AMORE GAY NEL MAURICE DI EDWARD MORGAN FORSTER

Sul Romanzo Maurice di Edward Morgan Forseter  rinvio a:

 http://leggiamo.altervista.org/classici_forster.htm

Sul Film Maurice di James Ivory rinvio al sito:

http://www.culturagay.it/cg/schedaFilm.php?id=127

Come al solito, quando parlo di letteratura o di cinema preferisco rinviare a siti sperimentati e competenti e tengo per me gli aspetti specificamente gay del libro e del film.

Se, dal mio punto di vista, “Another country” di James Baldwin rappresenta il numero uno, “Maurice” di E.M. Forster rappresenta il n. 2, se non un altro numero uno ex aequo.

Quando ho letto il romanzo per la prima volta ho provato il brivido di avere fra le mani un libro che sarebbe rimasto sempre sul mio comodino. Il libro è straordinariamente coinvolgente. Maurice e Clive, un suo compagno di college avviano una relazione omosessuale, sembra una storia d’amore destinata ad essere duratura e profonda, ma Clive è un giovane aristocratico ambizioso e sceglie di sacrificare l’amore sull’altare dalla carriera politica che come omosessuale lo emarginerebbe, arriva quindi a fingere di innamorarsi di una ragazza e a sposarla. Maurice e Clive continueranno a frequentarsi in modo formale ma la prima storia d’amore del libro è finita.

Maurice, invitato da Clive nella sua tenuta, conosce la moglie di Clive ma soprattutto incontra un altro ragazzo, un guardacaccia di nome Scudder. Mentre gli aristocratici amici di Clive trattano Scuder come un servo e lo umiliano dandogli mance in denaro, Muarice lo tratta alla pari fin dal primo momento e tutti e due capiscono che per loro sta cominciando qualcosa di diverso. In una notte buia Scudder sale in camera di Maurice e i due vanno a letto insieme, il momento è esaltante ma al mattino Maurice è assalito dal dubbio che Scudder voglia ricattarlo, Maurice e Scudder finiranno per spiegarsi e per rendersi conto che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Scudder sta per partire come emigrante e Maurice è assalito dalla disperazione, vorrebbe vederlo, parlargli, ma non ci riesce, va al molo dove il piroscafo sta per partire ma Scudder non c’è, allora si ricorda che avevano parlato della possibilità di incontransi nella rimessa delle barche della tenuta di Clive, ci va di corsa e Scudder e lì, non è partito, Maurice è così felice che non riesce nemmeno a parlare e il capitolo si conclude così: And since Maurice did not speak, indeed could not, hi added, “And now we shan’t be parted no more, and that’s finished.” (e dato che Murice non disse una parola, e in effetti non poteva, lui aggiunse: “E adesso non potremo essere divisi mai più, e basta!”.

Un ultimo capitolo conclude il libro, se volete un capitolo che ha l’amaro sapore della vendetta o del cotrappasso danetsco: Clive si rende conto della felicità di Maurice, sa che Maurice ha fatto la scelta giusta e che amerà riamato Scudder per tutta la vita mentre lui, aristocratico arrivista, dovrà andare a letto una bellissima ragazza che non ama e alla quale rovinerà la vita per seguire le sue ambizioni.

Il romanzo presenta due personaggi che incarnano uno la moralità gay (Maurice) e l’altro l’immoralità gay (Clive). Maurice è il gay onesto che quando si innamora si innamora senza riserve e non è disposto a barattare la propria felicità in cambio di nulla, il suo amore per Scudder lo porta a esporsi e a rischiare in prima persona mettendo da parte qualunque privilegio di casta, Clive è il gay disonesto che accetta di mettere da parte la sua sessualità vendendosi in cambio del prestigio sociale. Ogni dialettica è impossibile tra questi due personaggi che sono l’incarnazione del bene e del male sotto la prospettiva gay. Quanto a Scudder, che non è certo un personaggio di secondo piano, sarei portato a dire che rappresenta  per Maurice l’opportunità, l’occasione unica per uscire dal limbo delle sublimazioni. Scudder prende le prime iniziative di tipo sessuale e nel farlo rischia molto e anche Scudder ha una moralità alta, un uomo volgare avrebbe potuto usare l’arma del ricatto ma questo pensiero non lo sfiora nemmeno e quando comprende che questo è proprio ciò che invece Maurice sta pensando di lui gli dà una lezione di moralità rimproverandolo di avere nutrito anche solo il sospetto di essere oggetto di una azione così bassa da parte sua. Maurice capirà.

Nel libro come nel film ci sono anche elementi di maniera come la figura del medico che è convinto che l’omosessualità non esiste ma sono di certo elementi di contorno. Il libro è un capolavoro perché tratteggia per la prima volta in modo molto profondo le linee di una morale gay, della morale del rispetto, dell’amore profondo, del non vendersi.

Sia il libro che il film meritano da parte di noi gay un’attenzione speciale perché se Forster ha scritto tanti capolavori per gli altri ne ha scritto uno, Maurice, per sé e anche per noi. Per un gay, leggere Maurice e vedere il film è un’esperienza fondamentale. Personalmente posso solo dire che questo libro e questo film sono stati tra i pilastri della mia formazione morale.

 

AMORE GAY NEL MAURICE DI EDWARD MORGAN FORSTERultima modifica: 2007-09-10T18:13:53+02:00da gayproject
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