglione direbbe che il papa è un cretino e si sbaglia? Le istituzioni quindi a loro volta contano ed influenzano i singoli…è un cane che si morde la coda…
    A volte poi le istituzioni ci prendono la mano, guardatevi “under the pale blue sky” su you tube (non mi ricordo se blu sky o blue sky a dire il vero comunque indifferente)…
    Per finire, rispondendo a Ritter: no, non è giusto soffocare i propri sentimenti per soddisfare i pregiudizi di Ratzy.
    Complimenti al progetto e a tutti quelli che lo hanno sviluppato!!

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