COMING OUT IN PALESTRA

Una premessa. Per evitare confusioni, chiamerò Marco, l’autore del post “La mia intima depressione”, col nick Marco76 o semplicemente Marco quando, come in questo post, il rischio di confusione non c’è. Ieri sera Marco mi ha mandato un commento al post “Un gay in palestra” che non riusciva ad inserire e ieri sera ho anche avuto il piacere di incontrare Marco in chat e abbiamo parlato diffusamente del suo coming out. Riporto qui di seguito il testo del commento di Marco al post “Un gay in palestra” e aggiungo anche un tratto interessantissimo del dialogo che abbiamo avuto in chat. Accludo poi in terzo documento che è una mail che Marco mi aveva mandato per autorizzarmi a pubblicare sul blog l’intervento che aveva inserito nel forum. Anche questa e-mail è estremamente significativa. Ringrazio Marco per la sua testimonianza.

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COMMENTO AL POST “UN GAY IN PALESTRA”

Bè, io sono un coming out, ed ho proprio incominciato a dirlo in palestra. Volete sapere una cosa??? Nella mia palestra lo sanno tutti, ma proprio tutti e si comportano con me come se non lo sapessero, esattamente come se fossi etero. Non è fantastico???? Loro parlano di ragazze ed io di ragazzi (bè non con tutti, mi vergogno ancora con alcuni). Purtroppo non ci sono altri gay sono l’unico sigh!!  E’ l’unica cosa negativa, però mi parlano nudi davanti a me, non si imbarazzano per niente a spogliarsi o a fare la doccia con me e, strafortunatamente, non mi capitano erezioni. Mi sa che il problema della vergogna è più nostro che reale. O forse vado in una palestra di persone apertissime e modernissime?? Mah!

Un bacione. Marco

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FRAMMENTI DI DIALOGO SUL COMING OUT

Marco scrive:

Vedi, il mio coming out è stato per due motivi, il primo per verificare dove era mia fantasia e dove realtà,il secondo è per dare la speranza e la gioia di essere come si è senza vergogna o repulsioni e la realtà è stata come nel mio commento non è una cosa grandiosa????

Il progettista scrive:

sì decisamente… anche se sei stato fortunato perché ci sono ambenti dove sarebbe impossibile…

Marco scrive:

è vero, infatti tremavo come una foglia ma alla fine ha vinto il mio Cuore, la vera sfida sta nel rivelarsi negli ambienti, appunto, impossibili e verificare che cosa c’è veramente di impossibile là e cosa è una mia paura.

Il progettista scrive:

però… io nel fare di queste cose un teorema generale userei molta prudenza, ti dico… parlare di sfide è pericoloso… se l’ambiente è favorevole è una cosa… ma se non lo è ti fanno veramente a  tocchi.

Marco scrive:

io prenderò il tuo consiglio come preziosissimo, però… penso che più di così non posso cadere in basso… come morale. Quando ho fatto il coming out avevo già preso la decisione di cambiare palestra perché ero straconvinto che mi avrebbero deriso o preso in giro e come dici tu sono stato fortunato però penso anche che la morte arriva e se non scopro il più possibile di me stesso la mia vita sarà inutile. Cercare la felicità è una cosa comune a tutti ma io cerco qualcosa di più cerco di capire me stesso il più che posso e se non lo faccio con il confronto con gli altri con chi lo posso fare? Però è vero, in certi casi può essere folle.

Il progettista scrive:

Mi chiedo se tu ragioneresti ancora come adesso se il linciaggio l’avessi subito anche tu…

Marco scrive:

Il fatto è che l’ho già subito, ero già uscito a 17 anni, le prese in giro arrivavano da tutte le parti e la cosa più brutta è sentirsi difendere dalle ragazze dei ragazzi che mi prendevano in giro era una cosa umiliantissima proprio, come dire che sei una merda da difendere perché non ne sei più in grado di farlo da solo. Non solo prese in giro ma scherzi di tutti i generi, compresa una volta che mi hanno pisciato addosso uscendo da un tombino durante un gioco che facevamo, però vedi, la vita va avanti e, anche se certe cose mi hanno mandato in depressione, sono passate e non esistono più, infatti ora è tutto il contrario, adesso mi cercano, mi vogliono bene, stanno bene con me, mi invitano a destra e a manca, persino un ragazzo – che gli sto antipaticissimo – mi tratta anche male, ma non mi tratta male per quello mi manda a stendere, ma non l’ho mai sentito prendermi in giro per il fatto di essere gay quindi dal mio punto di vista bisogna avere fiducia, anche se è difficilissimo, e prepararsi per il peggio… ma anche per il meglio.

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MAIL DI MARCO

Ciao Gayproject,

certo che lo puoi inserire, sono contento che possa essere uno spunto per argomentare e discutere sulla “reale” situazione dei gay. Spero che possa essere di aiuto.

Ci tengo, ad ogni modo, a precisare che la mia visione è “negativizzata” proprio dalla depressione intima che vivo e quindi non può e non deve togliere il pensiero positivo e la speranza poiché il mondo è come lo vediamo, perciò le esperienze che viviamo sono positive o negative a seconda del nostro stato mentale in quel momento. Difatti ho concluso il mio post affermando che la MIA realtà e il MIO STATO MENTALE mi hanno impedito di vivere storie belle.

Spero di risentirti e sicuramente andrò a visitare il tuo blog per leggere anche altre realtà.

Un grande abbraccio. Marco

COMING OUT IN PALESTRAultima modifica: 2008-01-16T10:15:00+01:00da gayproject
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2 pensieri su “COMING OUT IN PALESTRA

  1. Progettista, una volta sola si vive, la prudenza la si puo usare per strada con la segnaletica orizzontale e verticale, ma nel cuore la prudenza non c’è, il cuore ti chiama, o vai o rimani un represso!!! un bacio forte carissimo

  2. Concordo col fatto che sia il nostro stato mentale a comandare le situazioni a volte..se noi ci poniamo i limiti, allora non andiamo da nessuna parte..a parte che non credo siano tutti così disinvolti se TUTTI sanno della tua omosessualità…forse si tratta solo di quelli che stanno intorno a te..cmq riguardo ai limiti…se noi utilizziamo un atteggiamento positivo nell’affrontare le cose non è che il mondo cambia e diventa diverso. Magari è quello che intendevi anche te..ma ci tengo a chiarire che, secondo me, se noi stessi ci mettiamo la forza e crediamo in quello che facciamo, raggiungiamo i nostri traguardi con maggiore facilità, però ciò non toglie che gli ostacoli ci sono e ci sono sempre stati… e non si tratta solo dell’omosessualità..magari fosse l’unico ‘problema’ della vita. ^^

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