POSTILLA

POSTILLA

 

E’ difficile scendere dal livello del sublime

che dice e non dice,

staccarsi dalla parole,

spegnere queste stelle.

Ho creato un sublime violento,

schermo di lussuria,

che mi veste d’irrealtà

e ancora si accosta al silenzio la mia parola

e non dice.

Mi sono posto al sicuro

dove si vede e  non si è visti

per spiare un angelo di carne

che non sa chi sono.

Gioco a stupirmi e sorridere.

Ho imparato anche a volare per apparire sublime.

Ho imparato a non guardare ciò che desidero,

a fingere stupore,

a collocare insidie buone a chi non le conosce.

Poco basta per svegliare la carne

e il sublime sorge per altri e per me tramonta.

Se tu vedessi dove io solo vedo…

se tu sapessi donde piove la ragnatela dorata…

perché l’anima scaltra mi si fa schermo…

gireresti gli occhi

o per sprezzante superiorità mi guarderesti ancora

e così distruggeresti l’anima e l’illusione.

Ma io sogno che così non sia

e che il tuo cuore mi rimanga al fianco

quand’anche fossi caduto,

per violenta smania,

dal limbo dell’attesa.

 

21/3/1981

POSTILLAultima modifica: 2007-10-19T15:50:00+02:00da gayproject
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Un pensiero su “POSTILLA

  1. Grazie per aver segnalato il mio blog…da un pò non passavo a visitarti…” il sublime”…percepisco il senso del sublime…con un lento spelling….riconoscendo i miei limiti…e non guardando in alto…la cattura dell’immenso…è impossibile…o forse…si è vicini a questo completamento solo quando si è umili; l’ immenso non è un’icona da perseguitare…ma il riconoscimento del proprio “se”, unico nella sua essenza… A presto.

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