GAY A SCUOLA

Ho 19 anni appena compiuti, mi chiamo Stefano, sto finendo il terzo classico. Vorrei dire la mia sui gay a scuola, cioè sulla mia esperienza di gay a scuola. La scuola, che in teoria dovrebbe aprire il cervello dei ragazzi, in realtà non fa niente di simile, in particolare per quanto riguarda i gay. Intanto non se ne parla mai. Abbiamo fatto un corso di educazione sessuale, di tutto si è parlato ma non di omosessualità, proprio come se non esistesse. Quando durante le lezioni normali capita qualche riferimento, i professori fanno qualche minimo cenno, qualche volta con un atteggiamento di sufficienza che mi irrita molto ma qualche volta anche in modo intelligente, cioè sdrammatizzando ed evitando sottolineature, i miei professori sono quasi tutti vecchi ma non rimbambiti, quello che mi dà veramente fastidio è l’atteggiamento di certi ragazzi e di certi genitori. Il professore di Latino aveva cominciato a parlare di Petronio in modo piuttosto serio, cioè raccontando il Satyricon per quello che c’è scritto veramente. Dopo dieci minuti sono cominciate le manifestazioni di insofferenza, gli sbuffi, le facce stufe… e il prof. ha dovuto tagliare corto. Poi abbiamo fatto un compito di Latino tipo simulazione della terza prova ma non proprio come la terza prova, c’erano tre domande, bisognava rispondere a due e una si poteva tralasciare. Gli argomenti erano: Petronio, Seneca e Lucano… beh… Petronio l’ho trattato solo io, non in chiave troppo gay, ma senza tagli impropri… gli altri lo hanno evitato scrupolosamente. Una mia compagna al solo nominarlo dava segni di insofferenza, come se le pigliasse l’orticaria. In sostanza, nonostante gli sforzi del professore, Petronio non è passato come un autore serio ma come una specie di scrittore di storielle porno gay. Anche all’interrogazione l’argomento è stato ridotto alla cena di Trimalchione. Un discorso a parte andrebbe fatto sui libri di letteratura… pare incredibile, ma anche oggi, nel XXI secolo, i libri di letteratura sono purgati e i riferimenti gay restano sempre in una specie di mezz’ombra di detto e non detto. Ce ne fosse mai uno che parla chiaro! La chiusura della scuola alla realtà gay, secondo me, è imputabile ai professori solo in piccola parte. La vera rovina della scuola sono i genitori. Io non sono dichiarato, qualcuno sa di me anche a scuola, ma si tratta di persone fidate che non mi metterebbero mai in difficoltà, ma qualche volta sento dei discorsi veramente allucinanti. Provo a ricostruire qui sotto un pezzo di un dialogo vero all’interno di un consiglio di classe. Lo ricostruisco a memoria ma la ricostruzione è fedele:

Personaggi:

1)      Sig.ra Bianchi (anni 48, madre di Matteo),

2)      Stefano 19 anni (io),

3)      Prof. di Italiano e Latino, 61 anni,

4)      Prof.ssa di Storia e Filosofia, 62 anni,

5)      Prof di Matematica, 41 anni,

6)      Prof. di Religione, prete, 40 anni,

Sig.ra Bianchi: “Scusate, io vorrei chiedere una cosa su quella faccenda… insomma i ragazzi ne hanno parlato tanto… gli amici di mio figlio la sapevano tutti… una faccenda spiacevole… insomma, noi abbiamo mandato anche una lettera al preside ma non ci ha risposto… però se noi mandiamo i nostri figli qui … insomma vogliamo che le cose funzionino…”

Prof. di Italiano: “Signora, i soldi li ho raccolti io personalmente… poi quando non se n’è fatto più niente, li ho restituiti a tutti… ho il foglio firmato da tutti i ragazzi… quindi non capisco su che cosa lei abbia da dire…”

Sig.ra Bianchi: “Ma no, professore, per carità, lei hai perfettamente ragione … ma io non mi riferivo a quello…”

Prof. di Italiano: “Allora forse ho capito male…”

Sig.ra Bianchi: “Io mi riferivo a quella storia della gita…”

Prof. di Italiano: “Ma quale gita? Questi ragazzi non sono andati in gita… prima erano tutti d’accordo per andare a Barcellona… poi, uno alla volta, hanno cambiato parere… io non so di che gita parla…”

Sig.ra Bianchi: “Ma io non mi riferisco a questa classe…”

Prof. di Italiano: “E a che cosa scusi…”

Prof. di Matematica: “Veramente anch’io non ho capito bene di che cosa stiamo parlando…”

Sig.ra Bianchi: “Ma è possibile che voi non ne sappiate niente?”

Prof. di Italiano: “Ma di che, scusi…”

Sig.ra Bianchi: “Di quello che è successo nella terza C…”

Prof.ssa di Storia e Filosofia: “E che è successo nella gita della terza C? Ce lo dica lei signora…”

Sig.ra Bianchi: “Ma come è possibile che non ne sappiate nulla? … in pratica due ragazzi li hanno trovati insieme…”

Prof. di Italiano: “Cioè?”

