COMMENTO SU UN BLOG GAY

Questo post è dedicato al ragazzo che ieri, alle 17.25 ha aggiunto sul blog MSN “Storie Gay e non solo” un commento a metà tra il serio e il comico (forse più sul comico) al post “Ragazzi e sesso gay”. http://storiegay.spaces.live.com/blog/cns!5A60249849128BDA!406.entry

Ciao Corrado,

ho visto solo ora il tuo commento, ho provato ad aprire il tuo blog (il cui nome evito di commentare) ma è riservato. Di te so solo che hai aggiunto quel commento… però, lascia anche a me una battuta tra il serio e il comico: se vuoi scrivere un commento su un blog gay non ci mettere una foto come quella… perché potrebbe suscitare un certo interesse!

COMMENTO SU UN BLOG GAYultima modifica: 2007-10-27T18:00:00+02:00da gayproject
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3 pensieri su “COMMENTO SU UN BLOG GAY

  1. Ciao sono un ragazzo di 31 anni. E’ la prima volta che scrivo in un blog e sono contento di poterlo fare in uno gay per avere la possibilità di comunicare con qualcuno che possa comprendere il mio stato d’animo che oramai da tempo non è certo dei migliori. Sono una persona molto curiosa, sul mondo, sugli altri e soprattutto cerco di essere attento a me, alla mia crescita, alla mia evoluzione, anche se non è facile, ma ci si prova. So perfettamente che la tematica che sto per affrontare la conosci già, che di sicuro diversi altri ragazzi te l’hanno proposta per cui non voglio dilungarmi troppo ed esporla brevemente. Vengo da una famiglia che appartiene ad una religione molto rigida specificamente nei confronti degli omosessuali. Vengono considerati malati, persone deviate. Crescendo in tal clima non è stato per me semplice emergere…(le persone a me care, ovviamente sanno di me, tranne che i miei, anche se ufficiosamente hanno capito, ma non gliene ho parlato)Al di là di questo sento un bisogno viscerale e fortissimo di essere amato da un uomo, un ragazzo, qualcuno che possa volermi per come sono(sono una persona ricca e lo dico senza presunzioni, l’umiltà è una dote purtroppo rara e fondamentale per me, in me e negli altri). Ho frequentato i locali gay e gli ambienti e dopo diversi anni in cui non mi trovavo bene, né per la gente, né per il tipo di musica o ambiente, ho deciso di lasciar perdere. Ho sviluppato una chiusura fortissima nei confronti di questi posti, soprattutto non sono uno femminile, nel vestire, nell’atteggiarmi o perlomeno la maggioranza delle persone mi riferisce questo, anche se non tutti.Solo il fatto di entrare in un posto, tra l’altro davvero minuscolo, restare appiccicato e schiacciato come una sardina con della musica commerciale orribile sentirsi toccare il culo e il pacco mi fa rabbrividire, tanto che l’ultima volta non ce l’ho fatta ad entrare al Max, circa due anni fa, un locale di roma. Gente ti squadra e altra ti tocca, mi sento fuori posto…Ho avuto due anni di frequentazione assidua di questi posti ma poi ho ceduto al mio buon senso e a ciò che amo ballare di più, perché sono uno che ama ballare ma non di certo la commerciale becera, piuttosto amo il raggae, il punk, il rock, il dark, lo ska…insomma tutta musica che più o meno mettono nei centri sociali o posti tranquilli simili. Come ho detto ho 31 anni e l’esigenza di trovare qualcuno accanto a me è molto forte. Sono stato sempre solo, si, hai capito bene, non ho mai avuto una storia, nemmeno di settimane. Il massimo che sono riuscito a fare è stato con un ragazzo francese che però non andava bene per me per una serie di cose, insomma era molto femminile, non so, non andava. Questo è il mio problema: mi trovo spesso a controllare i siti gay che mostrano foto con parti intime che fanno scattare in me una personalità molto “sessuosa” , spero tu mi perdoni il neologismo, per cui cerco sesso per soddisfare bisogni affettivi di tenerezza, complicità, voglia di essere abbracciato, in sostanza amato. Raramente mi capita di farlo con le persone dei siti ma quando capita è solo una scopata, l’altro si tira su i pantaloni ed è fatta…siamo uomini d’altronde e sembra che non si abbia bisogno d’altro. Questo per me è