UN GAY DIVERSO DAGLI ALTRI GAY

Ciao Projec,
ti chiedo scusa per sabato sera (l’altro sabato, se ti ricordi) ma ho dovuto chiudere all’improvviso, anche se avevamo appena cominciato a parlare, perché è venuta gente. Avrai pensato che sono stato maleducato, mi dispiace, ma non potevo proprio fare diversamente. Le cose che non ti ho potuto dire in chat te le dico qui in modo che quando ci sentiremo saprai già di che cosa si tratta. Purtroppo non sono giovanissimo, ho 25 anni, quasi 26 e me li sento tutti, e comunque non mi sento giovane, mi sento ormai andato. Leggendo il forum ho trovato dei tuoi post sui rapporti intergenerazionali e li ho letti con grandissimo interesse. Parli di queste cose con rispetto e la cosa mi colpisce molto. Prima pensavo che tu fossi un trentenne o giù di lì, poi, leggendo ho capito che sei molto più grande e allora è proprio a te che mi rivolgo e spero che tu possa capirmi perché in genere ho trovato solo disprezzo e scherno da tutte le parti anche e forse soprattutto dalla parte dei gay. Alla mia età non solo non ho mai avuto rapporti sessuali con nessuno ma mi sento dentro una solitudine e una disperazione infinita. Per me non ha nemmeno senso dire che sono gay perché con i gay sento di non avere molto in comune e i gay, salvo forse qualcuno, quelli come me li disprezzano. Non so dirti per quale ragione ma da quando mi ricordo sono sempre stato attratto dagli uomini molto più grandi di me. Ho cercato tante volte di capire la ragione di questo fatto ma, per quanto scavi nel mio passato, non trovo assolutamente nulla che possa spiegare una cosa simile. Non ho mai subito molestie da nessuno, anzi mi hanno sempre tenuto piuttosto in disparte e penso che i miei mi vogliano bene anche se non sanno nulla di me. Se il coming out per un ragazzo gay è già difficile, pensa quello che deve essere per me anche solo l’idea di parlare ai miei genitori della mia sessualità. Insomma, non so per quale ragione non riesco a stare con i ragazzi della mia età. Con loro non sono nemmeno gay, non perché mi interessino le donne, ma perché non mi interessano i ragazzi, cioè frequento alcuni coetanei ma sono cose molto superficiali. Questi ragazzi non mi prenderebbero mai per gay e a loro non avrei nulla da dire. Con loro non mi sento affatto inibito e non devo reprimere nulla, sono per me semplicemente e unicamente degli amici, ma in senso piuttosto superficiale, perché con loro non posso parlare di me e poi per loro non provo assolutamente nessun interesse sessuale, nemmeno minimo. Forse sarà che siamo amici da tanto tempo, ma secondo me la ragione è proprio che mi interessano solo gli uomini maturi, in modo esclusivo. Ed è questa la cosa che mi preoccupa di più. Quando avevo 18 anni e già questa storia degli uomini maturi ce l’avevo ben chiara in mente, ho provato a creare le occasioni per avere po’ di intimità con i miei amici, siamo andati in vacanza insieme una settimana e in pratica li ho visti nudi tutti e quattro ma la mia reazione è stata di totale indifferenza. Non ti nascondo che mi sono preoccupato e non poco. I miei amici non erano gay e ho pensato che il problema fosse quello ma ovviamente non c’entrava nulla. A 20 anni ho vissuto un’avventura che mi ha segnato moltissimo. Ho conosciuto per puro caso ad una festa un bel ragazzo, dico bello perché lo era ma a me non faceva né caldo né freddo. Abbiamo parlato un po’, era serio, quasi timido, aveva la mia età, parlare con lui era gradevole e abbiamo parlato, abbiamo parlato molto anche nei giorni successivi anche su msn anche se io a lui non potevo dire nulla di me, fatto sta che quel ragazzo dopo qualche settimana mi ha confessato di essere gay e di essersi innamorato di me, che ho pure la sfortuna di essere un bel ragazzo, anche se dire una cosa del genere è paradossale io la vivo così . Lui era in ansia e si sentiva benissimo, dopo che mi ha detto che era gay gli ho detto che per me non sarebbe cambiato nulla ma lui mi ha chiesto esplicitamente se ero gay anche io, la mia risposta per lui era importantissima e lo capivo benissimo, a malincuore gli ho detto: sì. Gli brillavano gli occhi, mi ha preso le mani e me le ha strette e io ho lasciato fare, poi ha tentato di baciarmi ma l’ho allontanato. Mi ha detto che non dovevo avere paura di nulla perché per lui era la prima volta e lo diceva con un sorriso incoraggiante. Gli ho detto: “Guarda che a me piacciono gli uomini maturi” ma sembrava non dare peso alla cosa. Poi gli ho detto: “Guarda che io non ho mai provato attrazione sessuale per un ragazzo, non ho mai fatto fantasie erotiche su un ragazzo, sono gay ma in un altro modo, nei tuoi confronti mi sento etero al 100%”. Era incredulo, la cosa gli sembrava inconcepibile, perché eravamo due ragazzi gay che non avevano nulla in comune, il nostro modo di vivere la sessualità era diversissimo. Mi ha fatto alcune domande e da lì mi sono reso conto che non aveva capito niente. Mi ha chiesto se ero stato violentato da piccolo o se