UNA CHAT GAY PER VOLERSI BENE

Ringrazio Javier per il suo commento che merita una riflessione molto attenta che cercherò di sviluppare in serata ma, per il momento, vorrei focalizzare un altro aspetto, direi molto diverso, dell’incontrarsi in chat, che prescinde totalmente da finalità sessuali più o meno esplicite, o almeno, per essere onesti fino in fondo, ne prescinde in termini di prospettive concrete, al punto che si chatta con persone che non si conoscono e non si conosceranno mai e delle quali non si è mai vista nemmeno la foto del viso. Questo tipo di chat è un’altra cosa… e lo dico perché ne ho esperienza diretta, ci si entra quasi casualmente, a me è capitato così, pensando che possa trattarsi di cosa facile, un po’ di bei discorsi di apologia dell’essere gay, un po’ di incoraggiamento generico e via così… poi, dopo un po’ di tempo, ci si accorge che chi sta dall’altra parte non cerca una chiacchierata per passare un po’ di tempo, si capisce che chi sta dall’altra parte non è affatto il ragazzo innamorato della luna… si capisce che chi sta dall’altra parte è una persona vera, complessa, con un suo modo di essere che all’inizio puoi non capire per nulla, che quella persona per un verso vuole parlare con te e per un altro non lo vuole fare o almeno è titubante, ti accorgi che chi ti sta di fronte ti sta studiando per capire se si può fidare veramente di te, che ti mette alla prova, lanciandoti messaggi subliminali che non devi lasciare cadere nel nulla, che il dialogo c’è, ma è fragile, può interrompersi per motivi che non riesci bene a capire. In altri termini ti accorgi di quanto sia difficile costruire un dialogo vero alla cui base non può che esserci il rispetto totale, senza nessuna richiesta di parità o di simmetria nei livelli di reciproca fiducia. Un dialogo tra gay che non si conoscono parte in salita, parte con l’incognita del che cosa si sta cercando dall’altra parte e già superare questo livello e difficile, poi c’è la riservatezza che non è un problema ma una cosa assolutamente naturale. Ci tengo a sottolineare che la riservatezza non consiste nel non parlare della propria sessualità, che, bene o male, trattandosi di una chat avviata attraverso un sito gay, è sostanzialmente dichiarata, la vera riservatezza riguarda il pudore dei sentimenti, la difficoltà nell’ammettere i propri fallimenti e le proprie angosce, nel parlare dei propri sogni più profondi e delle proprie disillusioni e, forse, la dimensione può profonda della riservatezza è quella che concerne il proprio atteggiamento depresso di fonte alle difficoltà della vita. Devo sottolineare che le motivazioni che accompagnano la depressione possono essere serissime, e di fronte a queste cose ogni atteggiamento di generico incoraggiamento sarebbe solo una manifestazione della totale incomprensione di quello che l’interlocutore si porta dentro. Ho incontrato ieri notte in chat un ragazzo con cui avevo avuto modo di parlare più volte, all’inizio sembrava una chiacchierata qualunque, ma era depresso, giù di corda nel senso profondo, a terra. Ho provato in tutti i modi a tirarlo su, con modi gentili e anche con modi molto bruschi ma mi ha risposto che i miei discorsi non gli davano consolazione, ma abbiamo continuato a parlare. Lo sentivo moralmente stanco, rinunciatario, quasi subissato dalle difficoltà, lo avrei abbracciato per dargli una scossa fortissima, ma la sua reazione è stata silenziosa, mi rispondeva spesso senza parole inviando solo tre puntini sospensivi, per dire che c’era e che mi ascoltava… Questo ragazzo suona il piano… ha parlato un po’ di musica poi mi ha mandato un file MP3 con una sua improvvisazione… il file conteneva 20 minuti di musica e per scaricarlo attraverso una connessine lenta c’è voluto un tempo lunghissimo. Ricevere quel file è stato per me un momento di felicità profonda, un modo speciale di comunicare, ho aperto il file: una musica dolcissima, triste ma dolcissima, ho chiuso gli occhi e l’ho ascoltata al buio… era una musica che mi pervadeva completamente, immaginavo quel ragazzo al piano, io non l’ho mai visto ma l’immaginavo ugualmente. La chat precedente e quella musica venivano dalla stessa persona ed erano cose meravigliose ma legate ad un mondo in cui la tristezza domina. Poi s’è fatto molto tardi e ci siamo salutati. Vorrei dire a quel ragazzo, se mi leggerà, che mi ha fatto un regalo bellissimo: 20 minuti della sua musica e un discorso senza recite nel quale mi ha detto in modo non filtrato anche cose che un atteggiamento più ipocrita avrebbe taciuto… In alcuni momenti ho provato la sensazione della più assoluta impotenza di fonte alla sua malinconia… eppure non è andato via, non ha chiuso la chat, sentivo che c’era  che ascoltava, rispondeva in modo molto vero, in qualche momento svalutandosi e parlando della sua solitudine. Sono uscito profondamente turbato da quella chat, ho continuato a pensarci restando sveglio per buona parte della notte. Il valore di quel colloquio e di quel brano di musica per me è enorme, mi aiuta a trovare un senso alla vita e a uscire dai miei momenti depressivi. Per quel ragazzo, che non conosco, provo rispetto e affetto profondo, adesso so che ci sono modi imprevedibili di volersi bene. Una chat può essere anche questo.