fonte di grande sofferenza. Mi ritrovo cosi ai parcheggi, nelle aree di sosta o nei batoige(si scrive così?) a elemosinare sesso orale e attendere che uno si avvicini e…insomma, hai capito. Ci sto male, davvero. Vorrei davvero avere una storia, costruire qualcosa di speciale con qualcuno che mi faccia battere il cuore, che si svegli con me, che mi stringa, un lui che solo guardando il suo sorriso posso ringraziare di esistere…ma tutto questo non avviene. Mi dicono, e lo credo anche io, anche se evidentemente non abbastanza, che sono un gran bel ragazzo; faccio un lavoro che mi fa viaggiare molto e non mi posso lamentare dello stipendio…avrei le carte in tavola per essere un buon partito…se così si può dire ma io non ci credo. Ovviamente, come immaginerai di possibilità non me ne mancano. Potrei legarmi anche domani se lo volessi (ripeto spero tu non pensi io sia presuntuoso, è la verità)ma le persone che mi si presentano non fanno mai al caso mio e comunque con grossissime difficoltà mi avvicino. Ne sono lusingato, certo ma non vado oltre, anzi è capitato con più persone, soprattutto nella chat e non solo che faccio di tutto per allontanarli. Non sono interessato. Mi sono invaghito, diciamo che ero molto preso per un collega di lavoro…lui è fidanzato però è venuto con me tre volte vicine tra loro come tempi ma non mi ha più voluto oltre ciò…Sono stato per sei mesi inseguendolo ma non c’è stato verso. E’ stato anche bello stronzo con me.Ma questa è un’altra storia. Avrei diversi dubbi e quesiti da chiederti, ho visto che sei una persona seria e quello che hai scritto sui ragazzi che ti scrivono che vogliono fare solo sesso o vogliono provare è assolutamente aderente alla verità. A volte mi ritrovo a passare interi pomeriggi attaccato al pc nella speranza che qualcuno di nuovo si affacci nella rete e che possa mostrarmi dell’interesse. Sono molto esigente, Emmanuel Lévinas che diceva che lo sguardo ha un potere a sé e quindi domina l’altro…D’altronde il mio collega mi aveva stregato cosi. Comunque, purtroppo mi ritrovo a voler far sesso spesso per sublimare questi altri bisogni di cui ti parlavo. Mi masturbo spesso, a volte non lo faccio per un pò. So stare anche una settimana senza farlo ma poi ci sono giorni in cui lo faccio due volte come oggi. Cerco un aiuto. Forse potrai dirmi che dovrei cercarmi altri interessi, delle passioni da sviluppare…ma il mio lavoro è molto discontinuo , non ci sono orari…sono assistente di volo, quindi non ho la possibilità di seguire qualcosa con continuità e coerenza. Non voglio dire con ciò che sono giustificato…ma mi chiedo, se non vado nei locali che davvero non sopporto, se non vado in chat e se non vado ai batoige…devo solo scegliere di vivere nel mondo e cercare un mio ipotetico luinel mondo e lo sappiamo benissimo quanto è difficile…E allora continuo con la chat e con i batoige dove qualche volta faccio anche sesso veloce…poi però mi pento e ci sto di merda…Non so quale sia la tua età ma parli addirittura di vecchiaia quindi immagino tu abbia superato i quaranta almeno. La maggior parte dei miei amici, praticamente solo etero, a parte uno o due casi, e parlo di quelli vicini, vanno dai 36 ai 50 soprattutto dai 45 ai 50 e io mi trovo benissimo a far tutto con loro……..non so se ti son sembrato retorico ma per me questo vivere non va bene. Sono in terapia da un anno circa, è bioenergetica e mi fa bene ma non basta..sto facendo in più una cura omeopatica e sta agendo su di me ma mi sto facendo un gran culo per non pensare in negativo. Nonostante anche stasera un’amica tesseva le mie lodi di bellezza riferitegli da un’altra ragazza, io mi credo poco attraente, non brutto ma non attraente…e mi sento impacciato con alcune persone. Sono una persona molto socevole e loquace, non ho problemi ad intrattenere ma a volte, come oggi, cado nella più cupa depressione e davvero non so dove sbatter la testa…ti ringrazio davvero tanto per questo sfogo e ti chiedo un consiglio, almeno il tuo punto di vista che di problematiche di questo genere ne avrai ricevute a migliaia.Una buona giornata emanuele

