GAY TRA REALTA’ E MORALISMO

Mi chiamo Marco e ho 23 anni, studio ancora, ma spero per poco, vorrei insistere sul tema dell’indecisione e soprattutto sull’idea che “fare il bravo ragazzo” è molto più difficile di quello che sembra, il post del ragazzo indeciso, secondo me, è molto realistico, non so se nel bene o nel male, è un esempio di quello che vive la maggior parte dei ragazzi gay, almeno di quelli che un compagno ce l’hanno, più o meno di nascosto, e io sono uno di quelli e mi ritengo enormemente fortunato. Quando ho letto il post del ragazzo che va a caccia di gay all’università mi ci sono rivisto e un po’ mi sono rivisto pure nel ragazzo che non si decide mai. Adesso vi dico di me. Sto da due anni con un ragazzo che è uno come si deve, lo apprezzo molto umanamente, però non so dire se lo amo, veramente non lo so, quando l’ho conosciuto ero solo come un cane e mi ci sono attaccato subito, prima come amico e poi anche a livello sessuale. Voi potete anche dire che se uno non è profondamente innamorato non ci si deve mettere perché se no crea una marea di illusioni… ma queste sono chiacchiere perché se dai retta a queste cose torni ad essere solo come un cane, mentre se ti metti con lui, non dico che stai bene, ma almeno stai un po’ meglio. Capite quello che voglio dire? Ho letto quello che scrive progettogay sulla morale gay e in un certo senso lo condivido, però le mezze misure sono una cosa che esiste nella vita di tante persone, pure nella mia… ma che significa decidersi? Non lo so, ma mettersi con un ragazzo solo se lo ami in senso totale mi sembra una cosa utopistica… la mezza misura esiste veramente e, secondo me, è la regola, quelli che sanno sempre quello che devono fare, se ci sono, sono pochissimi. Ma adesso torno a me. Io che ci vado a fare all’università? … onestamente ci vado “anche” per studiare, ma non è quello il motivo principale… io all’università ci vado per stare in mezzo ai ragazzi e, ovviamente, anche per andare a caccia di ragazzi gay, la cosa mi sembra assolutamente naturale… gli etero ci vanno a caccia di ragazze e noi facciamo la nostra parte… se un ragazzo gay va all’università solo per studiare, secondo me c’è qualcosa che non funziona, perché, non so quello che pensate voi, ma il sesso per me è proprio una spinta fondamentale, è proprio la presenza fisica di questi ragazzi che mi manda in orbita. Adesso cerco di farvi capre dove voglio andare a parare… io un ragazzo ce l’ho e ce l’ho in tutti i sensi, sia a livello affettivo che a livello sessuale… però, quando vado all’università non mi posso mettere il paraocchi! Io gli altri ragazzi li vedo e per me sono un interesse fortissimo, voglio dire che sono un interesse fortissimo ”anche” se io il mio ragazzo ce l’ho… mi guardo intorno, comincio con una chiacchiera, poi si va a prendere un pezzo di pizza, poi si parla dell’università… insomma, io ci provo! Non posso fare l’ipocrita… è un gioco che mi piace troppo. Ditemi quello che vi pare… forse io non terrei il piede in due scarpe… ma fare finta che questi ragazzi non mi interessano non ha senso, perché mi interessano eccome. Sono io l’ipocrita e l’immorale perché sto mettendo le corna al mio ragazzo e almeno sto cercando di vedere se è possibile mettergliele? E qui torna il problema del capire se il ragazzo che ti interessa è gay… perché mi potete dire tutto quello che volete, però l’occhio non va alla ricerca del ragazzo gay ma del bel ragazzo, cioè il fatto che sia gay è secondario. Anche qui, per favore, mettiamo da parte le ipocrisie. Io non cerco di vedere se tra i ragazzi gay dell’università (ammesso che riuscissi a distinguerli) ce n’è qualcuno bello, no! Io faccio il contrario, io cerco di vedere se tra i ragazzi belli dell’università ce n’è qualcuno gay! … se dovessi scegliere tra uno gay e brutto, o almeno che non mi attira, e uno bello che non è gay… beh! … potrà sembrare paradossale, ma io continuerei a correre appresso a quello bello ed etero e non a quello gay e brutto! Ho sentito dire tantissime volte la storia di quelli che sono belli “dentro”… eh no! Onestamente a me interessano i ragazzi belli “fisicamente”, se poi hanno anche l’anima bella tanto meglio, ma se non mi attirano a livello istintivo alla prima occhiata… beh… c’è poco da fare possono essere pure persone eccelse sotto altri punti di vista ma di loro non mi interessa più di tanto… e aggiungo un’altra cosa…per quelli che dicono che l’amicizia e l’amore non sono la stessa cosa… io gli amici li voglio belli, prima di tutto belli… non mi dite che sono stupido e che non vedo il resto… perché io quello che vedo lo vedo! So benissimo che ci sarà il coro dei moralisti! Io stesso prima ero moralista… ero moralista quando possibilità concrete di trovare ragazzi belli che potessero stare con me non ne avevo… un po’ il discorso della volpe e l’uva… Non ci posso provare io e allora sono immorali quelli che ci provano! Ma poi, quando ho visto che la caccia non al gay, ma al “bello gay” poteva avere successo…. beh… il modo di valutare le cose è cambiato. Dei ragazzi belli e gay che ho conosciuto all’università… tutti ragazzi normalissimi sotto tutti gli altri aspetti, non sono stato mai veramente entusiasta, ma se lo fossi stato io il mio ragazzo di adesso lo avrei mollato, perché se no il rapporto con lui sarebbe stato falso… io queste cose a lui le ho dette e non è rimasto per niente impressionato, mi ha detto che lo sapeva benissimo e che ormai mi conosce bene, ma che a lui sta bene anche così… parliamoci chiaro, di gay belli e “possibili” all’università nell’ultimo anno ne ho conosciuti tre, ma poi alla prova dei fatti non mi sembrava che valesse la pena di cambiare… non lo so se cambierò tanto facilmente… forse no… anche se il mio ragazzo in termini estetici non è assolutamente paragonabile ai bellissimi che ho conosciuto… però… perché devo rinunciare a guardarmi intorno? Per dirmi a distanza di qualche anno che sono stato stupido a non farlo? Gli occhi ci stanno per guardare! E un ragazzo gay sa benissimo che cosa guardare!

GAY TRA REALTA’ E MORALISMOultima modifica: 2007-10-14T12:17:46+02:00da gayproject
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Un pensiero su “GAY TRA REALTA’ E MORALISMO

  1. Io credo che ognuno possa fare e vivere come meglio crede.
    L’importante è che sia chiaro con gli altri e sopratutto con i propri affetti…
    non esiste poi una scuola di vita o un manuale della brava persona perciò bisogna cercare di fare quel che si crede giusto (x noi) cercando di non calpestare nessuno.
    Poi è ovvio…a 23 anni (come li abbiamo io e il protagonista della storia) viene più istintivo ricercare altre ragazzi e stare in mezzo ad essi anche senza farci niente magari,ma è una cosa che piace.

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