RAPPORTI GAY ETERO Ciao triste

Rinvio al prossimo numero di “Cronache di Progetto Gay” i ringraziamenti ai lettori che hanno commentato il blog di Progetto Gay o che lo hanno onorato di un post come ha fatto puroQuore, dedicherò ad essi l’attenzione dovuta non appena possibile.

 

Ora desidero rivolgermi in modo diretto a “triste”, un ragazzo 24enne che ha scritto su Progetto Gay cose che mi riempiono di orgoglio e mi spingono ad andare avanti sulla stessa strada. Ti ringrazio in modo sentitissimo. Conosci Progetto Gay da due giorni e hai postato due tuoi commenti e non puramente occasionali. Il tema che prendi in considerazione è uno dei temi fondamentali del mondo gay. Per un ragazzo gay la ricerca di un compagno, in linea teorica, dovrebbe essere rivolta ad altri ragazzi gay, tuttavia, sia per l’impossibilità di trovare i contatti gay “giusti” sia perché, come è ovvio, l’interesse affettivo e anche sessuale di un ragazzo gay si rivolge indiscriminatamente a tutti ragazzi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, accade che in un numero niente affatto trascurabile di casi, un ragazzo gay si innamori di un etero. Non si tratta di un errore ma spesso l’innamoramento si radica in modo profondissimo nell’anima del ragazzo gay perché, a parte il sesso, lo scambio affettivo con un ragazzo etero può essere profondissimo. Questi rapporti, che sono veri e propri rapporti d’amore con un diretto coinvolgimento sessuale per il ragazzo gay, anche se solo a livello di masturbazione, dal lato del ragazzo etero possono avere delle valenze affettive fortissime. Porto un esempio che ho potuto vedere direttamente parlando con entrambi gli interessati. Marco è un ragazzo gay, Andrea è un ragazzo etero, Marina è una ragazza etero. In una situazione del genere, Andrea ha un rapporto affettivo fortissimo gay-etero con Marco, Andrea si innamora di Marina, desidera l’approvazione di Marco per vivere il suo rapporto con Marina in modo soddisfacente. Marco approva in rapporto di Andrea con Marina e la cosa funziona benissimo. Poi Marina pretende il monopolio della vita affettiva di Andrea e gli dice: “Se vuoi stare con me non devi vedere più Marco”. Andrea va in crisi, poi decide e lascia la ragazza. Il rapporto con la ragazza che era stato bellissimo quando Marco era in qualche modo una presenza rassicurante, si spezza di fronte all’out out. Aggiungo che ci sono ragazzi eterosessuali che si sentono così legati ai loro amici gay che si dichiarano gay anche se non lo sono, per condividerne il disagio e ho visto situazioni in cui un ragazzo etero è arrivato a proporsi al suo amico gay come partner sessuale perché lo vedeva depresso e sessualmente non realizzato. Devo sottolineare che si trattava di un ragazzo eterosessuale che non ha mai pensato in nessun’altra occasione di fare sesso con ragazzo. Aggiungo un’altra cosa che può sembrare paradossale: l’impossibilità di un contatto sessuale in un rapporto gay-etero costituisce spesso una spinta propulsiva verso un rapporto affettivo molto profondo. Per un ragazzo etero pensare che un suo amico gay è innamorato di lui anche se sa che tra loro non ci sarà mai un contatto sessuale è una cosa gratificante, perché è una forma d’amore molto sublimato e non finalizzato al sesso, una forma d’amore che, cioè, non mette in crisi il ragazzo etero che di fronte alla sessualizzazione del rapporto rimarrebbe assai spiazzato e perplesso.

Tanto premesso, devo sottolineare che il fatto che un ragazzo etero non possa contraccambiare un ragazzo gay è vero solo a livello sessuale ma non a livello affettivo, dove invece è la forza di questi rapporti che durano anche dopo che l’etero si sposa, e spesso durano per tutta la vita.

Tu dici di sapere che il ragazzo del quale ti sei innamorato non è gay ma potrebbe essere anche bisex, ma la bisessualità nella grande maggioranza dei casi non è una sessualità intermedia per cui sempre e comunque si possono cercare partner gay o etero. Essere bisessuale significa attraversare fasi successive (che durano anni) di omosessualità e di eterosessualità. Un bisex in fase gay è un gay e un bisex in fase etero è un etero anche se queste condizioni sono destinate a cambiare una o più volte (ma non moltissime) nel corso della vita. Vorrei dirti di non interpretare un comportamento molto aperto verso i gay come omosessuale, perché ci sono molti etero (e ne ho conosciuto più di qualcuno) che hanno dei comportamenti di tale disponibilità vero i gay, con i quali si trovano benissimo anche perche non ci sono complicazioni sessuali, da sembrare essi stessi gay, ma non sono gay e la loro sessualità è tipicamente eterosessuale. Il problema vero è chiedersi che cosa significa per ciascuno di noi amare un ragazzo. Nella grande maggioranza dei casi, innamorarsi di un ragazzo significa desiderare a un contatto con lui che sia anche di natura sessuale, nel senso che senza la prospettiva del contatto sessuale diretto molti vedono il loro innamoramento spegnersi. Ma non è sempre così e ci sono casi (e non pochissimi) di rapporti strettissimi tra due ragazzi, uno gay e uno etero che li hanno condotti a fare vite particolarissime: il gay ha rinunciato alla tipica vita gay per restare vicino al suo amico etero e l’etero ha rinunciato alla tipica vita etero per restare vicino al suo amico gay, si tratta di cose assolutamente fuori schema ma di cose sulle quali si può costruire una vita. Concludo sottolineando che le cose delle quali ho parlato non sono teorie o ipotesi improbabili ma sono cose che sono accadute e accadono realmente anche se in una piccola (ma non trascurabile) percentuale di casi.

