LETTERA AI LETTORI GAY di PROGETTO GAY

Carissimi,

rivolgo questa lettera a voi, ai lettori gay di Progetto Gay, perché da alcuni recenti commenti ho l’impressione che si possa scivolare in una forma di difesa d’ufficio dell’omosessualità mirante a “dimostrare” la normalità dell’omosessualità stessa o, anche, in una discussione teorica circa le cause, le reazioni della società, i tentativi di inquadramento teorico, ecc. ecc. Cose del genere, anche se comprensibili, perché manifestano un senso di frustrazione, sono comunque molto rischiose e a mio parere assolutamente inutili. In questo blog vorrei mettere da parte ogni preoccupazione circa la reazione degli “altri” di fonte alla realtà del mondo gay, basta con le questioni relative all’accettazione, all’integrazione… chi vuole capire capisca e gli altri facciano quello che vogliono! Viviamo per noi stessi e non per essere accettati! La vita vera dei gay può essere condizionata da mille cose ma, nella quasi totalità dei casi, con tutte queste cose non ha assolutamente nulla a che vedere. La vita vera dei gay, quella sostanziale, se si ha un minimo di indipendenza mentale, non cambia qualunque sia l’origine dell’omosessualità, qualunque sia l’atteggiamento della Chiesa, qualunque sia la reazione sociale e qualunque spiegazione sociologi, psicologi o chiunque altro voglia darne. Tutte queste cose, almeno da noi, in Italia, e per persone non profondamente condizionate, rappresentano solo una cornice, tutto sommato molto marginale, rispetto alla vita affettiva gay, che il centro e l’essenziale del nostro mondo. Quando parlo in chat con i ragazzi – e lo faccio per moltissime ore ogni giorno –  nessuno si sogna di chiedersi se l’omosessualità sia di origine genetica o culturale o come si possa interpretare l’atteggiamento della Chiesa nei nostri confronti. Francamente tutte queste cose nella vita vera di un ragazzo gay hanno un peso molto relativo. Un ragazzo gay si sente felice quando entra in un rapporto d’amore vero con un altro ragazzo. Questo non vale solo per i ragazzi gay, ma è vero a qualunque età. Un rapporto vero d’amore non significa necessariamente una relazione a livello sessuale. Un rapporto d’amore è fatto anche o addirittura soprattutto di tenerezza, di affetto, di interesse profondo verso un’altra persona, è fatto dello scambiarsi la buonanotte in modo affettuoso al termine di una giornata, del dirsi “ti voglio bene” che non è una dichiarazione a fini sessuali, ma una dichiarazione d’amore nel senso profondo del termine. Amare vuol dire volere il bene di un’altra persona che non è necessariamente il tuo ragazzo. Amare sentendosi corrisposti, a qualunque livello, riempie l’anima di una felicità indicibile. E’ di queste cose che parlo in chat e sono cose meravigliose! Non so se queste cose sono tipiche anche del mondo etero e non mi importa nulla di saperlo. Dell’ottica globale, dei discorsi generali, del pensare all’umanità in grande ho imparato a fare a meno. Non so se i sentimenti che percepisco fortissimi quando parlo con ragazzi gay siano universali… sono questioni che non mi interessano. Non voglio fare apologia dei gay, non voglio difendere nessun principio, meno che mai preoccuparmi di quello che possono pensare gli altri. Pensate quello che vi pare, ma io la mia scelta l’ho fatta, io spendo le mie giornate per i ragazzi gay e il motivo è uno solo: perché tra loro mi sento veramente nel mio mondo, perché ci capiamo, perché se queste cose mi mancassero ci starei malissimo. Non passo la mia vita sul blog o in chat per dovere ma perché ci sto bene, ci sto benissimo, ed è la prima volta che posso dire di avere trovato qualcosa che mi arricchisce veramente… siete voi che mi sostenete dall’interno. Ragazzi, vi voglio bene! Pensiamo a noi stessi e al nostro mondo che è un mondo di affetti veri e se qualcuno non lo capisce sono affari suoi.

LETTERA AI LETTORI GAY di PROGETTO GAYultima modifica: 2007-12-30T12:15:00+01:00da gayproject
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7 pensieri su “LETTERA AI LETTORI GAY di PROGETTO GAY

  1. ….esistono anche le donne lesbiche…di loro non ne parla quasi mai nessuno, tutto il mondo dell’omosessulità gira troppo spesso attorno a gli uomini, si parla di precauzioni per etero o comunque per uomini…non è un accusa non ti spaventare ma solo una constatazione.
    Poi ribadisco se uno è gay, è lesbica, è sfranta e checca è trans, è etero è a favore del poliamore….cavolo ce ne viene a noi….possiamo non pensarla nello stesso modo certo, ma per il resto sono fatti loro….
    Un bacio…

  2. E’ molto importante il messaggio di questo post e non posso che condividerlo.
    Non dovremmo trovare una scusa o anche solo una giustificazione x difendere le nostre preferenze affettivo/sessuali…
    esse esistono e basta.
    Tutto il resto non ha grande importanza,spremersi il cervello in questioni come “perchè esiste l’omosessualità e da cosa deriva” mi sembra abbastanza inutile e poco concreto.
    A pensarci bene non è molto diverso dal chiedersi “cos’è la vita?Da dove veniamo e dove andiamo?”…
    sono domande lecite ma perdersi in esse non ha senso anche perchè certezze non esistono.
    Se poi qualcuno non capisce il perchè “siete così” non è che dovete teorizzare la cosa con ipotesi più o meno astruse (sia che esse siano scientifiche,storiche o sociali) ma al massimo,se ritenete che ne valga la pena,fategli capire che siete persone come tutti se no che si attacchi…
    problemi suoi non vostri.

  3. Lancio una provocazione (scusa Progettista). Non è che sia proprio il negare che si possa cercare un quadro teorico (serio) per l’omosessualità che è indice di frustrazione? Se la si vivesse del tutto serenamente “perché esistono i gay” non diventerebbe una domanda normale come, tanto per dire, “perché esistono i calvi”? Non ho la risposta e non cerco commenti di risposta, ma magari è uno spunto di riflessione interessante.

  4. Risposta per Myrnaa,

    è vero che il mondo GAY gira troppo intorno al sesso maschile: si pensa all’uomo. Mentre invece si dovrebbe parlare anche delle donne, che, girando anche un pò su internet, non se ne parla o se ne parla pochissimo.
    A dirti la verità non so proprio nulla e nulla di nulla di come possa sentirsi una donna lesbica, quali problemi va incontro, le sue difficoltà, le sue depressioni, o la sua felicità.

    A volte penso che le donne soffrano moltissimo, ma, al contrario dell’uomo che urla alla prima botta in testa, si tirano su le maniche e portano avanti il mondo nel silenzio del loro cuore e mentre loro hanno dei ruoli importantissimi e alla base della vita sociale non vengono riconosciute come meriterebbero. Mi piacerebbe poter essere una donna per capire di più il suo ruolo e le sue difficoltà, in special modo una donna lesbica.

    Un grande abbraccio.

    Marco.

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