SUL COMMENTO CRITICO di V87 a “CIAO DISTILLATO 31”

Ciao V87,

i complimenti devo farli io a te per il tuo commento, quando ho scritto quel post me ne sentivo fiero, mi sembrava di avere messo ogni cosa al suo posto e di avere schematizzato bene… poi leggendo il tuo commento mi sono detto: “Ma ha ragione!” Dici che il mio distinguere tra persona e comportamento sa di gesuitica perfidia. Beh, pensandoci bene, direi che è vero e che c’è dietro un tentativo di salvare capra e cavoli con un giochetto simile… in fondo condannare i comportamenti e non le persone è pur sempre un modo indiretto di biasimare le persone che quei comportamenti mettono in atto, e tu vedi nel mio sottolineare l’insoddisfazione di quelle persone un implicito (e neanche tanto) giudizio morale. Se da un lato ammetto che probabilmente e inconsciamente posso aver scritto quello che ho scritto giocando con le parole e sulla base di una doppia coscienza, una coscienza libera all’eterno e una intrisa mi radicato moralismo sotto la superficie, resta però un fatto oggettivo: tra le persone che mettono in pratica comportamenti che in modo molto improprio e approssimativo chiamo del terzo tipo, effettivamente non ho trovato quasi mai persone soddisfatte. E’ ben vero che chi prende contatto con me è passato per il filtro del blog, che in effetti è un filtro a maglie molto strette, che quindi lascia passare solo persone molto particolari e questo fatto potrebbe avermi indotto a una generalizzazione impropria, ma qualche perplessità mi resta. In ogni caso, e lo dico con piena coscienza, non ho inteso formulare alcun giudizio negativo, non mi sto difendendo, sto solo affermando che non è così di fatto e che mi dispiace di aver dato questa impressione. Ribadisco che, almeno a livello cosciente, in tutta onestà, non mi metterei mai dalla parte di quello che giudica ed avrei anzi, come qualcuno di voi sa, parecchie cose da rimproverarmi. Quanto al mancato inserimento, nella mia schematizzazione, dei ragazzi gay che hanno il ragazzo e che vivono serenamente la loro sessualità e la loro affettività, beh… effettivamente è una omissione imperdonabile dovuta forse a problemi generazionali, questa categoria, se così vogliamo chiamarla, comincia ad esistere, per la verità a livelli minimi, soltanto in questi anni. Quarant’anni fa queste cose non esistevano nemmeno nell’iperuranio gay. Certo, capisco benissimo che per un ragazzo gay la prospettiva di una vita stabile di coppia sia un sogno e uno scopo della vita e mi scuso con quei ragazzi di non aver valorizzato e anzi di avere rimosso quella categoria di persone che, sicuramente, mi piacerebbe molto che diventasse molto numerosa. L’osservazione in merito alle coppie gay stabili mi fa capire che uno stacco generazionale c’è e che questo blog, per essere veramente utile dovrebbe divenire progressivamente sempre più vostro, anche se, devo dire che ultimamente stiamo decisamente salendo di livello sotto tutti i punti di vista e la discussione e il confronto diventano cose sostanziali, come con i commenti di Distillato e di V87. Ultima questione… è vero che le schematizzazioni creano stereotipi, ma l’eliminazione delle schematizzazioni ridurrebbe qualsiasi riflessione sulla sessualità una pura critica dei preconcetti, cosa peraltro meritoria. Resterebbe in piedi la possibilità di un approccio assolutamente non sistematico, ossia resterebbe l’ipotesi di ridurre drasticamente sul blog le discussioni di carattere teorico (che però hanno molto seguito) per lasciare il massimo spazio a una antologia di documenti di vita gay, tornando un po’ al progetto originario. Credo però che sia meglio mantenere un equilibrio e alternare un po’ i contenuti. Grazie V87, alimentare una discussione seria di alto profilo è una cosa importante perché serve a capire quello che i gay pensano veramente. Questo blog è vostro e sta crescendo in modo splendido perché ci siete voi che lo fate crescere. Grazie Ragazzi!

SUL COMMENTO CRITICO di V87 a “CIAO DISTILLATO 31”ultima modifica: 2007-12-23T19:55:00+01:00da gayproject
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6 pensieri su “SUL COMMENTO CRITICO di V87 a “CIAO DISTILLATO 31”

  1. Ma secondo voi non è possibile rientrare in tutte o almeno in più d’una di queste categorie? rientrarci sia contemporaneamente si essendoci passati nel corso del tempo? mi piacerebbe sapere se queste sono possibilità che ritenete possano esistere: è vero che le schematizzazioni possono essere pericolose, ma ancora più pericoloso secondo me è limitare l’appartenenza di ognuno ad una singola di esse. le categorie permettono di avere una visione più chiara, danno la possibilità alla mente di raffigurarsi un sistema compiuto, ma non dobbiamo cascare nell’illusione di appartenere alla prima categoria, alla seconda ecc ecc. non sono certo come la squadra di calcio per cui si tifa! la situazione per me è diversa: si può passare da una categoria ad un’altra lungo un periodo di tempo più o meno lungo, oppure tenere comportamenti che certo ci farebbero rientrare in piu categorie contemporaneamente facendo saltare tutto il sistema. concordo sul fatto che diversi siano gli approcci dei gay al sesso, ma non che sia possibile una suddivisione delle persone in base ad essi!