Sig.ra Bianchi: “Cioè che si baciavano…”

Prof. di Italiano: “E allora? Noi avremmo dovuto sapere che due ragazzi delle terza C si baciavano? Ma sono affari loro…”

Sig.ra Bianchi: “Professore, lei non ha capito… non erano un ragazzo e una ragazza erano proprio due ragazzi… e che mi dice adesso?”

Prof. di Italiano: “Perché? Che cosa le dovrei dire? … signora, sono maggiorenni… io devo cercare di insegnare un po’ di letteratura … la vita è la loro, in queste cose la scuola non c’entra…”

Sig.ra Bianchi. “E no! La scuola a questi ragazzi deve dare un’educazione… io Matteo lo mando da voi ma non voglio che frequenti certa gente…”

Prof.ssa di Storie e Filosofia: “Signora io di questa faccenda non ne so nulla, non riguarda questa classe… non so che c’entri il consiglio di questa classe…”

Sig.ra Bianchi: “Resto allibita, chiedo scusa se quello che dirò può sembrare aggressivo ma voi fate a scarica barile… va bene forse la competenza non è la vostra ma i professori della sezione C non so come facciano a tollerare una cosa simile…”

Stefano: “Signora forse lei si riferisce a tutto quel pettegolezzo che è comparso sul forum dei genitori…”

Sig.ra Bianchi: “Pettegolezzo? … Ma i genitori i figli li devono seguire! …”

Stefano: “Non so esattamente che cosa sia successo, io ho letto solo il forum… chi sono i ragazzi non lo so… ma chiunque siano, secondo me il prof. di Italiano ha ragione… sono affari loro… se sono gay sono affari loro… che c’entra il consiglio di classe?”

Sig.ra Bianchi: “Beh… ma se sono omosessuali, ma perché poi li devi chiamare gay? Vabbe’, se sono omosessuali si può anche cercare di aiutarli…”

Prof. di Religione: “Adesso anche la Chiesa ha atteggiamenti molto aperti nei confronti degli omosessuali…”

Stefano: “Bah…”

Prof. di Regione: “Eh no! E’ così… se vuoi ti faccio leggere i documenti, ci vuole massima comprensione… chiarezza, ma massima comprensione…”

Prof.ssa di Storia e Filosofia: “Io non ho capito di che cosa dovremmo discutere… l’omosessualità non è mica contagiosa… e poi queste cose esistono e anche ai ragazzi può essere utile rendersene conto… non capisco che paura ci dovrebbe essere…”

Sig.ra Bianchi: “Ma voi lo sapete che ne abbiamo parlato al comitato dei genitori… però hanno fatto solo parole… io ho scritto una lettera al preside… se volete ve la leggo…”

Prof. di Matematica: “Non vorrei sembrarle scortese, signora, ma abbiamo problemi di orario e ci sono già fuori i genitori della terza B…”

Sig.ra Bianchi: “Va bene, ho capito… però sembra quasi che vi chiudiate a riccio di fronte a questi problemi… la scuola non è solo il Latino e la Matematica, c’è pure una educazione morale che non spetta solo ai genitori… professore! Non mi faccia la faccia perplessa… così voi i ragazzi li lasciate a se stessi e così non va bene… ho capito… va bene…Buonasera! …”

Dopo questa discussione, l’indomani tutto è finito nel nulla. Nessun professore ha minimamente accennato alla questione. Il mio intervento è stato interpretato nel senso che la scuola non deve farsi carico di questioni personali anche se io avrei voluto dire esattamente il contrario e tutto è finito così… il preside ha fatto finta di non aver mai ricevuto la lettera della rappresentante di classe, che dopo qualche giorno si è dimessa per motivi personali. Il Forum della scuola è stato oscurato “per motivi tecnici” e i contenuti sono andati perduti. I due ragazzi della terza C incriminati si sono difesi negando tutto, perfino l’evidenza, e l’attività della scuola è ripresa nella massima normalità. Ho chiesto al prof. di Latino di farmi portare agli esami una tesina su Petronio ma mi ha detto che secondo lui non era proprio il caso e mi ha detto: “Hai visto quello che è successo in Consiglio di classe… se succede in commissione sei fregato… lascia perdere!” Dopo una settimana sono andato in segreteria a chiedere di leggere il verbale, me lo hanno fatto leggere. Della discussione con la signora Bianchi, nel verbale, non c’era nessuna traccia. Letto, approvato e sottoscritto!

Se volete, potete partecipare alla discussione su questo post aperta nel Forum di Progetto Gay: http://progettogay.forumfree.net/?t=27215100

GAY A SCUOLAultima modifica: 2008-04-19T20:45:00+02:00da gayproject
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “GAY A SCUOLA

  1. La storia è triste, vedere bigotti che reagiscono è davvero irritanti, mi chiedo quali tipi di provvedimenti avrebbe voluto che prendessero i professori e la scuola, non so forse pretendeva la sospensione dei due ragazzi perché erano gay o magari di rispolverare qualche punizione fisica vecchia maniera.

    Comunque mi sembra che i professori abbiano reagito nel modo più saggio possibile, la scuola non può diventare un campo di battaglia per portare avanti guerre ideologiche, il compito del professore è quello di insegnare e di giudicare il ragazzo solo per le sue conoscenze, tutto il resto esula dal suo compito e se viene a conoscenza di certe cose il suo compito è quello di essere discreto e di non creare possibili danni agli studenti

I commenti sono chiusi.