LETTERA APERTA AD UN RAGAZZO

Ciao … ,

oggi abbiamo scambiato quattro parole, ho atteso una tua riposta che non arrivava, poi sono dovuto andare dal dottore, l’ho scritto e sono uscito. Ho lasciato la chat aperta perché pensavo che sarei tornato in massimo mezz’ora. Ho cercato di fare tutto di corsa, fino all’affanno, per ridurre al massimo i tempi… poi ho trovato che la chat l’avevi chiusa e ne avevi aperta un’altra che conteneva una lunga serie di messaggi inquietanti, li ho letti, mi è presa un’angoscia profonda, mi dici “anche tu mi lasci solo”, ma ti giuro che non ho mai avuto nessuna idea del genere, quello che mi spaventa è quello che dici perché sono le frasi tipiche dei tuoi momenti neri. Le ho sentite in un altro pomeriggio quelle stesse frasi, ma allora una conversazione c’è stata, oggi no, ma te lo posso giurare dovevo solo andare dal dottore, non avevo nessuna intenzione di lasciarti solo, poi ho provato a mandarti anch’io una serie di messaggi… alcuni tornavano indietro e altri no, tu eri in linea ma “non al computer” e ho riprovato, ho riprovato molte volte ma non hai riposto e, ti giuro, ho sentito dentro l’angoscia crescere, ho provato un senso si frustrazione e di impotenza totale, come quello che vuole disperatamente una cosa ma non riesce a farla e riprova e riprova ancora ma sempre senza successo. Stare in una situazione del genere è angosciante. L’ultimo messaggio non è tornato indietro, quindi la tua chat è ancora aperta… ci sto veramente male e non posso fare nulla. Quello che penso di te lo sai benissimo, quanto sei importante lo sai benissimo, non c’è bisogno che io ti ripeta queste cose, mi hai scritto cose bellissime che mi hanno fatto felice perché ti ho sentito sereno. In quei momenti la tua felicità era la mia, ma quando sei nei momenti neri si contagia anche la malinconia, anche l’angoscia, e io adesso sto male perché tu stai male e non è nemmeno possibile parlare, da quando sono tornato a casa sono rimasto incollato al computer ad aspettare che tu finalmente comparissi sulla tua chat, ma non è successo… Cerco di distrarmi facendo altro ma non riesco a concentrarmi su quello che leggo e ho sempre l’occhio sulla tua chat che resta immobile. Poi sento il suono del messaggio in arrivo e vado subito a vedere, ma è il mio ennesimo messaggio che torna indietro. Basta, è tutto quello che avevo da dire. Per contattarti ho solo msn, posso solo aspettare. Ecco, adesso non sei nemmeno più in linea.

LETTERA APERTA AD UN RAGAZZOultima modifica: 2007-11-23T20:31:16+01:00da gayproject
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4 pensieri su “LETTERA APERTA AD UN RAGAZZO

  1. So che ciò che sto per scrivere non è per niente gradevole e probabilmente qualcuno dissentirà,ma se c’è una cosa che non sopporto sono le persone come quella descritta nel post,intendo dire quei ragazzi che cercano di soffocarti in tutti i modi con i loro problemi.
    Essi si presentano bisognosi d’aiuto (E IN QUESTO NON C’E’ NULLA DI MALE perchè nella vita si può/si ha bisogno o necessità di cercare conforto o appoggio) ai quali tu porgi la mano,li ascolti e li fai ragionare ma dopoun po’ la cosa non si ferma li e ti sfugge di mano perchè essi cominciano a pretendere,pretendere e ancora pretendere.
    Non si accontentano di qualcosa di bello e stimolante,no,vogliono sempre più attenzioni e non si accontentano mai,se appena possono ti succhiano via anche l’anima solo per il gusto di assecondare i loro capricci e la loro INCAPACITA’ di amare se stessi e gli altri.
    Non c’è un barlume di umiltà nel loro chiedere,non c’è NEMMENO un vago tentativo di comprendere il loro interlocutore o anche solo capire che una persona non può vivere 24h su 24 attaccato sul computer solo x loro…
    no,x questi ragazzi ci sono solo i loro problemi e il loro “bisogno di..” tutto il resto non conta.
    So quanto possa essere e irritante questo commento ma non sopporto vedere brave persone come il progettista star male x gente che può essere definita solo in un modo (lascio a voi trovare il termine più adatto,io ce l’ho ma temo che suoni molto pesante).
    Mi spiace se ho ferito la sensibilità di qualcuno,ma son convinto che con gli zuccherini non si vada da nessuna parte e,anzi,si rischia soltanto di crogiolarsi nel proprio ozio problematico perciò tanto vale essere diretti…
    mi raccomando progettista,non ti dico di prendere alla lettera le mia parole MA STA ALMENO ATTENTO.
    Un abbraccio e buon weekend

  2. Concordo con Distillato7 in parte per questa disquisizione.
    Carissimo,
    io non mi pronuncio in giudizi di sorta in quanto relamente non conosciamo la situazione di questo ragazzo e quindi non possiamo comprendere a pieno l’angoscia che lo tedia.
    Posso solo chiarire la mia posizione personale: gay, scoperto da mia madre che non approva minimamente la mia natura, che vive la sua relazione clandestina con un amante al pari di mio padre che ormai è fedifrago da 30 anni. In casa mia c’è crisi: alzarsi la mattina in casa mia, è un risveglio pari a quello che si potrebbe avere in un vuoto igloo. Alla ricerca di un lavoro, sono pressato da ambedue i genitori per le loro offerte lavorative: mia mandre mi vuole con lei a gestire un bar, mio padre mi vuole con se per la sua agenzia. Inoltre mio padre, da due anni a questa parte è fissato con la paranoia del dovere vendere casa (l’unica cosa che ci è rimasta) e andare a vivere all’estero sradicandoci di fatto da tutto quello che ci siamo costruiti con fatica trasferendoci 10 anni or sono da Milano.
    Sono stressato e pressato, oltre che un poco represso. Me ne lamento? Si, ma ricordo sempre che c’è chi sta peggio e non mi fermo a crogiolarmi nella mia misera vita. Mi do da fare. Cerco tenacemente un lavoro finalizzato all’indipendenza economica. Cerco di farmi una vita mia. Cerco amici, mi sono fatto delle conoscenze, vuoi per esigenza sociale o altro, ma non sto fermo. E conscio del fatto che tutti hanno i loro problemi, evito di esternare i miei così spesso perchè ognuno ha da pensare a se ed è giusto che in primo luogo sia così. Mi do da fare come fanno o dovrebbero fare tutti. Il mondo è in movimento e noi ci siamo per interagire, non siamo semplici spettatori. Altrimenti la vita non avrebbe senso.
    Detto questo ti vorrei spedire una mail, ma non ho il tuo contatto. Qui nel mio commento segno nel campo mail, il mio indirizzo. Aspetto un tuo contatto per poterti spedire questa mail, forse inutile ma che tengo a porre alla tua attenzione.
    Un abbraccio a tutti,
    Loki

  3. Ciao,
    ho fatto riferimento al tuo commento per dire semplicemente la mia… Ho pubblicato un post forse più esplicativo su come la penso io, ma credo che il commento che ho scritto prima sia già abbastanza esaustivo sulla mia posizione 🙂
    Comunque per la mail mi stavo riferendo a progettista…
    Spero non fraintendiate le mie parole, non vorrei essere apparso come uomo vissuto (che non sono) ah ah ah…

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