RAPPORTI GAY ETERO Ciao tristeultima modifica: 2008-02-19T02:05:00+01:00da gayproject
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2 pensieri su “RAPPORTI GAY ETERO Ciao triste

  1. E’ un ottimo punto di riflessione.
    Mi permetto ri raccontare ancora una volta una delle mie esperienze. Nella mia comitiva di amici mi è capitato di innamorarmi di un amico etero. Ci conosciamo gia da oltre 10 anni ma all’improvviso, è scattata dentro di me una molla che ha messo sotto una diversa luce il modo io cui io lo guardavo. Per mesi sono stato a farmi fantasie..ed ero veramente felice solo quando la sera si aveva la possibilità di uscire (insieme al altri amici) e di trascorrere del tempo con lui. Lui è etero all’esterma potenza, e non sapeva niente della mia omosessualità. Ad un certo punto io mi sono dovuto allontanare da lui, perchè il sentimento stava diventando troppo forte e ossessivo, ed io, per non rovinare una splendida amicizia, mi staccai dalla conbriccola, in modo da sbollire e vedere se tutto passava.
    Dopo diversi mesi, ho avuto il coraggio di dirgli la verità e di spiegarmi il motivo del mio allontanamento.Lui è stato molto comprensivo, ed non mi ha fatto pesare il fatto che mi ero fissato di lui.
    Abbiamo tutt’oggi una splendida amicizia, anche se io vorrei che trovasse una brava ragazza con cui stabilire il suo rapporto e vivere felicimente la sua vita. Lui non ha nessuna ragazza e non riesce a trovarla purtroppo.
    Spero un giorno di poter essere il padrino dei suoi figli!
    Un saluto a tutti

  2. Credete che sia importante e utile esternare i miei sentimenti?
    Sono due anni che sono innamorato di questo ragazzo. Abbiamo avuto dei problemi a relazionarci quando gli ho rivelato la mia omosessualità (glielo dissi via mail).
    Da quel momento in poi, per sei mesi, non siamo riusciti a parlarne. Quasi fosse un tabù. Uscivamo insieme, assieme agli altri nostri amici, lui veniva a dormire da me, come d’abitudine ma non si parlava di quella mail, della mia sessualità, c’era un blocco da parte di entrambi. Lui, in risposta a quella mail, su messenger mi aveva detto “non cambia niente per me, non ti preoccupare” ma il fatto che non ne parlassimo mi creava un forte disagio, che cresceva con i giorni, le settimane, i mesi, anche perchè era la prima persona alla quale confidavo questa cosa così personale che tenevo dentro da 22 anni.

    Incominciai a maniferstare il mio disagio trattandolo male, isolandolo, non salutandolo più ma da parte sua non c’erano reazioni.
    Chiaramente facevo del male a me stesso ma volevo lanciargli dei messaggi. In fondo eravamo amici.
    Poi questo ragazzo partì per un periodo di qualche mese all’estero e durante quei mesi mi resi conto di quanto ero stato stupido, di quanto avevo fatto male a trattarlo così. In fondo io soffrivo, forse anche lui ci rimase male. Così gli scrissi un’altra mail di scuse, di spiegazioni e ci ripromettemmo di chiarirci di persona non appena il suo ritorno in Italia.
    Così fu, per la prima volta parlammo, nel frattempo avevo fatto outing con altri nostri amici e in quel periodo, circa un anno fa, mi sentii meglio.
    Ora però mi sento ancora a disagio con lui, mi sono nuovamente comportato male nei mesi in cui credevo che il sentimento fosse “scemato” l’ho trattato nuovamente male, forse per “reazione” alla sofferenza che passivamente mi infliggeva.
    Nelle ultime settimane mi sono reso conto che lo amo ancora. E il sentimento che provo è forte come prima. La sua storia, i suoi modi di fare, i suoi gesti, i suoi occhi, la sua delicattezza, i suoi pregi, come i suoi difetti sono tutte cose delle quali sono innamorato. La sua voce, la sua sensibilità, la sua incoscienza, la sua intelligenza. Non riesco a fare a meno di lui che in due anni comunque mi ha cambiato, mi ha aiutato (passivamente) a fare “coming out” con molti dei miei amici e mi reso più maturo sotto diversi aspetti.
    Nutro molto rispetto per questo ragazzo e vorrei averne da lui ma purtroppo la nostra relazione amichevole è rovinata dai miei comportamente stupidi, impulsivi e da parte sua inspiegabilmente recidivi.
    L’amore che provo è forte ed invece di appagarmi rimane intrappolato dentro di me consumandomi dentro.

    Ragazzi la verità è che io ho paura che questo amico in realtà non mi sia veramente amico e che io per lui non rappresenti molto. Mi sento ignorato e trascura. Cosa devo fare? Credete sia utile tirare fuori i miei sentimenti?
    Purtroppo ultimamente mi sento depresso e non riesco a fare più niente, non riesco a studiare, ho abbandonato un lavoro, questo nonostante molti amici miei ora lo sappiano ma nessuno riesce concretamente a sollevarmi il morale.

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