FANTASIE DISCORSI E COMPORTAMENTI GAY capire di non essere gay

Questo post è intitolato “fantasie, discorsi e comportamenti gay”. Mi capita spesso parlando in chat con i ragazzi di sentire raccontare di esperienze gay vissute anche da ragazzi molto giovani e ho notato che certi ragazzi sono particolarmente orgogliosi dei loro comportamenti che a loro sembravano nettamente adulti ma a me danno l’impressione di essere comportamenti ben lontani da una dimensione adulta della sessualità. Alcuni ragazzi si imbarcano in età molto giovane in esperienze sessuali che, viste dall’esterno, sembrano più derivare da un atteggiamento di sfida che da una vera esigenza affettiva. Cose del genere, anche quando non comportano conseguenze brutte a livello di malattie sessualmente trasmesse perché sono state fatte evitando i rischi più grossi, immancabilmente comportano strascichi a livello psicologico anche a distanza di anni. L’esperienza sessuale vissuta per sfida verso i divieti della famiglia oppure come mezzo per sentirsi adulti è uno dei più evidenti segni di immaturità affettiva. Si arriva al paradosso per il quale, siccome la sessualità gay è ritenuta più trasgressiva, alcuni ragazzi ci si imbarcano senza nessuna motivazione seria a livello personale e ad un’età molto giovane, per fare un dispetto ai genitori o per sentirsi appunto “trasgressivi”. Può sembrare assurdo ma ho parlato con ragazzi giovani che a mio giudizio avevano ben poco di gay, che si ritenevano gay al 100% perché avevano esperienze gay, ma esperienze nelle quali si erano cacciati per fare un dispetto ai genitori e per sentirsi grandi e indipendenti. Alcuni giorni fa ho parlato con un ragazzo di 18 anni che mi ha sconcertato: un ragazzo cresciuto in un ambiente molto oppressivo di una tipica famiglia borghese. A 16 anni frequentava locali gay per sua stessa ammissione “per fare un dispetto ai genitori” e a 16 anni si è messo con un ragazzo di 34 per fare vedere che non aveva paura di nulla e che era in grado di fare quello che voleva. Ha continuato a vivere con il 34enne per quasi due anni, ma allo stesso tempo aveva una ragazza con la quale aveva anche rapporti sessuali. Lui si definiva gay o al limite bisessuale ma in realtà, dal suo discorso si capiva che dal rapporto col 34enne non era stato capace di staccarsi, in pratica andava avanti perché l’altro lo corteggiava all’incredibile, naturalmente tutto all’insaputa della famiglia. Con la ragazza ha parlato del 34enne e lei non lo ha lasciato e anzi si è affezionata in modo forte, lui “per sdebitarsi” ha avuto rapporti sessuali con lei, che ha commentato così: “Mi è venuto assolutamente spontaneo, mentre col mio amico adesso almeno è un po’ una forzatura.” Mi dice che quando si masturba pensa alla ragazza e “alla tenerezza di stare con lei che non è affatto aggressiva.” Poi mi chiede che cosa può fare per trovare un ragazzo che possa andare bene per lui, perché si è stufato del 34enne, e gli dico che non deve cercare un ragazzo ma deve capire che una ragazza l’ha già trovata e che è innamorata di lui e che anche lui ne è innamorato. È perplesso, mi dice che non ho capito bene, che lui con 34enne ci “ha fatto tutto” mentre con la ragazza poco poco e che è ancora a livello di fantasia. Allora gli parlo della crescita della sessualità di un ragazzo, e qui torno al titolo, delle fantasie, dei discorsi e dei comportamenti gay. Gli dico che in genere i ragazzi gay si accorgono del loro orientamento sessuale dalle loro fantasie masturbatorie e che la loro sessualità vive una specie di periodo di gestazione e di esperimento fatto di masturbazione e di reazioni sessuali e psicologiche che definiscono piano piano l’orientamento sessuale a livello individuale. Quando questo livello è superato si comincia a parlare di sessualità prima in modo generico e allusivo oppure in chiave di battute, poi in modo sempre più diretto e consapevole, solo successivamente arrivano i veri comportamenti collegati all’orientamento sessuale, cioè arriva l’innamoramento, nel quale la sessualità esplicita di coppia ha spessissimo un ruolo molto marginale. Gli dico che cominciare dalla fine, cioè da comportamenti sessuali concreti (da pratiche sessuali) in età molto giovane, stravolge tutto il processo di orientamento sessuale e porta spesso a fraintendimenti. Insisto con quel ragazzo nel dire che la sessualità deve essere spontanea e non reattiva e che il suo sentirsi stretto con il 34enne e il sentirsi invece libero con la ragazza è una cosa che ha un valore enorme e che le fantasie che lui fa sulla ragazza contano molto di più di quel “tutto” che fa col 34enne. Alla fine di una lunghissima chat mi chiede che cosa potrebbe succedere se “poi” gli tornassero in testa fantasie gay. Gli rispondo che lui fantasie gay non ne ha mai avute ma ha solo avuto dei comportamenti sessuali gay di tipo reattivo e che le sue vere fantasie sessuali sono etero. Mi dice che probabilmente è vero e che lo aveva pensato anche lui. Poi mi fa una domanda, mi chiede se sono gay! Perché lui si aspettava da me un altro atteggiamento e non che tirassi fuori la sua parte etero ed era rimasto stupito da questo fatto. Gli dico che la cosa che conta veramente è cha ciascuno possa vivere la sua vera sessualità e che se lui starà bene con la sua ragazza (cosa della quale non ha dubbi!) io sarò il primo ad essere felice e che anzi mi farebbe piacere che non si perdessero i contatti tra di noi perché un gay come me può anche voler bene a un ragazzo etero come lui. Poi ci siamo salutati in modo molto affettuoso.

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:

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FANTASIE DISCORSI E COMPORTAMENTI GAY capire di non essere gayultima modifica: 2008-06-14T13:20:17+02:00da gayproject
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