CIAO JAVIER N 3

Oggi è stata una tipica giornata convulsa avrei voluto fare mille cose che mi interessavano e invece ho fatto altro dalla mattina alla sera… parenti che arrivano da lontano… aeroporto, disbrighi di pratiche, supermercato, cucina, intrattenimento ospiti con faccia più o meno allegra.. stanchezza terribile, fiato corto, sensazione di buttare via il tempo appresso a brave persone con le quali non avrò mai la possibilità di fare un discorso serio, in sostanza una recita continua, non sgradevole, per carità, sono realmente brave persone ma non appartengono al mio mondo e non si può fingere una partecipazione effettiva di fronte a se stessi… Insomma vedevo scorrere le ore e pensavo che avrei voluto stare al mio computer per cose che mi premono veramente. Ho sentito Javier in chat stamattina poco prima di uscire di casa e dopo che abbiamo scambiato le prime battute, l’idea di chiudere il computer per andare in aeroporto si sembrava ancora più sgradevole… ci siamo dati appuntamento per stasera, ma Salvatore mi ha informato che stasera Javier non potrà… e allora gli dedico questo post. Caro Javier, abbiamo scambiato solo poche frasi oggi… ma ti posso dire che ne sono rimasto colpitissimo, hai usato espressioni molto forti… e molto vere, in pochissime battute hai dato un’immagine di te e quella immagine mi è rimasta in mente e ho ripensato alle cose che hai detto, anche se di te in pratica non so quasi nulla. E adesso ti voglio palare di una cosa che mi è accaduta stasera su msn, avevo conosciuto ReMindZ su uno dei miei blog. (Storie Gay http://nonsologay.blogspot.com/) con lui sono stato in chat parecchie volte ma erano alcuni giorni che non ci si sentiva. L’ultima volta la chat era stata gradevolissima, scherzosa, insomma veramente una cosa bella e poi credo di poter considerare ReMindZ un amico, però era un po’ di tempo che non si sentiva. E quando succedono queste cose il cervello si mette in moto. Non si tratta di una conoscenza episodica, con ReMindZ c’è un contatto non formale, il non sentirlo non poteva derivare da incomprensioni, che ormai credo tra noi sono molto improbabili. Oggi abbiamo parlato…. non una chat nel senso di chiacchiere ma un modo di sentirsi vicini… un modo di rendersi conto che quello che si dice non cade nel vuoto e che nella vita di un’altra persona puoi non sentirti un intruso, e in fondo i colloqui con ReMindZ non sono mai stati banali. Gli ho detto che qualche volta temo di essere importuno ed evito di chiamarlo in chat, mi ha detto: fallo sempre, tu puoi. Queste sono state le parole conclusive della chat, e credo che non le dimenticherò più! E ancora adesso sto ripensando alla chat con ReMindZ, quanti pensieri. Ormai ci si conosce un po’ e si finisce per partecipare veramente l’uno alla vita dell’altro

CIAO JAVIER N 3ultima modifica: 2007-11-08T00:07:15+01:00da gayproject
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4 pensieri su “CIAO JAVIER N 3

  1. ORE 08.32 GIOVEDì MATTINA UFFICIO

    disbrigo alcune cose quotidiane.

    saluto i colleghi.

    recito, forse nemmeno un copione prestampato.

    Alcune sono brave persone, altre non le conosco.

    Sono Io? UN pò si.

    Caro progettista, anche tu scrivi il tuo quotidiano in maniera “errante”, piacevole. Leggerti sembra di viverti. UN pò come chiunque legge me, vive un pò di me. Perchè io lo voglio, perche chi legge lo vuole.

    La piacevole sensazione che si insinua nell’aprire una pagina che parla di te, si traduce in un semplice “non sono solo”.

    Da un paio di giorni so che ci sei. Che c’è Salvatore, che c’è Distillato e che ve ne saranno altri.

    Ho passato mesi a guadare lo schermo del mio cellulare. A scrivere. A elemosinare aiuto. A commuovermi persino dinanzi ad un filo d’erba.

    Con quale risultato?

    Aver perso la dignità di me stesso.

    Giorni interi trascorsi in gaydar a recuperare un pò di sesso.

    Giorni lunghi infiniti

    Tristi

    Giorni che non meritano di essere chiamati tali.

    Ad ogni appuntamento andava qualcosa di me

    Ad ogni appuntamento perdevo qualcosa di me

    Ora sono qui

    Tra persone che non conosco ma che sento più vicine di qualsiasi corpo addosso.

    Ora penso di nuovo a quel cellulare che ieri ha squillato e mi ha chiesto un piacere. UNa cosa burocratica. Quel cellulare non sa essere molto pratico. Egoista si. Ma non pratico. Ma il suo egoismo è solo una sfumatura della componente di una persona che ho amato e che spero di riuscire a fare ancora.

    Si perchè anche nel silenzio si può amare.

    UN abbraccio progettista

  2. La mia “solitudine” mi spinge a dare agli altri ciò che non ho mai avuto. Tutti hanno sempre preteso che io dimostrassi qualcosa, con le parole, una cintura firmata, un amplesso spietato, conscio che sarebbe stato tutto finto. Mi dicono che noi siamo ciò che facciamo, ma mi accorsi che molte bugie avevano la volontà di un abbraccio. E’ terribile non poter più distinguere il vero dal falso, così abbandonai il palcoscenico, e strappai il mio copione, pieno di battute incomprensibili. Oggi sono un attore muto,
    nascosto dietro le quinte, senza un copione, e mi chiedo come potrei amare ancora senza il mio pubblico. Forse è una missione “recitare” , perchè diversamente il nulla prenderebbe il sopravvento.
    Cosa voglio dire? Che non sono inutili le nostre parole, i nostri gesti, sono opere offerte in nome della vita. La mia missione oggi è riscrivere un bel copione, con una nuova storia, felice di poter interpretare la mia parte. Questa volta con un lieto fine, Salvatore ama, ed è tutto vero!

  3. Perchè al posto di scrivere un copione non improvvisi la tua storia tenendo conto soltanto del fatto che sei tu il protagonista?
    Un abbraccio

  4. Si, era metaforico, intendevo dire che vorrei ricominciare a vivere senza la paura di pronunciare le mie parole, di agire come vorrei, di mettere in scena me stesso, nella vita di tutti i giorni.
    Un abbraccio a te.

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