qualcuno dei miei zii aveva mai fatto giochi sessuali con me, gli ho detto di no, ma era perplesso, poi mi ha consigliato di vedere un bravo psichiatra, non uno psicologo, proprio uno psichiatra e mi ha detto che secondo lui sono fasi transitorie dovute al fatto che non ho mai avuto un ragazzo prima. Nei giorni successivi è tornato alla carica in vari modi, ha cercato di essere più seduttivo, di farmi parlare, di riconoscermi tutte le attenuanti possibili e immaginabili ma era evidente che per lui si trattava di qualcosa di profondamente patologico, alla fine è sparito del tutto e io ho tirato un respiro di sollievo. Ma torno alla questione principale. Il primo segno chiaro di queste mie preferenze sessuali l’ho avuto a 14 anni, in prima superiore. C’era un professore anziano che mi incoraggiava sempre e mi sono innamorato di lui che aveva forse 50 anni più di me ma non era decaduto, era ancora un bel signore, mi dava tanta sicurezza. Credo che lui non si sia mai accorto di nulla e se se ne fosse accorto mi sarei seppellito per la vergogna. Con la storia del professore, a 14 anni, ho passato momenti terribili, mi accorgevo di essere diverso dai miei compagni in tutti i sensi, ero solo e sapevo benissimo che sarei rimasto solo e che non avrei mai avuto una persona che mi volesse bene. A 16 anni ero già un bel ragazzo e, quando le mie compagne cominciavano a farsi avanti e io non ci stavo, qualcuno mi faceva la battuta: “Ma non sei mica gay!” e io rispondevo: “Magari mi piacessero i ragazzi!” ma la battuta era sempre presa come una sottolineatura di eterosessualità, ma in fondo pensavo che se fossi stato gay in modo classico, cioè se mi fossero piaciuti i miei coetanei, avrei avuto una vita molto più facile e almeno qualche possibilità di vivere come volevo. Tante volte tra i 21/22 anni ho provato momenti di angoscia profonda. In fondo avrei voluto essere amato da un uomo grande, anche sessualmente, ma non credo nemmeno che fosse quella la mia prima priorità. Avrei voluto prima di tutto poterne parlare con un uomo adulto senza essere preso per pazzo, se poi mi avesse trattato con un po’ di dolcezza mi sarei sentito in paradiso ma sapevo che tutto questo non si sarebbe realizzato. Qualche volta ho visto dei siti gay con uomini adulti ma la cosa era tutta orientata sul sesso, tipo sito porno, ma è proprio una cosa che non vorrei. Lo dico con tutta sincerità, del sesso sono abituato da sempre a farne a meno o a viverlo solo a livello di fantasie e di seghe e forse se mi capitasse nella realtà, mi sentirei in un imbarazzo terribile. Ma un po’ d’amore lo sogno, lo sogno e lo desidero disperatamente ma in fondo so che non lo avrò mai, non dico amore, ma non avrò mai nemmeno affetto o rispetto, mi sento l’ultimo degli ultimi, con una sensazione di emarginazione che temo di non poter sopportare più a lungo ma penso dovrò sopportare tutta la vita. La reazione a tutto questo è stata il fatto che mi sono buttato a capofitto nello studio, mi sono proposto degli obiettivi e li ho conseguiti. Diciamo che finché ho avuto a che fare con l’università e col problema del trovare lavoro, ero completamente assorbito da queste cose che erano per me una specie di antidoto contro la mia disperazione. Adesso ho finito gli studi e ho trovato un lavoro decente e tutto quello che avevo represso e sublimato torna a galla. Al lavoro non ho praticamente alcun contatto con i miei colleghi e li avverto mille miglia lontani da me. Parlano di ragazze, quelli più grandi di famiglia e di bambini. Non so se ci siano gay e francamente non mi importa di saperlo perché non voglio ripetere l’esperienza che ho già vissuto con quel ragazzo gay. Che vita sarà la mia? Penso oramai di averlo capito, sarò sempre e totalmente solo. Questa e-mail è rimasta nelle bozze per giorni e come hai potuto notare non ti ho chiamato più. Già avevo avuto mille esitazioni prima e alla chiamata di sabato, c’ero arrivato forzandomi in modo incredibile, poi è finita in due minuti e la faccia di richiamare non l’ho avuta e ho pensato alla e-mail. Ma in fondo che ti scrivo a fare? Per parlarti di cose che forse non puoi capire veramente nemmeno tu. Che cosa mi aspetto? Niente! Te lo dico subito, non ti spaventare, o forse vorrei solo un po’ di rispetto. Se vuoi mettere questa e-mail nel forum mettila. Non mi aspetto nulla nemmeno dai ragazzi perché alcune delle risposte che hanno dato quando hai parlato di queste cose non mi sono piaciute, sono le tipiche risposte di quelli che pensano di avere capito tutto e ti guardano dall’alto in basso, ma ci sono abituato. Ciao Project. Provo momenti di sconforto profondo, se puoi, dedicale anche a me due righe, non ti chiedo di più.

Se volete, potete partecipare alla discussione su questa testimonianza aperta nel Forum di Progetto Gay:

http://progettogay.forumfree.net/?t=35137629

UN GAY DIVERSO DAGLI ALTRI GAYultima modifica: 2008-12-17T10:34:48+01:00da gayproject
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