  2. Concordo con Paolo.
    Secondo me è meglio parlare di “comportamenti” piuttosto che di “categorie di persone”.
    Non credo che un ragazzo o un uomo debba necessariamente essere inquadrato in un modello perchè è vero che nel corso dell’esistenza,a seguito dei più svariati fattori,molte cose possono cambiare.
    Con questo tipo di premessa allora si che ha un senso parlare di approcci diversi nell’affettività e nella sessualità,non credete?

  3. Ciao a tutti…ciao al bellissimo Paolo:)
    Mettiamola così…le categorie di comportamenti possono starci, anche se ripeto, definire ad esempio se un comportamento sessuale è distaccato o no dall’affettività credo sia difficile persino per il soggetto in questione…
    Di sicuro hanno dei confini molto poco marcati…anche perchè ci sono mille(molti ma molti di più a dire il vero) motivi per cui una persona fa sesso con un altra…e le sensazioni precedenti e successive sono un’infinità…come ci sono miliardi di motivi per cui una persona non ha il ragazzo…io per dire in questo momento non ce l’ho ma magari in un breve futuro sì…dove sto?
    Comunque sia l’errore più grande per una persona è quello di identificarsi in una categoria…
    Un esempio: quando uno psicologo ha a che fare con una persona che soffre di anoressia non deve mai dire “tu sei una persona anoressica” perchè diventa una caratteristica della persona…immutabile…e la persona in questione può autoconvincersi di questo rischiando di non uscirne…invece può dire ad esempio:”Tu soffri di anoressia” dando un messaggio molto diverso…
    Quindi su queste categorie si può anche parlare, ma identificare una persona (anche noi stessi) in una di queste può significare inchiodare il soggetto in questione in quella situazione…quindi meglio andarci cauti…
    Vi voglio bene, ciao a tutti:)

  4. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa! Chiedo scusa! Per un attimo, anzi molto più di un attimo, sono incappato nell’errore di “identificare le persone con le categorie”, come mi ha fatto notare il nostro psicologo di fiducia. E come dicono Paolo e Distillato si può solo parlare di comportamenti e al massimo cercare di raggruppare quelli, senza nessun giudizio di valore. Io penso che sia possibile oscillare fra un comportamento e l’altro. A seconda della fase della vita che si attraversa, del modo di pensare e di sentire che si ha in diversi periodi e perché no, anche solo a seconda delle semplici occasioni! Mi piace molto la distinzione che fa Distillato tra approcci nell’affettività e approcci nella sessualità, è molto azzeccato. Probabilmente nel post di project che tanto ci sta facendo discutere è presente l’idea di fondo che queste due cose non possano essere separate. Cosa di cui sono convinto per quanto mi riguarda strettamente, ma che capisco non necessariamente sia sempre così. Sui dubbi di v87, esistono certo infiniti gradi di affettività e altrettanti di sessualità… ma credo che a meno di dissociazioni gravi sia possibile leggere in se stessi in un rapporto con un’altra persona il grado della prima… come il tipo della seconda. Sono le combinazioni tra le due ad essere infinite e tutte laicamente e potenzialmente buone.
    Qui in realtà faccio un esercizio un po’ teorico in realtà. Ho avuto le mie esperienze, che vanno dal platonismo più esasperato e paralizzante ad una sessualità concreta vissuta in maniera di sicuro non esasperata… e con piccoli scarti non sono mai riuscito a dissociare sessualità da affettività. C’è in me una strana equivalenza per cui più voglio bene a una persona… più c’è bisogno di un contatto che a seconda delle persone verso cui questa affettività è espressa assume i contorni del contatto fisico con valore che mi rendo conto è di tipo simbolicamente sessuale… al sesso vero e proprio. Poi è vero anche che ognuno è fatto a modo suo e non per forza deve valere questo rapporto tra le due sfere. Probabilmente l’errore originario del project e anche mio è stato quello per un attimo di considerare un nostro modo di essere come generalmente estensibile, nonostante tutte le differenze, ma senza riuscire a considerare dissociabili le due sfere. E forse in questo modo di pensare la componente involontaria di pregiudizio è nel pensare segretamente che il non dissociare le due cose sia in fondo auspicabile, necessario, che sia più logico e che garantisca un maggiore equilibrio e in fondo soddisfazioni più piene e più vere. Beh… sono contento grazie a quello che avete scritto… di riuscire a vedere le cose in un’ottica meno deformata… siete grandi! Grazie glaukopis Paolo, grazie distillato, grazie v87!

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