UNA CHAT GAY PER VOLERSI BENEultima modifica: 2007-11-09T15:26:24+01:00da gayproject
Reposta per primo quest’articolo

4 pensieri su “UNA CHAT GAY PER VOLERSI BENE

  1. si, a volte me lo chiedo anche io se lasciare questo mondo delle chat, truffaldino senza perché, che vive da sé, ti insulta, ti emoziona, ti lascia basito dagli atteggiamenti degli altri…ti incoraggia. Il tuo è un blog davvero utile. Quel ragazzo che suona deve essere una bella persona visto come hai descritto la sua musica ma lo comprendo. La solitudine non è una gran compagna…e non fa molta compagnia. E’ necessario imparare a viverla diversamente da come lo si fa solitamente. E’ bello a volte anche ascoltare la propria musica…starsene per conto proprio…ascoltarsi. Io non è che ci riesca molto. Anche per questo contatto le chat. Dove si trova molto di umano che non sai che cosa sarà, se nulla o qualcosa che ti colpisce che poi resta li oppure sfugge oppure ti piglia in giro, tanto tutto è concesso…si è davanti ad uno schermo come rapiti da un’immagine, un sorriso, un corpo, una sensazione trasmessa. Tutto questo è solitudine, è sentirsi dall’altra parte senza nessuna certezza. E’ vero, oggi non ve ne sono più di certezze, e forse nemmeno ieri…soprattutto nelle relazione ma ci sono persone che chattano per mesi e poi decidono di non incontrarsi oppure quelle che quando le incontri vorresti fuggire…perché vuote. Riempiamoci, copriamoci, basta mezzi busti e parti intime al vento….castità!Non nel senso religioso ma darsi a qualcuno che si ama…enon si trova in chat, mi è stato detto…Cosa mi resta allora, eliminati locali e chat?Bella domanda…resto io e non è poco. Scusa lo sfogo ma so che comprendi…Sono uno che non smette di sperare di incontrare qualcuno di reale..ho una gran voglia di amare, volere bene…la fisicità è un’arte di eleganza, di raffinatezza , di gioia e pace…il sesso è grandioso se lo fai con chi ami…ops, non fai sesso ma l’amore,che bello deve essere!Credo di averlo fatto una sola volta nella mia vita!!Ma al pensier sorrido…;-)non mi perdo d’animo ma a volte è dura…nel mio letto ci sono solo io…e lo sai che ti dico che me lo godo tutto, è a due piazze!;-)

  2. “castità!Non nel senso religioso ma darsi a qualcuno che si ama…enon si trova in chat, mi è stato detto…Cosa mi resta allora, eliminati locali e chat?Bella domanda…resto io e non è poco”

    che aggiungere ad una frase del genere?

    nulla assoluatamente nulla.

    qualsiasi commento sarebbe vacuo ed inutile.

    ciao

  3. I rapporti virtuali? Che dire? A volte sono uno strataggemma per chi non ha il coraggio di essere, e rischi di incontrare molti impostori, altre volte sono
    parole di fuga e di sfogo, e altre volte sono l’aspetto più sincero di una persona, che solo scrivendo riesce
    ad esperimere ciò che è veramente. Ho conosciuto persone incontrate in chat; ragazzi falsi, ragazzi onesti, molta gente spaventata dalla vita, sesso, altra proprio disillusa, e poi altri, che non hanno mai usato la chat per essere “qualcun’altro”, o per giustificarsi con l’accomodo virtuale di non dover niente a nessuno, ma uomini veri, con i quali ho instaurato una grande amicizia. Il pc è come una piazza, dove trovi di tutto, quindi non ho pregiudizi nei confronti delle chat, la differenza è nelle persone.
    Ciao, Salvatore. Anche qui possiamo volerci bene.

  4. In chat anch’io ho sempre trovato di tutto (anche molte esperienze positive x fortuna).
    Altre alternative (locali,feste e altre situazioni davvero troppo squallide) non hanno mai fatto x me proprio x una questione di affinità e di ricerca di un determinato tipo di persone che in queste circostanze credo sia introvabile.
    Poi è ovvio,ci son le botte di culo e trovi il ragazzo gay che ti piace dietro all’angolo di casa o perchè te lo presentano,ma a me è capitato pochissime volte.

I commenti sono chiusi.