  2. Ciao Emanuele, hai descritto chiaramente il disagio e quello strato di irresponsabilità che avvolgono l’ambiente gay.
    Come te, circa dieci anni fa, ho frequentato i locali gay; vivevo a Milano e lavorando nella moda, il mio stile di vita mi “costringeva” al ghetto di certi ambienti. Ero fuggito dalla Sicilia, pensando di conquistare uno squarcio di libertà, invece mi sono ritrovato a fare i conti con un altro sistema, pieno di regole e limiti: il ghetto gay.
    Io dichiarato da sempre, abituato ad esprimere i miei sentimenti alla luce del sole, mi sono sentito perdere, in una battaglia che fino ad allora avevo vinto,
    sorridendo. Serate colme di: “darling”,
    fibbie D&G, qualche camicia Prada o una catenella di Gaultier che pendeva da qualche parte, jin tonic, per non dire altro. Feste che finivano in qualche appartamento , di cui non si conosceva mai il proprietario, con situazioni dionisiache , tendenziose a una certa globalizzazione sessuale.
    Avevo 20 anni, e la curiosità di conoscere il mondo mi aveva reso tollerante.
    In questo pastone non ho mai avuto spazio per i miei sentimenti.
    Gli abbracci? l’amore? Ormai erano solo
    dei taboo da combattere, se no apparivi debole, demodè, e patetico.
    Ma dentro di me, l’amore si comprimeva come una bomba a orologeria; quella sera che ho visto scendere delle lacrime sulle mie guance, senza rendermi conto che stavo piangendo, ho deciso di abbandonare tutto, perchè non volevo
    sprecare la mia vita per quel sogno, la moda, perchè il prezzo da pagare era troppo alto: dimenticare me stesso e quei sani principi per i quali mi ero sentito sempre vivo, l’amore.
    In ventiquattro ore lasciai Milano per
    ritornare in Sicilia; ora ho il sole che batte sul mio viso. Non ho ancora incontrato l’amore, ma spesso con “lui” abbiamo contato le stelle, in riva al mare. Passa a trovarmi http://ggorgia.blogspot.com

  3. Ciao Emanuele, hai descritto chiaramente il disagio e quello strato di irresponsabilità che avvolgono l’ambiente gay. Come te, circa dieci anni fa, ho frequentato i locali gay; vivevo a Milano e lavorando nella moda, il mio stile di vita mi “costringeva” al ghetto di certi ambienti. Ero fuggito dalla Sicilia, pensando di conquistare uno squarcio di libertà, invece mi sono ritrovato a fare i conti con un altro sistema, pieno di regole e limiti: il ghetto gay. Io dichiarato da sempre, abituato ad esprimere i miei sentimenti alla luce del sole, mi sono sentito perdere, in una battaglia che fino ad allora avevo vinto, sorridendo. Serate colme di: “darling”, fibbie D&G, qualche camicia Prada o una catenella di Gaultier che pendeva da qualche parte, jin tonic, per non dire altro. Feste che finivano in qualche appartamento , di cui non si conosceva mai il proprietario, con situazioni dionisiache , tendenziose a una certa globalizzazione sessuale. Avevo 20 anni, e la curiosità di conoscere il mondo mi aveva reso tollerante. In questo pastone non ho mai avuto spazio per i miei sentimenti. Gli abbracci? l’amore? Ormai erano solo dei taboo da combattere, se no apparivi debole, demodè, e patetico. Ma dentro di me, l’amore si comprimeva come una bomba a orologeria; quella sera che ho visto scendere delle lacrime sulle mie guance, senza rendermi conto che stavo piangendo, ho deciso di abbandonare tutto, perchè non volevo sprecare la mia vita per quel sogno, la moda, perchè il prezzo da pagare era troppo alto: dimenticare me stesso e quei sani principi per i quali mi ero sentito sempre vivo, l’amore. In ventiquattro ore lasciai Milano per ritornare in Sicilia; ora ho il sole che batte sul mio viso. Non ho ancora incontrato l’amore, ma spesso con “lui” abbiamo contato le stelle, in riva al mare. Passa a trovarmi http://ggorgia.blogspot.com

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