I problemi veri dei gay

 

Ho ricevuto un commento al mio post “Un blog gay durato un giorno” da un lettore o da una lettrice (mooney) che però non ha un blog o non lo ha indicato nel commento. Il testo del commento è brevissimo: “credo che essere gay non sia un problema”. E’ da questo commento che vorrei partire mantenendomi per quanto possibile su un terreno oggettivo. Esistono ancora oggi alcuni paesi del mondo, anche molto importanti, come l’Iran, nei quali la pena per l’omosessualità è l’impiccagione. Poco più di un anno fa due ragazzi giovanissimi sono stati impiccati per questo e le foto raccapriccianti dell’esecuzione sono state diffuse anche in internet e, lo devo sottolineare, hanno suscitato solo la reazione di qualche gruppo gay e di qualche coraggioso che ama la libertà, ma né il papa ha condannato l’esecuzione né alcuna autorità civile ha manifestato dissenso. Fatti del genere costituiscono una vera e propria persecuzione e sono purtroppo ancora molto diffusi nel mondo. Ma qualcuno potrebbe dire che nella nostra vecchia Europa le cose non stanno così. E’ vero le cose non stanno così! Teniamocela cara questa vecchia Europa perché, con tutti i suoi difetti, è ancora un mondo libero, e l’abolizione della pena di morte indica che ha anche raggiunto un certo livello di civiltà giuridica. E teniamoci caro anche il benedetto articolo 3 della nostra Costituzione, che è veramente un punto fermo della civiltà. Sì in Italia è diverso, in Europa è diverso, qui non esistono persecuzioni, ma esistono, se non a livello di diritto, almeno a livello di fatto, dei condizionamenti pesantissimi della libertà individuale pur garantita dalla legge. Alcuni ragazzi sono arrivati al suicidio perché fatti oggetto di violenza da parte dei loro compagni in quanto gay o ritenuti tali… questo è accaduto in Italia nel 2007! Ma Non voglio nemmeno fermarmi su queste situazioni tragiche, anche nell’ordinario la situazione per un gay è difficile. Un ragazzo che cresce se è eterosessuale si trova incoraggiato a creare un rapporto affettivo, la scuola, la chiesa, la famiglia orientano immancabilmente in quella direzione. Un ragazzo gay deve remare controcorrente, deve fingere se vuole sopravvivere o affrontare i rischi di un coming out che a seconda delle condizioni ambientali può essere la porta di una emarginazione radicale, anche nei confronti della propria famiglia. Un ragazzo che si dichiari gay a scuola fa notizia, ma in una scuola di mille studenti di gay ce ne sono almeno ottanta… e dove sono? Si nascondono! Un ragazzo e una ragazza possono andare tranquillamente mano nella mano e si possono permettere dei comportamenti liberi, ma due ragazzi che si tengono per mano non li vedrete mai, perché danno scandalo, danno fastidio alla gente che non li accetta. Tutto questo per non parlare della solitudine affettiva di un ragazzo gay che non può essere se stesso e può parlare solo del mondo degli altri. La crescita civile di una società è una strada lunga e difficile, bisogna capire e far capire il valore della libertà e nella crescita civile della nostra società i gay hanno molto da dire perché chi sa che cosa vuol dire non essere veramente liberi ha l’istinto della libertà e per questo ha un dovere da compiere.

 

I problemi veri dei gayultima modifica: 2007-08-31T20:50:00+02:00da gayproject
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